Ottawa rompt avec Téhéran : la propagande impérialiste contre l’Iran et la Syrie



http://www.quieuropa.it/siria-e-scoppiata-la-terza-guerra-mondiale/


di fida dakroub http://www.fidadakroub.net/

Ottawa rompt avec Téhéran : la propagande impérialiste contre l’Iran et la Syrie

( tradotta in italiano da quieu )

Ottawa, Damasco, Aleppo, Teheran – Mentre Italia ed Ue nelle scorse ore hanno dato il proprio suggello al rapporto (seppur largamente insufficiente, discutibile e lacunoso) stilato dall'Onu contro le "presunte" violazioni dei diritti umani perpetrate da Assad in Siria, da Ottawa, sempre nelle scorse ore, è stata resa nota la posizione ufficiale del Canada in politica estera in merito al drammatico capitolo sulla Siria. Il Paese d'origine anglofona ha ufficialmente rotto i rapporti diplomatici con Teheran e Damasco, adottando una visione manichea del mondo, una visione filo-statunitense. Il Ministro degli Affari Esteri, John Baird, ha annunciato la linea di Ottawa e le correlate direttive a tutto il personale diplomatico canadese, ed a tutti i diplomatici iraniani in Canada è stato ordinato di lasciare il paese entro cinque giorni. Una dichiarazione degna – se volessimo azzardare un paragone storico – degli episodi bellici narrati dall'Iliade; una dichiarazione paragonabile, per portata ed intensità, a quella di un novello Achille contro i Troiani! Una dichiarazione inaspettata e grave piovuta come un fulmine a ciel sereno da John Baird: lo stesso ministro che in tempi non sospetti si era innalzato a paladino della pace nel mondo.

Ottawa Demonizza Teheran – Ecco i sei anatemi

La posizione di Ottawa è dunque molto chiara, e lo si comprende senza ghirigori dalle dirette parole del ministro canadese, che ha esposto i motivi del dissenso aperto verso l'Iran in ben sei punti: 1) "il governo del Canada considera, oggi, l'Iran come la più grande minaccia per la pace e la sicurezza nel mondo "; 2) "il regime iraniano fornisce aiuto militare crescente al regime di Assad"; 3) "si rifiuta di rispettare le risoluzioni delle Nazioni Unite per quanto riguarda il suo programma nucleare"; 4) "minaccia regolarmente l'esistenza di Israele, ed è antisemita e razzista, oltre ad incitare il genocidio"; 5) "si pone tra i peggiori violatori dei diritti umani nel mondo"; 6) "ospita gruppi terroristici, ai quali fornisce concreta assistenza." Espressioni di fuoco, queste, protese alla demonizzazione del regime iraniano. Ma cosa dire allora dei sultanati arabi?

La "Terza Guerra Mondiale" e gli orrori della "Primavera Araba"

In merito all'assistenza militare dell'Iran alla Siria, non c'è nulla di nuovo: gli stessi leader iraniani non lo nascondono. Ma d'altra parte è altrettanto vero che la Turchia, l'Arabia Saudita e l'emirato del Qatar, a loro volta, stanno dando una "grossa mano" all'armamento di gruppi armati della cosiddetta "opposizione siriana", facilitandone nel contempo la penetrazione in territorio siriano. E non di certo per "esportare la democrazia", ma piuttosto per fomentare la "guerra" contro i kafir, gli "infedeli", e le minoranze cristiane e musulmane, anche eterodosse di Siria. Come? Semplice! Bruciando chiese e monasteri, e massacrando civili e innocenti. Dunque è questo, in realtà, quello che si celerebbe dietro la tanto decantata "Primavera Araba"?

Le testimonianze degli scampati agli eccidi e le "Balle mediatiche di regime"

Il New York Times nelle scorse ore ha presentato all'opinione pubblica Usa un "Caso Siria" diverso, ponendo l'accento sulle presunte atrocità e violenze dei jihadisti: una sorta di calamita per tutti gli islamisti di al-Qaeda. " La prova che la Siria è diventata una calamita per gli estremisti sunniti che si accumulano - ha dichiarato il N.Y.T. – compresi quelli che operano sotto la bandiera di Al-Qaeda". In aggiunta, oltreoceano, nel Regno Unito, il quotidiano britannico The Guardian ha rincarato la dose, parlando di "massicce manifestazioni pacifiche dei cosiddetti ribelli". Ma a smentire tali dichiarazioni, vi sono numerosissime testimonianze di siriani e religiosi cristiani sfuggiti agli eccidi, che hanno svelato realtà dei fatti ben diverse da quelle dipinte da New York Times e The Guardian, denunciando come quella della "protesta pacifica" sia in realtà una "balla mediatica" costruita ad arte.

Cristiani nel mirino degli integralisti islamici

Secondo le testimonianze di dozzine di religiosi, "Quasi ogni brigata ribelle avrebbe assoldato un religioso sunnita al fine di fomentare – mediante mirati argomentazioni retoriche e proselitistiche – la jihad e il martirio contro i cristiani". Da ciò si comprenderebbe come in realtà la strumentalizzazione della religione sia diventata uno strumento di fondamentale importanza per legittimare gli scontri e le violenze in Siria. Una terra, tuttavia, storicamente nota – e presa ad esempio in tutto il Medioriente – per la fortissima integrazione iterconfessionale tra religioni e culture diverse: specie tra cristiani cattolici (in maggioranza) e mussulmani moderati.

