A proposito dell’appello di Tiziano Cardosi
- Subject: A proposito dell’appello di Tiziano Cardosi
- From: Francesco Santoianni <francescosantoianni at gmail.com>
- Date: Mon, 27 Aug 2012 12:03:55 +0200
Spero di sgusciare fuori dalla selva di insulti che oramai costellano la discussione sulla Siria in questa lista per soffermarmi sull’appello di Tiziano riportato qui sotto.
Non credo sia corretto quello che ha scritto Tiziano e cioè che ci sarebbe una parte di compagni “che vede come il diavolo l'imperialismo americano e perciò appoggia chiunque si opponga agli USA”. Qui non si tratta di “opporsi agli USA”, qui si tratta di opporsi ad una aggressione, ad una guerra (se pur camuffata da “intervento umanitario”) che l’imperialismo USA, e occidentale in generale, sta conducendo contro uno Stato (così come è stato per la Iugoslavia, l’Afganistan, l’Iraq, la Libia...).
E a proposito di guerra, come comunista, tra l’altro (“orrore!”) di formazione trotzskista, mi permetto qui di citare una frase di Lenin “Prendete l’esempio della monarchie reazionarie del Marocco, o dell’Afghanistan. Tutti i comunisti degni del nome le devono difendere in caso di aggressione delle potenze coloniali. In altri termini, si deve stare dalla parte del più debole e mai abbaiare contro di lui insieme agli sciacalli imperialisti.”
Questo significa, forse, ignorare o, addirittura, considerare complici dell’imperialismo i movimenti di protesta che scuotono i paesi aggrediti? Assolutamente no. Ma significa che il primo dovere di ogni comunista, e quindi di ogni pacifista, che vive in un paese imperialista è combattere le manovre del proprio governo miranti a scatenare una guerra. Solo così, tra l’altro, si avrà la credibilità per presentarsi alle popolazioni di paese aggredito (non certo al governo di queste) come un interlocutore credibile.
Credo che il succo della questione sia tutto qui. E a tal proposito varrebbe la pena domandare a coloro che, in questa lista o su Facebook, si permettono ancora di additare chi, come me, sostiene queste posizioni, come “servi di Assad”, quanti tra essi abbiano protestato o si siano mobilitati quando Terzi (primo tra i ministri degli esteri della Comunità Europea) imponeva feroci sanzioni alla Siria, quando rompeva le relazioni diplomatiche con Damasco o quando dichiarava il CNS “legittimo rappresentante del popolo siriano”.
Francesco Santoianni
Ancora più preciso
se posso permettermi un consiglio: evitiamo polemiche personali.
Mi sembra che in questa lista si confrontino più anime che sulla vicenda siriana poi si dividono: c'è quella che vede come il diavolo l'imperialismo americano e perciò appoggia chiunque si opponga agli usa; c'è chi vede nella lotta ai dittatori come Assad la cosa fondamentale e giustifica qualunque lotta e con chiunque.
Io mi sentirei far parte di quell'anima che cerca una terza via, lontana da tutti gli imperialismi e colonialismi che si stanno fronteggiando adesso in Siria a spese degli stessi ribelli, dei partigiani del regime, soprattutto dei Siriani.
Anche se abbiamo differenti opinioni e punti di vista cerchiamo di capirci e di con-vincere, vincere assieme contro le guerre.
SSaluti
TC
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