R: [pace] Paragonare le milizie libiche e siriane all'African National Congress è uno schiaffo in faccia agli africani



Ringrazio quanti hanno ricordato non solo della policy ma anche delle 
modalità di cancellazione dalla lista stessa, modalità delle quali, 
personalmente, credo sia proprio giunto il momento di avvalermi. 
Insultarsi personalmente pretendendo di farlo da "nonviolenti" o tanto 
più "fautori del dialogo", dare agio e seguito ad affermazioni del 
tutto estemporanee che in altri contesti non si esiterebbe a definire 
"provocazioni", spingersi a paragonare il CNT libico all'ANC di Nelson 
Mandela da' di per sé la misura di un segno che si è passato. Mi sembra 
che non sia questa la mailing list in cui condividere informazioni e 
scambiare opinioni in tema di pace positiva, rispetto reciproco, 
dialogo, nonviolenza e ipotesi di riconciliazione. 

Cari saluti, 

Gianmarco Pisa


----Messaggio originale----
Da: mari.liberazioni@yahoo.
it
Data: 10-lug-2012 10.33 AM
A: "pace at peacelink.it"<pace at peacelink.it>
Ogg: [pace] Paragonare le milizie libiche e siriane all&#39;African 
National Congress è uno schiaffo in faccia agli africani

Mi ero 
ripromessa di non intervenire più ma davvero quel che è troppo è 
troppo. 
 
Quando si fanno dei paragoni storici come la signora 
Roveroni fa fra la situazione libica e siriana e altre situazioni come 
quella sudafricana, bisona confrontare non solo il lato dei 
"dittatori", ma anche quello dei "buoni", i "rivoluzionari". 
 
E 
allora francamente mi indigno e lo farebbero anche i sudafricani (che 
hanno protestato molto contro la guerra in libia) e se Thomas Sankara 
fosse ancora vivo  e lo sapesse si indignerebbe di più. 
 
La signora 
Roveroni ha il tempo di leggere qualcosa sulla Libia di adesso, 
elezioni o no. Ha visto il documentario di Silvestro Montanaro che non 
è un gheddafiano? Ha visto coaa succede ai neri di Tawergha, uccisi e 
deportati pdalle milizie di Misurata, che furono in primna fila nella 
"liberazione" e alle quali il Jibril forse vincitore delle elezioni 
diede ufficialmente via libera per la persecuzione (ho la dichiarazione 
riportata dal Guardian)? Ha lei amici in Niger (io sì) che prima 
lavoravano in libia e a causa delle persecuzioni da parte di nuovi 
padroni della Libia, a fine agosto si son fatti rimpatriare e cos'ì 
adesso, come Mohamed Bello, cercano di campare coltivando arachidi 
nella siccità? Sa cosa vuol dire lavorare la terra nel Sahel? No. lei 
vive in Italia, e noi da privilegiati di sempre pontifichiamo e diamo 
patenti. Ha lei presenti le innumerevoli prese di posizione del Cnt 
genere "apparteniamo al mondo arabo non all'Africa"? Ha visto i 
cartelli dei zintaniani "grazie Nato" con tutte le bandiere degli 
occidentali, del Qatar e dell'Arabia Saudita (dimmi i tuoi amici e ti 
dirò chi sei)? Sa lei delle decine di milgiaia di persone detenute 
illegalmente in Libia adesso? Ancora qualcuno dirà che questi nuovi 
padroni "sono come i partigiani"? O come Mandela? Mandela invocava la 
Nato?
 
Stesso discorso per la Siria, salvo che là non ci sono africani 
e quindi non c'è modo di esprimere un sano, macho razzismo. 
 
(Quanto 
al mio passeggiare libera per Tripoli, come lei evoca - e meno male che 
non si spinge a dire che passeggiavo a pagamento, visto che invece mi 
ero pagata tutto il viaggio e aoggiornavo in una casa privata - ...se i 
giornalisti vengono tenuti prigionieri, vi lamentate, se sono liberi di 
passeggiare pure. Invece fu interessante perché le persone che 
incontrai che erano a favore del Cnt lo erano per queste ragioni, ben 
poco "democratiche", e cito letteralmente: "Gheddafi dà troppo soldi 
all'Africa", "non impariamo bene l'inglrse a scuola", "gli sopedali non 
sono di buona qualità dobbiamo andare in Europa", "quelli di Misurata 
soto ottimi per gli affari ma Gheddafi gli lega le mani ed ecco perché 
si sono ribellati". Del resto mesi prima una libica che il regime aveva 
privilegiato - lavora all'estero con l'Oms -  ma che stava dalla parte 
dei"ribelli" mi scirsse indignata la stessa cosa "Gheddafi fa diventare 
ricchi gli africani, adesso son più ricchi di noi". Una vergogna, un 
insulto. Mi scrisse anche "La Nato sta facendo un lavoro pulito, 
peccato che aiuti poco". 
 
Basta, la misura è colma.
 
