L'appello
1.
La Siria sta vivendo la crisi più drammatica della sua storia. La
scelta della soluzione militare, che non tiene conto delle
richieste della rivolta di libertà e di dignità del popolo
siriano, ha portato alla diffusione della violenza, alla perdita
di troppe vite umane e a distruzioni generalizzate.
2. Riuniti a Roma
presso la Comunità di Sant’Egidio, noi appartenenti a diversi
gruppi dell’opposizione democratica siriana, attiva sia
all’interno che all'esterno del Paese, rivolgiamo questo Appello
al popolo siriano, a tutte le parti coinvolte e alla Comunità
internazionale.
3. Siamo diversi per
opinioni ed esperienze. Abbiamo lottato e lottiamo per la libertà,
la dignità, la democrazia, i diritti umani e per costruire una
Siria democratica, civile, sicura per tutti, senza paura e senza
oppressione. Amiamo la Siria. Sappiamo che la Siria, luogo di
convivenza di religioni e popoli diversi, corre oggi un rischio
mortale che incrina l’unità del popolo, i suoi diritti e la
sovranità dello Stato.
4. Non siamo
neutrali. Siamo parte del popolo siriano che soffre per
l’oppressione della dittatura e la sua corruzione. Siamo
fermamente contrari a qualsiasi discriminazione su base
confessionale o etnica, da qualunque parte venga. Siamo per una
Siria di uguali nella cittadinanza. Vogliamo che la Siria in
futuro sia patria per tutti, capace di rispettare la vita e
la dignità umana, nella giustizia.
5. La soluzione
militare tiene in ostaggio il popolo siriano e non offre una
soluzione politica in grado di accogliere le sue aspirazioni
profonde. La violenza porta a credere che non c’è alternativa alle
armi. Ma le vittime, i martiri, i feriti, i detenuti, gli
scomparsi, la massa di rifugiati interni e i profughi all'estero,
ci chiedono di assumere la responsabilità di fermare questa
spirale di violenza. Ci impegniamo a sostenere tutte le forme di
lotta politica pacifica e di resistenza civile, e di favorire una
nuova fase di incontri e conferenze all’interno del Paese.
6. Non è troppo
tardi per salvare il nostro Paese! Pur riconoscendo il
diritto dei cittadini alla legittima difesa, ribadiamo che le armi
non sono la soluzione. Occorre rifiutare la violenza e lo
scivolamento verso la guerra civile perché mettono a rischio
lo Stato, l'identità e la sovranità nazionale.
7. Occorre, oggi più
che mai, un’uscita politica dalla drammatica situazione in cui ci
troviamo. È il modo migliore per difendere gli ideali e realizzare
gli obiettivi di chi mette a rischio la propria vita per la
libertà e la dignità. Invitiamo i nostri concittadini
dell’Esercito Siriano Libero, e tutti quelli che portano le armi,
a partecipare a un processo politico per giungere a una Siria
pacifica, sicura e democratica.
8. Non possiamo
accettare che la Siria si trasformi in un teatro di scontri
regionali e internazionali. Crediamo che la Comunità
internazionale abbia la forza e le capacità necessarie per trovare
un consenso che sia base di un'uscita politica dall'attuale
drammatica crisi, basata sull'imposizione del cessate il fuoco, il
ritiro degli apparati militari, la liberazione dei detenuti e dei
rapiti, il ritorno dei profughi, gli aiuti di emergenza alle
vittime, un vero negoziato globale senza esclusioni, che sarà
completato da una vera riconciliazione nazionale basata sulla
giustizia.
9. Chiediamo che
l'ONU sia l'unico soggetto internazionale ritenuto responsabile
del coordinamento degli aiuti umanitari per sostenere i siriani in
difficoltà sia in patria che all’estero.
10. Ci
rivolgiamo con questo Appello a tutti i Siriani e in particolar
modo ai giovani: il nostro futuro lo costruiremo con le nostre
mani. Insieme possiamo costruire una Siria democratica, civile,
pacificata, pluralista. Ci rivolgiamo a tutte e a tutti coloro che
lottano per il cambiamento democratico in Siria, a qualunque parte
essi appartengano: per porre in essere un dialogo e un
coordinamento tra di noi che avvii rapidamente la Siria ad
una fase transitoria verso la democrazia, sulla base del patto
nazionale comune.
11. Ringraziamo la
Comunità di Sant’Egidio per il lavoro e il sostegno nella ricerca
di una soluzione per la crisi nazionale siriana, e le chiediamo
di continuare ad accompagnare gli sforzi e il lavoro che ci
aspettano.
Roma, Sant’Egidio, 26 luglio
2012
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ELENCO FIRMATARI
DELL'APPELLO:
NCB ( National Coordination
Body) HAYTHAM MANNA ABDULAZIZ ALKHAYER RAJAA ALNASER
DEMOCRATIC FORUM FAIEZ SARA MICHEL KILO SAMIR AITA
WATAN Coalition FAEK HWAJEH
DEMOCRATIC ISLAMIC GROUP RIAD DRAR
Syrian Trade Union/ Women Syrian
Activist AMAL NASER
MAA Movement
(Together) ALI RAHMOUN
BUILDING SYRIAN STATE ANAS JOUDEH RIM TURKMANI
WEST KURDISTAN
Assembly ABDUSALAM AHMAD
NATIONAL
BLOC AYHAM HADDAD
HORAN RENCONTRES (FOR
CITYZENSHIP) UGAB ABOU SUEDE SADA
HAMZEH |