La mia risposta all'appello siria, che condanna i pacifisti e solo le violenza di regime.
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- Date: Tue, 5 Jun 2012 01:15:52 +0200
---Vi rispondo per punti. maggio 28, 2012 Siria. Basta col sostegno alla repressione Con questo appello ci dissociamo e condanniamo la posizione
e il tipo di copertura mediatica che molti movimenti e testate giornalistiche
italiane – da alcune d’ispirazione pacifista e anti-imperialista a
quelle vicine ad alcuni ambienti cattolici o filo-israeliani – dimostrano
nei confronti della rivoluzione in Siria. --- Quali sono le testate giornalistiche di ispirazione pacifista
e antimperialista a cui vi riferite? I nomi, grazie. Molti di questi attori continuano a offrire un resoconto
distorto degli eventi in corso, sostenendo che la rivolta è guidata
dall’esterno, dunque non autentica, mettendone in dubbio il fondamento
pacifico e sostenendo di fatto la brutale repressione da parte del regime di
Bashar al Asad. --- La rivolta armata ossia il Libero Esercito Siriano e il
CNS sono guidati dall’esterno. Il CNS si è formato all’esterno
della Siria, è guidato da un siriano francese che ha abbandonato il CSCD dopo
aver avuto contatti con il Qatar. IL LES in pratica non esiste, è un insieme di
formazioni, molte delle quali guidate dall’esterno e facenti capo a un
generale residente in Truchia. La rivolta pacifica è un’altra cosa, è
quella sostenuta dal CSCD, che ribadisce appunto quanto appena scritto da me,
ossia che il CNS e il LES, ossia i sostenitori della rivolta armata sono in
gran parte guidati dall’esterno. Non fare distinzione tra rivolta
pacifica e rivolta armata è un atteggiamento mistificatorio. Usano categorie che appartengono a una logica capovolta:
diventa “laico” un regime clanico e che da decenni esercita il
potere sfruttando le divisioni comunitarie; diventa “terrorismo” la
resistenza a una repressione feroce del dissenso. --- Il LES pratica il terrorismo verso i civili in vaste
zone della Siria specie contro sciiti e cristiani, essendo in gran parte
composto da sunniti. Peccato che siate disinformati. Il CNS è composto in gran
parte dai Fratelli Musulmani. Il CSCD è un organismo democratico e laico. In modo altrettanto grave, questi sostenitori del regime di
Damasco ignorano o fanno finta di ignorare i numerosi e drammatici episodi di
dissenso interno contro il regime degli al Asad da quarant’anni ad oggi,
considerando nella loro analisi solo gli eventi post-15 marzo 2011. --- Chi sarebbero i sostenitori del regime di Damasco? I firmatari di questo appello sostengono che: 1) La rivoluzione siriana è spontanea e di natura
popolare, nata sulla scia delle altre rivolte arabe. --- Questo all’inizio, quando Bhoran Ghoulium stava
ancora con il CSCD. Poi con il LES e la formazione del CNS, la richiesta di
invio di armi dall’estero e il loro arrivo, l’arrivo dei libici, l’arrivo
di tecnici arabi e del Qatar e della Francia, la rivolta armata è diventata etero
diretta. 2) Il regime siriano è non solo corrotto, ma le politiche
pseudo-liberiste che ha portato avanti negli ultimi anni hanno favorito le
élites vicine agli al Asad, allargando drammaticamente la forbice tra ricchi e
poveri: la rivoluzione nasce prima di tutto dalla richiesta di redistribuzione
della ricchezza e di giustizia sociale. --- Siamo d’accordo. 3) Non esiste un complotto straniero contro il regime
siriano che dalla fine della Guerra Fredda assicura invece stabilità alla
regione – in particolare al Medio Oriente post-11/9 – ed è stato
per anni un interlocutore importante per gli Stati Uniti. -- Arabia e Qatar vogliono fare cadere quel regime e
instaurare un regime islamico. 4) Non è vero che ci sia una campagna mediatica contro il
regime di Bashar al Asad. Pur ammettendo ingenuità o esagerazioni da parte
dagli attivisti anti-regime, le fonti credibili esistono e sono numerose. La
scelta di non lasciar lavorare liberamente i giornalisti nel Paese ricade
completamente sul regime. Molti di coloro che affermano che le fonti degli
attivisti siano false e artefatte, spesso non conoscono l’arabo e basano
dunque le proprie valutazioni sulla lettura di fonti secondarie in lingue
occidentali, tradendo uno dei principi fondamentali del giornalismo e della
ricerca. --- O siete ciechi o non avete gli strumenti per vedere
quando è in atto una campagna mediatica contro un regime. Le notizie di stragi
che sarebbero state opera del regime, diffuse senza conferma sono state in
numero enorme da parte di giornali e tv. Ricordo solo le bufale dei bambini
uccisi nelle incubatrici dal regime appena nati, del gas nervino a Homs, delle
migliaia di profughi in esodo verso la Turchia e delle prime autobombe di
Damasco (queste ultime opera da jihadisti o Alqaeda). Ad ascoltare il CNS se
scoppiasse una autobomba sotto il palazzo di Assad sarebbe Assad a metterla. Inoltre,
i guerriglieri del LES sono chiamati “attivisti” e vengono presi
come cronisti di guerra. Questo da parte di quasi tutti i giornali e le tivù.
