(di Lorenzo Trombetta) (ANSAmed) - BEIRUT - Terrorizzati
dall'ignoto dopo decenni di regime autoritario apparso bene o
male "garante delle minoranze", i cristiani in Siria
cominciano ad organizzarsi in milizie non solo a protezione
dei loro quartieri, ma anche a sostegno delle forze fedeli al
presidente Bashar al Assad.
"I servizi di sicurezza hanno distribuito le armi alle nostre
famiglie circa un mese fa", racconta Abu Ayub, pseudonimo di
un commerciante della città vecchia di Damasco. "Ci hanno
detto che le armi servono a proteggerci contro i terroristi.
Il fucile lo tengo, ormai qui è pieno di criminali".
Abu Ayub parla via Skype dopo esser stato raggiunto dall'ANSA
tramite un contatto comune, anch'egli commerciante di Damasco
vecchia ma musulmano sunnita, di passaggio a Beirut. Abu
Mazen, pseudonimo del secondo negoziante, afferma che "ormai
la città è piena di bande di criminali, che saccheggiano,
rubano, rapiscono… Sapete chi ha liberato questa
feccia dalle carceri?", domanda in modo retorico, riferendosi
al presidente Assad.
Il timore di un'inedita ondata di criminalità in una Siria a
lungo "sicura" e "stabile" è ora associato al terrore generato
dai gruppi fondamentalisti islamici. Anche per questo,
affermano intimoriti alcuni cristiani della capitale, sono
state create le "ronde di quartiere", composte da giovani
cristiani, in abiti civili e armati di fucili automatici.
"Assomigliano agli shabbiha - le tristemente note milizie
lealiste - ma le autorità ecclesiastiche ci tengono che non
siano chiamate così", afferma un giornalista locale che
preferisce rimanere anonimo.
E' poco chiaro il ruolo dei vertici religiosi nella
organizzazione di queste "ronde". Padre Nizar, pseudonimo di
un prete di Damasco rifugiatosi a Beirut perché sostenitore
della rivolta, conferma che "nella città vecchia le parrocchie
hanno dato incarico ai giovani del posto di organizzare dei
turni di guardia all'ingresso dei rioni".
Abu Ayub conferma però le voci di un ruolo diretto del regime
nel creare delle milizie confessionali. "Il capo alawita degli
shabbiha nella città vecchia è venuto da me e da altri per
darci le armi e dirci di andare in strada con loro quando
necessario".
Così nascono i "comitati popolari": agiscono nelle zone
abitate in prevalenza da cristiani, drusi e sciiti, minoranze
che si sentono minacciate da un'eventuale svolta monopolizzata
dai sunniti. Affiancano i gruppi di shabbiha alawiti, membri
della comunità a cui appartengono i clan al potere in Siria da
più di 40 anni. Secondo la retorica ufficiale, i "comitati
popolari" hanno di recente difeso dai terroristi (come vengono
denomintati senza distinzione i ribelli anti-regime) il
quartiere di Sayyida Zeinab, a sud-est di Damasco, dove sorge
un importante santuario sciita. E' inoltre documentata la
presenza ad Aleppo di shabbiha armeni nel quartiere di Midan,
ora sulla linea del fronte tra Esercito libero (Esl) e forze
governative. Michel Shammas, avvocato cristiano e da anni
difensore delle cause dei prigionieri politici, ha di recente
avvertito gli abitanti della regione a ovest di Homs - la
Valle dei Cristiani - di non cadere nel "tranello
confessionale" teso dal regime.
Dopo alcuni casi di rapimenti e uccisioni a danno di
cristiani, a Wadi an Nasara sono nati i "comitati popolari".
(ANSAmed).
R: [pace] Siria: cristiani alle armi, Assad pare il male minore - Cronaca - ANSAMed.it
- Subject: R: [pace] Siria: cristiani alle armi, Assad pare il male minore - Cronaca - ANSAMed.it
- From: "valeria.sonda at alice.it" <valeria.sonda at alice.it>
- Date: Sat, 22 Sep 2012 21:32:39 +0200 (CEST)
http://www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=275327&rubrica=15
Siria: Turchia dispiega cannoni e forze anti-aeree a confine
L'esercito turco ha dispiegato cannoni e missili anti-aerei vicino al confine con la Siria, dove si affrontano i ribelli e le forze filo-governative di Damasco, secondo alcuni media turchi. Si tratta di un'azione preventiva presa dall'esercito di Ankara per fare fronte ai violenti scontri che si succedono da mesi in Siria e mirati al controllo del valico di frontiera di Tall-al-Abyad, stando a quanto rivela la catena Ntv news.
