il soccorso ai civili come merce di scambio







Anche stavolta mentre per Assad la croce rossa può passare ( a patto che si mantenga neutrale) per  gli oppositori invece PASSERA'  solo in cambio della garanzia di poter fare una conferenza il 12 settembre, lo scambio dei prigionieri, le dimissioni di assad: come dire che i civili possono tranquillamente morire di fame e il paese può essere distrutto ancora. Cose che non fanno comodo a nessuno di quel popolo tranne che alle multinazionali straniere che stanno tanto investendo nel suo smembramento.


Affamati e feriti civili possono aspettare!
 
Prima gli armati! w la nuova democrazia!!!

http://www.tio.ch/Estero/News/697249/Siria-oppositori-in-patria-organizzano-conferenza-Damasco

BEIRUT
Siria: oppositori in patria organizzano conferenza Damasco



Articolo
BEIRUT - Una conferenza "per salvare la Siria" a cui possano partecipare tutte le anime dell'opposizione in patria e all'estero e organizzata all'ombra di una "tregua" militare tra forze governative e ribelli: è il progetto del Comitato di coordinamento nazionale (Ccn), principale piattaforma dell'opposizione in patria, presentato dal suo segretario Raja Nasser in un'intervista apparsa sul quotidiano libanese as Safir.

La "conferenza per la salvezza della Siria" è convocata a Damasco per il 12 settembre prossimo, almeno secondo gli auspici del Ccn, che si oppone a un intervento militare straniero e di cui fanno parte, tra gli altri, dissidenti storici ed esponenti di sigle curde che rifiutano il sostegno della Turchia.

"Finora mancano però le garanzie interne e internazionali" perché alla conferenza del 12 settembre possano partecipare oppositori e dissidenti in patria e all'estero. "Ogni cittadino in Siria può essere ucciso o arrestato. Chiediamo dunque il minimo: che i partecipanti prima, durante e dopo la conferenza non vengano presi di mira", ha detto Nasser.

La premessa per la conferenza del 12 settembre è, per i membri del Ccn, l'entrata in vigore di una tregua militare tra le forze governative e l'Esercito libero. "I ribelli non abbandoneranno le armi e l'esercito del regime non si ritirerà dai territori che controlla", afferma Nasser, secondo cui oltre a sospendere l'uso delle armi ci sarà uno scambio totale di prigionieri tra le parti: "decine di migliaia sono in mano al regime, mentre decine o centinaia sono in mano ai rivoluzionari". "Così facendo - conclude Nasser - si potrà soccorrere gli sfollati e quelli colpiti dalle violenze, che sono ormai sei milioni nel Paese".