La denuncia di "The Indipendent" inchioda i califfati arabi e la Turchia

Sull'altro fronte mediatico, l'autorevole The Independent ha pubblicato in merito – ad avvalorare tali testimonianze – un rapporto sul ruolo del califfato e degli emirati e sultanati turchi nel massiccio trasporto di armi verso il territorio siriano, a vantaggio degli squadroni della morte di al-Qaeda. The Independent ha inoltre appreso e reso noto come "cosiddetti ribelli siriani" siano in realtà armati dall'Arabia Saudita e dal Qatar. L'ELS (Esercito Libero Siriano) avrebbe dunque ricevuto armi dai Paesi arabi del Golfo: armi trasportate in Siria attraverso la Turchia.

Canada: una posizione ambigua

Ma tali indiscrezioni, tali gravissime denunce mediatiche, sembrano non riguardare il governo canadese. Sarà forse per ignoranza? Ma allora su quali legittime e condivisibili basi il governo Harper avrebbe deciso di schierarsi apertamente contro Iran e Siria? In base a quali certezze avrebbe deciso di avallare decisioni strategiche protese a condizionare il futuro di milioni di canadesi in ambito internazionale? Quali sono i fondamenti delle loro giustificazioni? Certamente non la benevolenza del primo ministro Stephen Harper, né la filantropia del ministro degli Esteri John Baird. E' dunque solo una questione ideologica supportata dal mero arbitrio? Ma può giustificarsi e conciliarsi il libero arbitrio in un'azione militare tanto delicata, cruenta e drammatica con l'ignoranza (evidentemente strategica) di una reale (o molto probabile) e diversa dinamica dei fatti? Che razza di commedia è dunque questa?

Cristiani di Siria massacrati nel Silenzio

D'altra parte, non si può evitare di notare come nell'ultimo sconcertante discorso pronunciato dal governo canadese (Harper) sulla Siria, non vi sia alcun riferimento (sia pur minimo) al ruolo del califfato e degli emirati e sultanati turchi nel trasporto di combattenti arabi di Al-Qaeda nella stessa Siria; come non è apparso nessun benché minimo dubbio su presunti e potenziali attentati terroristici di questi gruppi contro le minoranze religiose eterodosse di cristiani e musulmani moderati. Un silenzio questo, che non può che gettare sospetti sull'operato e sull'onestà intellettuale del governo canadese in carica.

La Scomodissima Testimonianza di "Der Spiegel" sul genocidio di Cristiani

In aggiunta alle testimonianze sopra riportate, c'è da segnalare come il quotidiano tedesco Der Spiegel in un rapporto pubblicato di recente, abbia riferito come migliaia di siriani stiano fuggendo in Libano: e ciò non necessariamente per la paura del regime di Assad, ma piuttosto a causa di attacchi da parte delle truppe dei cosiddetti "ribelli" della cosiddetta "rivoluzione siriana". La relazione ha inoltre evidenziato come la minoranza cristiana in Siria subisca crudeli ed efferati attacchi quotidiani da parte di gruppi armati ribelli, in quanto "persone - si legge nelle pagine del Der Spiegel – che agli occhi dei combattenti radicali islamici non hanno posto nella nuova Siria nascente". Cittadini uccisi in massa dai combattenti ribelli siriani solo per il semplice motivo di essere cristiani. I fatti sopracitati – che ai non addetti ai lavori potrebbero risuonare come annunci della contro-propaganda del governo siriano – sono stati riportati non da un giornale di Assad, ma bensì dal Der Spiegel, un giornale "terzo" ed europeo (tedesco) considerato tra i più autorevoli al mondo. Notizie scomodissime queste, che evidentemente rappresentano una sorta di lancia nel fianco dei signori della guerra imperialistica contro la Siria.

Il Disegno Oscuro

Nel corso dell'ultimo anno, abbiamo cercato di far luce sugli intrighi dei "governi della Santa Alleanza" contro la Siria. Abbiamo seguito un percorso tortuoso intrapreso dai media occidentali (e non solo) nel tentativo di accattivarsi le simpatie dell'opinione pubblica e di legittimare in tal modo le azioni belliche e le guerriglie armate contro la Siria. Ciò attraverso una sorta di monopolio sistematico dei consensi della pubblica opinione. In tal contesto appare chiaro il disegno egemonico delle forze mondialiste che in tal frangente si stanno servendo del dispotismo islamico oscurantista. Patto che oggi evidentemente può contare anche sull'appoggio strategico e militare di un nuovo protagonista sulla scena mediorientale: il Canada.

Un Accorato appello agli uomini di Buona Volontà e di Pace

Quanto a noi, non resta che unirci nell'appello della stampa libera internazionale (nelle ultime ore è giunto anche quello di Fides, che vi riproponiamo in allegato) chiedendo ai nostri lettori di aiutarci a diffondere questo disperato e consapevole messaggio in tutto il mondo. Chiediamo all'Europa, all'Italia e a tutti i cittadini degli stati del mondo di opporsi a questo progetto militare, protestando vivamente ed alzando la vove (in tutte le sedi possibili) contro i loro rispettivi governi che sostengono l'azione militare contro l'Iran e contro la Siria.

Fida Dakroub e Sergio Basile

Reportage di "www.quieuropa.it" e "www.fidadakroub.net"