Giovedì scorso nel corso di un bombardamento da parte delle forze filo-regime sulla città siriana di Sanliurfa, nei pressi del confine, due cittadini turchi sono rimasti feriti. I due civili sono stati colpiti dallo scoppio di alcune granate esplose sul lato siriano. Il giorno prima i ribelli avevano preso il controllo del posto di frontiera dove passa la strada nazionale che collega la città siriana di Raqqa a quella turca di Sanliurfa, mentre martedì scorso altri tre civili erano rimasti feriti.
http://www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=39871&lan=ita
2012-09-18
ASIA/SIRIA - I cristiani formano “comitati popolari” armati per prevenire le violenze
Homs (Agenzia Fides) – Le comunità cristiane in Siria, dopo le ripetute violenze subìte da bande armate, spesso gruppi jihadisti, hanno iniziato a organizzare, in diverse località, “comitati popolari dissuasivi”, formati da giovani cristiani armati, che intendono prevenire il banditismo e la violenza e difendere i loro quartieri. Le comunità cristiane hanno subìto abusi, rapimenti, violenze, uccisioni, furti, violazioni di proprietà nella cosiddetta “Valle dei cristiani” (Siria occidentale), nel centro storico di Aleppo, nel quartiere di Damasco “Jaramana”, in altri villaggi come Qusayr e Rableh (nell’area di Homs). Nonostante i ripetuti appelli dei Vescovi siriani, che hanno più volte invitato i fedeli a “non prendere le armi” e ad “avere pazienza”, tali gruppi difensivi hanno iniziato a formarsi soprattutto in seno alle comunità greco-ortodossa e armena, che “hanno avvertito la necessità di difendersi”. Come spiegano fonti di Fides in Siria, “non si tratta di milizie o gruppi combattenti, ma solo di gruppi di sentinelle che sorvegliano e garantiscono la sicurezza delle aree cristiane”.
Intanto l’Arcivescovado siro-cattolico di Homs, nel quartiere al-Hamidiyah, nel centro storico della città, è stato dato alle fiamme. L’Arcivescovo siro-cattolico Georges Kassab, i preti e i fedeli della comunità hanno espresso a Fides il loro sdegno per “un atto ingiustificato”. Nella notte del 13 settembre, riferiscono fonti di Fides, un gruppo di circa dieci militanti non identificati si è introdotto nella struttura, da mesi chiusa e abbandonata a causa dei combattimenti fra ribelli e forze lealiste. I militanti hanno versato numerose taniche di benzina e poi hanno appiccato il fuoco, che sembra “una rivalsa per motivi ignoti”. (PA) (Agenzia Fides 18/9/2012)
----Messaggio originale----
Da: tiziano.cardosi at gmail.com
Data: 22-set-2012 21.13
A: "pace at peacelink.it"<pace at peacelink.it>
Ogg: [pace] Siria: cristiani alle armi, Assad pare il male minore - Cronaca - ANSAMed.it
mi pare che in lista passino fin troppe notizie sulla Siria che alla fine creano soprattutto confusione, ma questa mi pare un particolare da notare: i "ribelli" da una parte che si rifanno a identità sunnite e dall'altra i Cristiani che vengono armati dal regime. Mi pare segno che il conflitto si sta sempre più confessionalizzando e radicalizzando in dinamiche balcaniche.
Comunque la si pensi sulle responsabilità delle varie parti, mi pare che si dimostri ancora una volta che la guerra non risolve mai i problemi, ma li crea e li aggrava.
Una riflessione sulle parole del papa che ha appoggiato le primavere arabe facendone un unico fascio credo andrebbe fatto. Parrebbe smentire le stesse chiese siriane.
Grande è la confusione sotto il cielo (almeno per me)
Salam
TC
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http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2012/09/21/Siria-cristiani-armi-Assad-pare-male-minore_7512112.html
Siria: cristiani alle armi, Assad pare il male minore
Chiese organizzano ronde difesa, regime distribuisce armi
Soldati dell'esercito siriano nel quartiere di Yalda a Damasco (archivio)
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