Siria: ancora F16 turchi in volo per elicotteri a confine - Cronaca - ANSAMed.it



Molti amici mi dicono che è improbabile un attacco diretto alla Siria; probabilmente Turchia, Arabia e USA preferiscono cuocere a fuoco lento il regime siriano. Più probabile è un attacco diretto all'Iran che sarà più vulnerabile con il suo alleato impegnato a vedersela con una guerra intestina. Ma i rischi di chi gioca col fuoco sono molti.
In tutta questa complessa situazione chi ci va dimezzo sono le persone prese tra i fuochi di gruppi che non hanno il minimo rispetto per la vita e le sofferenze provocate, come per i diritti umani.
Ma ben sappiamo è che la guerra in sé è la più grave violazione del diritto.
Per questo credo che il nostro impegno di denuncia sia soprattutto per evitare l'allargamento immediato del conflitto. Concordo molto con quanto diceva Navarra: dovremmo essere "preventivi", non solo denunciare quello che c'è già; guardare di più anche al fronte Iran.
Con le poche forze e la depressione del movimento credo sarebbe già tanto fare pressione sul governo italiano più guerrafondaio che ricordi da quando sono nato (ho 60 anni).
Mi scuso di non essere molto presente, ma altri impegni mi tengono lontano da questo importante fronte.
Sono molto contento di essere in questa lista, uno dei pochi punti luminosi in questo cupo momento.
TC

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Siria: ancora F16 turchi in volo per elicotteri a confine

Ieri come sabato, monta tensione tra Ankara e Damasco

02 luglio, 14:27

(ANSAmed) - ANKARA, 2 LUG - Sei F-16 turchi si sono alzati ieri in volo in tre incidenti diversi per rispondere all'avvicinarsi al confine di elicotteri militari siriani.

Lo hanno reso noto fonti militari turche che precisano che non c'é stata violazione dello spazio aereo. La notizia fa seguito a quella diffusa diffusa ieri, secondo cui altri sei F16 si erano alzati in volo tre volte il giorno prima, sabato, in risposta ad elicotteri siriani in avvicinamento al confine turco. Anche in questo caso non c'erano state violazioni dello spazio aereo. E' tornata cosi' a montare la tensione tra Ankara e Damasco dopo l'abbattimento del jet turco la scorsa settimana, e questo mentre sul fronte diplomatico lo scenario non migliora, nonostante l'accordo raggiunto sabato a Ginevra dal 'Gruppo di Azione sulla Siria' con un documento che traccia la strada della transizione con un governo di unità nazionale.

Uniti invece questa volta sono regime e opposizione nel condannare il fallimento della riunione in Svizzera. "La comunità internazionale ha ancora una volta fallito nell'adottare una posizione comune per porre fine ai crimini del regime di Assad contro il popolo siriano in rivoluzione", si legge in un comunicato dei comitati locali di coordinamento. L'accordo "non è che una versione, diversa solo nella forma, delle richieste dei leader russi, alleati del regime di Assad". E in un'inedita coincidenza di tono, il "fallimento" è dichiarato anche dalla stampa vicina al regime: al-Baath, il quotidiano del partito al potere in Siria, parla di "posizioni rimaste immutate", mentre il quotidiano al-Watan, vicino al governo, si compiace nel notare che nel comunicato finale emesso a Ginevra non si faccia menzione ad uno scenario di fine-crisi alla yemenita (fine negoziata del presidente) o alla libica.

E proprio durante la riunione in Svizzera, presieduta dall'inviato di Onu e Lega Araba Kofi Annan, dai vertici militari di Ankara partiva l'ordine di far alzare in volo sei F-16.

L'episodio del jet turco abbattuto è dunque tutt'altro che archiviato e rischia di accendere pericolose scintille in ogni momento. Tanto che ieri il premier turco, Recep Tayyip Erdogan, ha respinto con forza l'ipotesi avanzata dal Wall Street Journal che, citando fonti di intelligence Usa, ritiene altamente probabile che l'aereo turco sia stato abbattuto mentre si trovava nello spazio aereo siriano, e ha ribadito che l'Rf4 con due piloti a bordo è stato abbattuto 13 miglia al largo della costa, in spazio aereo internazionale. (ANSAmed).