Non si era mai visto che una parte armata in campo venisse usata come cronista
di guerra da tv di stato e fatta passare per attivisti, parola che normalmente
indica una persona che lotta con metodi nonviolenti per i diritti umani. Ma
evidentemente voi non sapete cosa sia una guerra mediatica. Inoltre vengono
sistematicamente nascoste tutte le stragi, le uccisioni, i rapimenti, le
torture compiute dal LES. Prima si trovavano solo su internet, poi hanno
cominciato a spuntare su alcuni giornali, in tv quasi nulla. Per inciso il CSCD
denuncia questi crimini. Voi no, non ne fate parola. Potrei fornirvi decine di
link. 5) I principali valori in nome dei quali la rivoluzione è
portata avanti non sono di natura strettamente religiosa: libertà, dignità,
giustizia sociale, rispetto dei diritti umani, trasparenza nella politica.
Pertanto la rivoluzione siriana non è un’insurrezione dei sunniti contro
alawiti e cristiani, i quali spesso invece sono dissidenti ed attivisti e, per
questo, ancora più perseguitati. È stato il regime che fin dall’inizio
– confermando l’antica strategia del divide et impera – ha
strumentalizzato le divisioni etnico-comunitarie ed evitato un autentico
dialogo nazionale. Gruppi religiosi estremisti nell’ambito della rivolta
esistono, ma rappresentano un’esigua minoranza. --- Di nuovo non distinguete la rivolta pacifica da quella
armata, il CSCD da CNS/LES 6) La deriva militare della rivolta è il risultato della
brutale repressione del regime contro un movimento rimasto pacifico per lunghi
mesi e che continua a esser tale in numerose località e città. La tesi secondo
cui i gruppi dell’Esercito libero siano pesantemente armati da potenze
straniere contrasta in modo lampante con l’incapacità dei ribelli di
sostenere confronti armati aperti con i governativi. Nonostante gli atti
ingiustificati di violenza da parte dei ribelli armati, le differenze tra i due
schieramenti sul piano dei crimini commessi sono enormi: i numeri contano. --- La repressione a opera del regime della rivolta pacifica
è stata brutale, ha favorito il fenomeno dei disertori e della insurrezione
armata. Il LES è armato dall’estero, e lo sapete, che abbia meno armi pesanti
dell’esercito è un altro conto. I numeri, se contano, non dovrebbero
essere dati da una parte in guerra. La verità è che sapete anche voi la
percentuale di soldati regolari uccisi dal Les è di varie migliaia, e ad essi
si aggiungono i molti civili. Che le persone uccise dal regime, guerriglieri o
civili, sian di più non significa che siano tanti di più: l’ordine di
grandezza è sempre quello di qualche migliaia. Non parliamo quindi di un
rapporto 1/1000, tra persone uccise dal Les e persone uccise dal regime, che
sarebbe sì trascurabile, ma di un rapporto verosimilmente maggiore di 1/10,
forse intorno a 1/5. 7) Non siamo a favore di un intervento militare in Siria.
La polemica intorno a questo punto, tuttavia, rappresenta un argomento inutile
e strumentale, essendo evidente che nessuna potenza straniera occidentale sia
intenzionata a intervenire militarmente a sostegno della rivoluzione. --- Che nessuna potenza straniera sia intenzionata a
intervenire, è da vedere. Siete a favore di che cosa? Non menzionate mai i
rivoluzionari pacifici per distinguerli da quelli armati, quindi la vostra
posizione è ambigua. Sembra solo essere contraria al pacifismo. 8) Le considerazioni di tipo geopolitico sul futuro della
Siria sono doverose, ma non possono servire da pretesto per un rimescolamento
delle responsabilità e un capovolgimento di ruolo tra oppressore e oppresso. La
condanna delle pratiche del regime e la solidarietà ai resistenti dovrebbero
invece costituire la precondizione per discutere scenari futuri e negoziare le
modalità di uscita dalla crisi. ---- La solidarietà a quali resistenti? A quelli armati o
pacifici, al CNS o al CSCD? Possibile che non capiate che non si possono
intorbidare così tanto le acque? Che il CNS e il Les premono per un intervento
ONU e per far fallire il piano di Annan mentre il CSCD vuole farlo funzionare e
non avere ingerenze esterne? La condanna delle pratiche di violenza, da parte
di tutte le forze in campo, regime e Les, sono da condannare, sempre, specie se
rivolte a colpire vittime civili. Questa è la precondizione per discutere dei
futuri scenari politici. La condanna di una sola delle parti in campo armate equivale
a sostenere i crimini dell’altra, che vi piaccia o no. E finché non
ammettete anche i crimini del Les e dei rivoltosi armati, non ci sarà da negoziare
nessuna uscita dalla crisi perché questo significa sostenere una parte armata
che è il terrore per moltissime minoranze non sunnite in Siria, quelle che sono
scappate da Homs, quelle cristiane che più volte hanno denunciato i loro
crimini, e che pur di salvarsi la vita chiedono la presenza dell’esercito
di Assad. Che si condannino le violenze, prima quella di regime, poi quella del
LES e che poi si dia voce ai rivoluzionari armati come quelli del CSCD. Il
vostro appello, così com’è, confonde le acque, sembra fermo a 6 mesi fa
quando si negava ci fosse una opposizione armata che commette crimini, e si
identificava tutta l’opposizione con una opposizione pacifica. E non
permette di poter dare nessuno spunto, nessuna risposta, non indica nessuna via.
Si limita a dare la colpa di tutto ad Assad. Una analisi sterile che pare avere
come obiettivo unicamente un non ben precisato mondo pacifista. Maggio 2012 ..:: Leggi gli argomenti di questo appello ::.. |
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