Siria: stasera documentario sulla repressione del regime



Stasera alle 23,20 sulle RAI 3 UN DOCUMENTARIO DA NON PERDERE

 

http://www.doc3.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-275197db-8be5-4737-b318-bea660fd6fb8.html?refresh_ce

 

Io l’h visto ieri sera con gli umanisti di Mondo senza guerre.

E’ un documentario che è stato finito a dicembre e diffuso da pochissimo. Forse non sarà trasmesso con tutte le immagini crude e violente che ho visto nell’originale.

 

E’ un documentario che parte da storie vere, personali, di persone che cercavano di manifestare o filmare le manifestazioni e si sono trovate torturate. Il documentario descrive bene il clima di oppressione poliziesco in cui si vive in Siria. I racconti dei rappresentanti europei del Cscd che ho conosciuto descrivevano quella realtà. Oppressione e torture. Asad come dittatore che ha sostituito Allah e che ha diviso le etnie e le appartenenze religiose che hanno sempre convissuto pacificamente in Siria.

 

Il documentario, seguendo la persecuzione degli attivisti arriva a fare capire come si crei la dissidenza, come e perché la gente fugge in Turchia, come e perché molti soldati abbiano scelto la diserzione e il Libero Esercito Siriano.

Non si parla di Comitati locali, Cscd e Cns, sia chiaro. Il documentario segue storie di persone che sono finite in carcere o in dissidenza all’estero, fino ad abbracciare le armi contro il regime. Il documentario cioè fa una scelta di campo: spiegare come e perché un popolo oppresso che prova a manifestare pacificamente finisca per abbracciare le armi: sia come reazione alla repressione, sia per evitare di uccidere civili se è il caso dei disertori.

Da questo punto di vista è chiaro che il documentario serve a comprendere come si sviluppa la scelta della ribellione armata: non è certo un documentario a sostegno di chi si ostina a manifestare in modo nonviolento. Ma serve a tutti per capire e comprendere quanto è lo stato di oppressione governativo in Siria, e come questo porti alcune persone alla rivolta armata. Io non le giudico né tanto meno condanno, queste persone, finché si oppongono al loro regime come siriani che chiedono democrazia e non uccidono civili. Come sappiamo nel Les è entrato un po’ di tutto e alcuni gruppi uccidono per appartenenze etnico-religiose, ma questo non è un buon motivo per condannare i disertori e ogni partigiano siriano. Come nonviolento sostengo un’altra fazione in lotta, quella nonviolenta appunto, ma a noi spetta anche il dovere di comprendere (non dico giustificare) come e perché si crea una rivolta armata contro la dittatura. E si ricordi che il documentario è stato finito a dicembre quando molte degenerazioni del Les non erano ancora avvenute.

 

Consiglio quindi tutti a vederlo, perché sono le prime immagini filmate che ci arrivano direttamente dai siriani uccisi o torturati dalla polizia dopo i cortei pacifici.

 

Lorenzo Galbiati

 

 


Da: pace-request at peacelink.it [mailto:pace-request at peacelink.it] Per conto di Mari Cor
Inviato: martedì 26 giugno 2012 14.46
A: nowaroma at googlegroups.com; pace at peacelink.it; stop-war-17-aprile at googlegroups.com
Oggetto: [pace] discorso della Nato, e news Siria

 

Ecco qua:

 

discorso Nato (ma non ho tempo di sentirlo ora): [2:40:17 PM] Christof Lehmann Psy.D.: http://nsnbc.wordpress.com/2012/06/26/nato-council-meeting-over-turkey%C2%B4s-downed-jet-live-coverage/

 

http://www.rt.com/news/damascus-battle-uk-forces-syria-768/ commando inglesi e attacco a Damasco

 

Marinella