Marinella 
Correggia


Da: "a_roveroni at libero.it" <a_roveroni at libero.it>
A: 
pace at peacelink.it 
Inviato: Martedì 10 Luglio 2012 9:56
Oggetto: R: Re: 
[pace] letture, lotte e siria

Recentemente ho letto un bel"romanzo" 
storico sulla liberazione del Sud Africa 
dall'apartheid e la lotta 
dell'African National Congress - prima nonviolenta 
poi, con i giovani 
di cui fu leader Nelson Mandela prima di finire in prigione, 
anche 
armata - contro il regime dei bianchi boeri sulla maggioranza nera 
(Dominique Lapierre, Un arcobaleno di pace, il saggiatore).

Cosa 
c'entra con la Siria? Diranno alcuni di voi? 
E cosa c'entra la Libia? 
C'entrano perche'  sono tutte dittature, sono tutte difficili, 
terribili, 
lunghissime lotte popolari - pacifiche e anche violente- 
per togliersi di 
dosso, per liberarsi da una  cricca, una famiglia, un 
partito al potere 
disposti a tutto: 
fare leggi che mettono partiti e 
movimenti al bando, 
organizzare false elezioni, 
comprare 
giornali,  giornalisti e giornaliste in giro per il mondo,
rinchiudere 
in prigione gli oppositori per anni e anni
torturarli
perseguitare le 
loro famiglie
impedirgli di vivere e lavorare
pur di restare saldamente 
in sella al potere.

Mi sono chiesta:
questi compagni e compagne 
italiane/i
che si digeriscono il dittatore Siriano e lo supportano come 
prima quello in 
Libia,
che sostengono che queste dittature pseudo-
socialiste siano un baluardo contro 
il fondamentalismo islamico o 
contro la prepotenza criminale bellica americana,
usando come pretesto 
idee come PACE, DIALOGO,  stare senza se e senza ma 
CONTRO LA GUERRA
come si sarebbero comportati i in ITALIA, in Germania nello scorso 
secolo? 
Avrebbero sostenuto per comodita', denaro, o per convinzione 
ideologica le 
dittature al potere? Avrebbero scelto di stare con 
quelli che riducono le masse 
a gregge belante e plaudente, pronte a 
seguire le lusinghe di capi salvatori; 
quelli che offendono,  e 
tolgono la dignita' umana all'avversario, al nemico. I 
"ratti", come 
diceva anche il defunto Gheddafi, che li voleva affogare nei 
cessi, 
giusto? 
Trovare un nemico, una parte di popolazione da sfruttare, 
spogliare dei propri 
beni, delle case, della terra. Gli ebrei, i 
palestinesi, i neri sudafricani.
Ma la signora  Marinella Correggia, 
Lei, era liberissima di passeggiare e 
chiaccherare a suo 
piacimento  nella capitale del Paese della rivoluzione 
verde... 
E  quell'italiano vergognoso di cui non rammento - non ne vale la pena 
- la sigla di appartenenza, l' associazione, che e' andato nel 2011 a 
Damasco 
ed ha parlato alla folla oceanica in sostegno al dittatore? 
Anche Mussolini era un populista, aveva un vastissimo consenso 
popolare, 
proveniva dal partito socialista, aveva diretto l'Avanti se 
non ricordo 
male... 
Certo che gente che sostiene Assad in Siria 
esiste! Esistevano ed erano tanti 
anche e i fascisti ,e allora?

All'esperto di dialogo e di CARTA DELL'ONU - ma di quante cose e' 
esperto Lei! 
- che scrive in lingue marziane ho deciso da molto tempo 
di non rispondere 
perche' ha superato ampiamente i limiti della buona 
educazione e dell'onesta' e 
verita' intellettuale.
Al vecchio "grillo 
parlante" Alfonso Navarra, come  lui stesso si auto-
definisce, 
rispondo invece con affetto che le sue mezze misure buoniste non 
avrebbero mai portato la liberta' in Sud Africa e in nessun paese al 
mondo. Non 
si puo' stare insieme al carnefice e alla stuprata, non 
possiamo salvare 
entrambi allo stesso tempo. Devo ristabilire la 
giustizia, la verita', impedire 
allo stupratore di continuare a 
violare le sue vittime, togliergli la divisa, 
il potere dall'alto del 
quale continua a torturare e sadicamente tormentare le 
sue vittime. 
Dobbiamo dire a quel Presidente che non mette in galera i 
torturarori 
ma li usa per i propri fini di potere, che deve andarsene da quel 
Paese, andare da qualche stato amico dittatore come lui, che non e' 
degno di 
governare il suo popolo. 
Ghandi e' un punto di riferimento 
amato, lo e' stato anche per gli Attivisti 
dell'African national 
Congress in Sud Africa. Ma ad un certo punto non si puo' 
vivere e 
morire,  sotto la dittatura, non si puo' non lottare per garantire 
almeno ai figli la liberta'. Io non so se potrei prendere e usare delle 
armi 
contro altri esseri umani. Ma Ghandi scriveva anche lui che e' 
meglio questo 
che restare inerti e quindi complici a fronte delle 
gravi ingiustizie. 
Credo, lo ribadisco, che come pacifisti italiani 
dobbiamo fare del nostro 
meglio per cercare di UNIRE l'opposizione in 
Siria.
Cosi' come e' stato unito il Comitato Nazionale di Liberazione 
contro il 
fascismo e il nazismo: cristiani con comunisti, armati con 
nonviolenti.

