Re: [pace] "i siti pacifisti come megafoni di regimi dittatoriali"



Sono giusti e onesti, e utili al fine della pace, questi criteri di Alessandro Marescotti. Grazie.
Enrico Peyretti ------------------------ --------------- http://www.peacelink.it/tools/author.php?=63 ----------- www.ilfoglio.info ---- www.serenoregis.org - http://cisp.unipmn.it --------------------------------- ------ Segnalo rass.stampa: www.finesettimana.org Il 20/07/2012 23:54, Alessandro Marescotti ha scritto:
E' chiaro che i siti pacifisti non possono e non devono fare questo.
Tuttavia questo non ci deve precludere la possibilità di conoscere il punto di vista di tutti.
Se si verifica un attentato devo pur conoscere quella che è la versione del regime, a volte potrebbe anche essere vera.
Il regime siriano a volte ha detto la verità, ad esempio quando ha subito attacchi armati.
Pluralismo nelle fonti, dunque, massima verifica dello loro autenticità. E nessuna condivisione dei fini di una dittatura.
Per anni ho comprato riviste militari, senza tuttavia condividere nulla dei loro fini. Quelle fonti contenevano anche informazioni vere e ne ho tenuto conto.
Possiamo considerare estranee alla lista la giustificazione della guerra. il disprezzo dei dei diritti umani. Ma non possiamo escludere a priori una fonte perché proviene da una parte che aborriamo. Certamente l'informazione non deve essere funzionale ad un atteggiamento compiacente verso valori che non appartengono i valori a cui si ispira la nostra Carta Costituzionale (ripudio della guerra, tutela dei diritti umani, difesa delle libertà, ecc.).

La discussione è comunque stata ampiamente sviscerata e vorrei proporvi di non avviarvi verso la polemica.

Il moderatore


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