concordo con Tiziano. La maggioranza dei
musulmani non sono fanatici. Quelli che conosco io sono persone normali,
rispettose, e lavoratrici. E molti non sono religiosi.
Franco
----------------------------------------- Franco BORGHI Via
Frescobaldi 13 - 44042 CENTO Tel.051.6836715 -Fax 051.18895462 Skype:
fbfarabir Cell.348.3802633 Reply to: xenos at iii.it - farabir at iii.it
----- Original Message -----
Sent: Saturday, September 22, 2012 7:24
PM
Subject: Re: R: Re: R: Re: [pace]
Prosegue l’islamizzazione silenziosa dell’Africa: ora tocca a Libia e
Nord-Mali
il problema non mi pare debba essere l'Islam; il problema è che
sono le peggiori frange integraliste dell'Islam a cercare di prendere il
potere in Africa e MO, finanziate da Arabia e Emirati vari, sotto l'occhio
compiacente e benevolo di USA e di qualche Europeo. Anche i Fratelli Musulmani
mi paiono interessati ad una deriva estremista al loro interno. Con una
battutaccia direi che è come se i lefebriani volessero prendere il potere in
qualche posto imponendo di andare tutti a sentire la messa in latino; mi
parrebbe inquietante. TC
Non sono
la persona più indicata a dare lezioni di religione ( non ne sono nè una
credente, nè una studiosa, ma da buona antifemminista e antirazzista mi
interessa difendere chi viene pestato e da chi ) e quel poco che so
dell'oscurantismo religioso islamista me lo insegnano gli amici arabi
musulmani che sanno vedere dov'è l'inghippo e come noi
occidentali che temiamo di essere troppo chiusi o razzisti
accettiamo passivamente senza imparare a distinguere. Per dire la verità mi
pare che , proprio perchè non ci interessa a sufficienza, non impariamo a
distinguere tra le culture e la loro infelice strumentalizzazione a fini
neoliberisti.
Provo a proporre questo articolo che approffondisce il
caso dello stato di azawad e nel quale c'è qualche cenno a proposito della
presenza di al ciaida. http://karim-metref.over-blog.org/article-e-nato-un-nuovo-stato-africano-2-puntata-interessi-regionali-e-internazionali-scenari-possibil-106773125.html
"
[...]L'AQMI non sarebbe altro, secondo la ricercatrice Hélène Claudot-Hawad
del CNRS (http://www.temoust.org/business-profits-souterrains-et,15758),
che una invenzione in join-venture algero-statunitense per creare disordini
nella zona dello Sahel e giustificarne la militarizzazione.[...]
"
Le sigle coincidono con quelle segnalate da Tony
Cartallucci, giornalista statunitense da
"i-terroristi-della-nato-mettono-nel-mirino-siria-e-algeria" http://www.antimafiaduemila.com/2012090338750/pace/i-terroristi-della-nato-mettono-nel-mirino-siria-e-algeria.html
----Messaggio originale---- Da: davide at bertok.it Data: 22-set-2012
18.42 A: <pace at peacelink.it> Ogg: Re:
R: Re: [pace] Prosegue l’islamizzazione silenziosa dell’Africa: ora tocca
a Libia e Nord-Mali
Mi sembra di capire semplicemente (scusami se
sbaglio) che le donne manifestano perchè non vogliono i musulmani e
basta. Mi vengono in mente quegli italiani che non vogliono i musulmani
in Italia perchè dicono che vengono qui a imporre a noi le loro leggi
e usanze, quando la realtà è che vogliono semplicemente avere i loro
spazi per pregare e sono un importante forza lavoro nel nostro
paese. Poi nel mondo ci saranno tranquillamente delle sette più
violente e intolleranti, ma se la mettiamo così anche alcune frange
cattoliche sono veramente integraliste e razziste ma non per questo
tutti i cristiani lo sono :) Davide
Il 22/09/2012 18.25, valeria.sonda at alice.it ha