I fiancheggiatori di Bashar al Assad chiedono  a noi 
italiani che sosteniamo 
il DIALOGO tra regime siriano e opposizione?
Mi onoro di citare Nelson Mandela, il quale cosi' rispondeva a 
razzisti 
bianchi che opprimevano  il suo popolo e che cercavano di 
piegarlo a negoziare 
un finto accordo tutto a favore del regime in 
cambio della sua liberazione dal 
carcere. E' una lezione di democrazia 
che vale la pena leggere!

"Solo un uomo libero puo'  negoziare. 
Rispondo al signor Botha che non posso e 
non voglio impegnarmi finche' 
voi, popolo tutto, e io non saremo liberi. La 
vostra liberta' e la mia 
sono indissociabili! Ma vi faccio una promessa: saro' 
di ritorno fra 
voi, perche' presto saremo liberi!"

Auguri Siria, auguri popolo 
siriano per la liberta'.
Annalisa Roveroni

ps: su quanti/e non sanno 
scrivere e discutere onestamente e senza 
intemperanze verbali, in 
questa lista: era tempo che venisse segnalato il 
disturbo che essi/e 
arrecano agli altri e al civile scambio di opinioni, 
causando percio' 
un deterioramento complessivo del livello di discussione.
Rimprovero a 
Marescotti di non essere mai intervenuto per mettere dei paletti 
- 
come invece sta apprezzabilmente facendo Galbiati - forse preferisce 
una 
rassicurante uniformita' di vedute ad un salutare conflitto 
intellettuale? 
Sulle censure: ho sinceramente pensato  e penso di 
essere stata bersaglio di 
censura da parte di Marescotti.  Galbiati 
scrive che non c'e' censura 
preventiva, ma io ancora non mi spiego 
perche' i miei messaggi in alcuni 
momenti piu' delicati non sono 
passati in lista. Ad ogni modo non mi sono auto 
cancellata come 
alcuni/e avrebbero desiderato e anche personalmente preteso. 
cordialmente

>----Messaggio originale----
>Da: humdrum2 at libero.it
>Data: 10/07/2012 1.12
>A: <pace at peacelink.it>
>Ogg: Re: [pace] lettera 
dalla siria
>
>Lorenzo, ho capito una cosa, ci sono provocatori che 
vogliono solo 
>provocare. Ti accusano con il tuo nome di cose che non 
hai detto o fatto, 
>non sono capace di chiedere scusa. Esiste una 
mobbing neanche sottile, con 
>annessi insulti tipo "linguaggio 
marziano" da persone che si azzardano di 
>chiamarsi "il dialogo", ma 
non sono chiamato alla buona educazione. ho 
>notato settimane fa anche 
una specie di divieto di parlare di Siria! Ma, 
>ovviamente, era visto 
da me come un meccanismo di togliermi di mezzo, 
>siccome solo io non 
interveniva più (nemmeno rispondendo alle continue 
>provocazioni) ma i 
provocatori erano liberi di continuare. Regole che sono 
>fatte ma non 
rispettate... forse tenute in serbo. mentre insulti hanno la 
>dignità 
di rimanere parte della "discussione". E io sono qui, aspettando 
>l'atteso resoconto della manifestazione "con Assad". Ho visto filmati 
dei 
>Brownshirts, dove il popolo siriano era definito come "ratti". 
Vorrei tanto 
>sapere come si sta con i fascisti che credono che la 
permanenza del leader è 
>il valore assoluto.
>
>-----Messaggio 
originale----- 
>From: Davide Bertok
>Sent: Monday, July 09, 2012 11:48 
PM
>To: pace at peacelink.it
>Subject: Re: R: R: [pace] lettera dalla 
siria
>
>Il 07/07/2012 2.34, lorenz.news at yahoo.it ha scritto:
>> Caro 
Davide, io ho chiesto delle scuse pubbliche a
>> Cosenza, e quindi non 
sto intasando niente e non sto insultando nessuno,
>> senza contare che 
sono un redattore di Peacelink e scrivo sulla tematica
>> pace e in 
assenza del moderatore mi sento in dovere di dire a tutti i 
>> limiti
>> da non superare.
>
>Allora non ci capiamo!
>Se scivolate sul privato 
e vi scrivete con epiteti vari che non
>interessano a nessuno allora è 
meglio che proseguite fuori dalla lista.
>Non credo di parlare arabo, è 
il mio ultimo intervento sul tema, se non
>capisci non è un problema 
mio.
>
>Davide
>
>
>
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