scritto: > http://www.tamurt.info/declaration-du-mnla-suite-a-l-agression-des-femmes-de-kidal,2662.html?lang=fr
( > articolo ) > http://www.youtube.com/watch?v=GL4KvmXYxlU
( video marcia delle donne > contro gli islamisti, azawad
) > > > Sostanzialmente i breivnik non mi
piacciono in nessuna salsa, tantomeno > quelli in salsa al
ciaida. > Altre donne in altre parti del mondo vedo che hanno i miei
stessi gusti. > Questo che ti riporto è solo esempio, ce ne
sono davvero tanti purtroppo. > > un esempio ( in traduzione
google ) > > 06.07.2012 - 07:25 Aggiornato il 07/06/2012 -
17:50 da Mossa Ag > AttaherAg Mossa
Attaher > > Durante la giornata del 5 giugno 2012,
le nostre mogli, le nostre > figlie, le nostre sorelle, le nostre
madri e nonne hanno fatto una ferma > decisione di protestare per le
strade di Kidal per esprimere il loro > rifiuto di oscurantismo
religioso che cerca di attraverso AQIM e > Ancar-Din, a stabilirsi
nel nostro paese. E quale risposta hanno preso? > : Un sacrilegio
grande che il MNLA non può accettare né
tollerare! > > Oscurantismo semplicemente evitare
il soffio della vita nella nostra > patria.Come tutti oscurantismo,
è a partire da minare il più sacro del > sacro fra i Tuareg, le
nostre mogli! Ces dignes héritières et gardiennes > de notre culture
millénaire. Questi eredi degni e custodi della nostra > antica
cultura. La donna Tuareg che ha sempre attirato l'attenzione e >
l'ammirazione di tutti i popoli della terra, a partire con la
sua. > > Per noi, Tuareg autentico, questo è
inaccettabile. E 'intollerabile e > non può in ogni caso essere il
lavoro di Tuareg. Questi "uomini" Ansar > Dine che hanno commesso
questo sacrilegio solo per dimostrare bordo dei > popoli Tuareg e
altri della terra, non hanno nulla di Tuareg. Portavano > una
mutazione che li rende nemici del popolo Tuareg ora mina la donna >
Tuareg, mina la cultura e l'identità del nostro
popolo! > > Quando l'oscurità da questo spregevole
e disonorevole osa toccare il > nostro passato, le nostre madri, le
nostre sorelle, le nostre figlie, le > nostre mogli, ha raggiunto un
livello intollerabile e attraversato la > linea rossa che parla non
solo la MNLA, che porta lotta Azawad per una > libera e indipendente
per tutti i suoi cittadini, senza distinzione di > razza, religione
o sesso ...ma contesta anche la comunità > internazionale, compresa
l'Unione africana. > > Per questo atto gravissimo, chiediamo
ancora una volta l'Unione > africana, le Nazioni Unite, tutti i
paesi e di tutti gli organismi > internazionali e le agenzie sulla
realtà dei pericoli dell'Islam in modo > da misurare l'accuratezza
della nostra multi- richieste di solidarietà > per combattere questo
flagello globale che non risparmierà nessuno. > Sfidiamo ad
assumersi la responsabilità per gli attacchi sulla nostra > identità
e la nostra cultura attraverso il fuoco incrociato che ci > troviamo
di fronte a ciò che è più sacro per noi, la nostra libertà, la >
nostra dignità non può ospitare qualsiasi disprezzo delle nostre donne
e > più forte a causa della loro aggressività. > >
L'indipendenza del Azawad abbiamo proclamato tramite il nostro
lunga > lotta che ha avuto inizio ben prima della indipendenza
africana, non può > essere danneggiato da forze oscurantiste, quali
che siano. Chiediamo, > quindi, di capire la nostra causa, il
sostegno di tutte le parti della > pace MNLA amore, la giustizia e
la libertà, come chiediamo alla condanna > internazionale di questo
intrapresi dal oscurantista in Azawad toccare > la dignità della
nostra fondazione e della nostra identità culturale: la > società è
matriarcale Tuareg in quanto il millennio, non permetteremo > che
apprendista stregone, senza alcun riferimento e minacciano ogni >
radice che è il nostro onore e l'orgoglio . > > Par Mossa Ag
Attaher Per Ag Mossa Attaher > > Chargé de Communication du
MNLA Communication Officer della
MNLA > > ----Messaggio
originale---- > Da: davide at bertok.it >
Data: 22-set-2012 17.39 > A: <pace at peacelink.it> >
Ogg: Re: [pace] Prosegue l’islamizzazione silenziosa
dell’Africa: > ora tocca a Libia e
Nord-Mali > > Qual'è il problema se
prosegue l'islamizzazione? > L'islam
innanzitutto non è per forza "lapidazioni", seconda cosa
stiamo > parlando di islamizzazione forzata
o libera scelta? >
Davide > > Il 19/08/2012 6.14, valeria.sonda at alice.it ha
scritto: >
> >
> > http://www.corrispondenzaromana.it/prosegue-lislamizzazione-silenziosa-dellafrica-ora-tocca-a-libia-e-nord-mali/ >
> > > Prosegue l’islamizzazione
silenziosa dell’Africa: ora tocca a Libia
e > >
Nord-Mali >
> > > di *Mauro Faverzani*)
Prosegue nell’indifferenza generale il >
silenzioso > > tentativo di totale
islamizzazione del continente africano, anche
nei > > Paesi ritenuti più
“moderati”: decisamente filo-musulmano è
Mohamed > > al-Megaryef, eletto in
Libia presidente del Congresso
Generale > > Nazionale, l’organismo
cui il Consiglio Nazionale di Transizione
ha > > consegnato tutto il potere
nel dopo-Gheddafi. Non a caso -secondo >
quanto > > riportato dall’edizione
on line del settimanale “Jeune Afrique”-
un > > membro del Pjc, il Partito
della Giustizia e della Costruzione,
ha > > definito quest’elezione una
“vittoria per gli islamisti”. >
> > > *Intanto, la sharia è di
fatto già divenuta legge nel Nord-Mali, >
ancor > > prima che la regione sia
posta tutta sotto il controllo delle
forze > > musulmane.* Prima la
lapidazione di una coppia di concubini a >
Aguelhok > > lo scorso 29 luglio,
poi l’8 agosto la prima amputazione
pubblica >
della > > mano di un presunto ladro
di moto ad Ansongo, regione retta dal >
Mujao, > > il Movimento per
l’unicità e la jihad nell’Africa dell’Ovest.
Alla > > tragica esecuzione han
partecipato decine di persone. >
> > > *Incredibili le
dichiarazioni pubblicate in merito da
“Jeune >
Afrique”, > > attribuite ad un capo
musulmano del posto, Mohamed Ould Abdine:* >
“E’ la > > legge di Dio -ha
affermato- Noi l’abbiamo applicata, è la
sharia > che
lo > > esige, nessuno ci può
impedire di farlo”. Tant’è vero che, in
agenda, > > c’è già un’altra
esecuzione analoga, prevista a Gao. >
> > > *Scontri invece in
Tunisia, contestato il governo in carica,
perché > > accusato di una deriva
autoritaria ed islamizzante.* Ultimo >
episodio in > > ordine di tempo, la
proposta di legge “anti-blasfemia”, >
penalizzante nei > > confronti
della Chiesa Cattolica, avanzata dal partito musulmano
al > > potere, Ennahdha. A Sidi
Bouzid si sono svolte manifestazioni di >
piazza, > > disperse con
lacrimogeni e pallottole di gomma. A far montare
la > > protesta della gente,
duramente provata dalla crisi economica, >
anche la > > violenza delle forze
dell’ordine, che han già provocato diversi >
feriti. > > Sordo a qualsiasi
critica, Ennahdha ha respinto ogni addebito
ed > ha
anzi > > accusato media e sindacati
di voler “minacciare l’unità del
Paese”. > > Mauro
Faverzani >
> >
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