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F-35, spunta una nuova mozione che vuole rinviare la decisione.
- Subject: F-35, spunta una nuova mozione che vuole rinviare la decisione.
- From: marco palombo <elbano9 at yahoo.it>
- Date: Tue, 20 Mar 2012 13:21:06 +0000 (GMT)
Spunta nuova mozione che vuole rimadare la scelta sugli F-35.
I firmatari di questa mozione, presentata ieri ,avevano mesi fa' presentato un mozione che chiedeva di sospendere il programma degli F-35. Questa nuova chiede invece di sospendere la decisione e rimandare la scelta a dopo che saranno state fatte altre scelte generali.
I deputati presentatori del documento sono cattolici del Pd e dell' UDC. Vedremo come riusciranno Pd e UdC ha dare il loro appoggio alla scelta del Ministro Di Paola di acquistare 90 dei 131 Lokeed Martin F-35 previsti.
Certo che finora nessuno ha parlato di questa votazione parlamentare sull' argomento ,quindi non sara' difficile mascherare le diverse posizioni, in una giornata poi che forse passera' alla storia poltica del nostro paese per l' accordo, o non accordo, tra governo e parti sociali sul lavoro.
La Camera,
premesso che:
la difficile congiuntura economica internazionale e lo stato critico dei conti pubblici italiani impongono serie politiche di rigore e di riqualificazione in ogni settore dello Stato e, quindi, anche per la quota di risorse destinata alla funzione difesa;
il Ministro della difesa, in occasione della presentazione delle linee di indirizzo programmatico del suo Ministero, ha apertamente dichiarato la necessità di pervenire ad una ridefinizione degli obiettivi e degli strumenti in materia di sicurezza e di difesa nazionale, riducendo progressivamente la spesa per il personale, al fine di riorientare le risorse così ottenute a vantaggio dei settori dell'operatività e degli investimenti in alta tecnologia;
l'obiettivo indicato dal Governo, per quanto riguarda gli investimenti nel settore dell'alta tecnologia, individua nel programma Joint Strike Fighter uno dei punti di maggiori impegno, sia finanziario che operativo;
in questo quadro è necessario avviare in Parlamento una seria discussione sui compiti che sono chiamate ad assolvere le Forze armate italiane e su quale possa essere lo strumento militare più adeguato per assicurare i livelli di operatività che Governo e Parlamento dovranno definire insieme attraverso una puntuale corrispondenza tra obiettivi e risorse;
dimensioni, quantità e qualità dello strumento militare debbono essere ridefinite tenendo conto delle risorse finanziarie disponibili e di quei mutamenti sopravvenuti a livello geopolitico che incidono sui temi della sicurezza nazionale e internazionale, mettendo in relazione gli aspetti prettamente militari con quelli di politica internazionale, di politica economica e sociale e di carattere industriale;
per quanto riguarda il programma F-35 e la sua sostenibilità, va tenuto presente, che aldilà della sua connotazione tecnologicamente avanzata, si tratta di un programma che deve ancora superare alcune criticità incontrate negli stessi Stati Uniti, che ne hanno ridimensionato gli ordinativi da parte delle proprie Forze armate, rinviando, inoltre, al 2017 decisioni quantitativamente più impegnative,
premesso che:
la difficile congiuntura economica internazionale e lo stato critico dei conti pubblici italiani impongono serie politiche di rigore e di riqualificazione in ogni settore dello Stato e, quindi, anche per la quota di risorse destinata alla funzione difesa;
il Ministro della difesa, in occasione della presentazione delle linee di indirizzo programmatico del suo Ministero, ha apertamente dichiarato la necessità di pervenire ad una ridefinizione degli obiettivi e degli strumenti in materia di sicurezza e di difesa nazionale, riducendo progressivamente la spesa per il personale, al fine di riorientare le risorse così ottenute a vantaggio dei settori dell'operatività e degli investimenti in alta tecnologia;
l'obiettivo indicato dal Governo, per quanto riguarda gli investimenti nel settore dell'alta tecnologia, individua nel programma Joint Strike Fighter uno dei punti di maggiori impegno, sia finanziario che operativo;
in questo quadro è necessario avviare in Parlamento una seria discussione sui compiti che sono chiamate ad assolvere le Forze armate italiane e su quale possa essere lo strumento militare più adeguato per assicurare i livelli di operatività che Governo e Parlamento dovranno definire insieme attraverso una puntuale corrispondenza tra obiettivi e risorse;
dimensioni, quantità e qualità dello strumento militare debbono essere ridefinite tenendo conto delle risorse finanziarie disponibili e di quei mutamenti sopravvenuti a livello geopolitico che incidono sui temi della sicurezza nazionale e internazionale, mettendo in relazione gli aspetti prettamente militari con quelli di politica internazionale, di politica economica e sociale e di carattere industriale;
per quanto riguarda il programma F-35 e la sua sostenibilità, va tenuto presente, che aldilà della sua connotazione tecnologicamente avanzata, si tratta di un programma che deve ancora superare alcune criticità incontrate negli stessi Stati Uniti, che ne hanno ridimensionato gli ordinativi da parte delle proprie Forze armate, rinviando, inoltre, al 2017 decisioni quantitativamente più impegnative,
impegna il Governo:
ad assicurare la piena disponibilità ad approfondire il quadro delle scelte sommariamente enunciate dal Ministro della difesa, scelte che riguardano funzioni fondamentali per il nostro Paese, che possono essere formalizzate soltanto con decisioni assunte in Parlamento e non possono essere delegate a sedi di carattere tecnico-amministrativo;
a rinviare qualunque decisione relativa all'assunzione di impegni per nuove acquisizioni nel settore dei sistemi d'arma, sino al termine del processo di ridefinizione degli assetti organici, operativi e organizzativi dello strumento militare italiano;
a dare impulso a tutte le iniziative utili a realizzare la progressiva integrazione delle Forze armate nell'ambito europeo della politica di sicurezza e difesa comune, considerandola un passaggio ormai ineludibile nel processo di riorganizzazione dello strumento militare italiano.
(1-00943)
«Pezzotta, Sarubbi, Marco Carra, Enzo Carra, De Pasquale, Bossa, Ruvolo, Giovanelli, Castagnetti, Fogliardi, Graziano, Rubinato, Delfino, Lucà, Marchioni, Bobba, Mattesini, Tassone, Codurelli, Gasbarra, Giulietti, Nicco».
(19 marzo 2012)
a rinviare qualunque decisione relativa all'assunzione di impegni per nuove acquisizioni nel settore dei sistemi d'arma, sino al termine del processo di ridefinizione degli assetti organici, operativi e organizzativi dello strumento militare italiano;
a dare impulso a tutte le iniziative utili a realizzare la progressiva integrazione delle Forze armate nell'ambito europeo della politica di sicurezza e difesa comune, considerandola un passaggio ormai ineludibile nel processo di riorganizzazione dello strumento militare italiano.
(1-00943)
«Pezzotta, Sarubbi, Marco Carra, Enzo Carra, De Pasquale, Bossa, Ruvolo, Giovanelli, Castagnetti, Fogliardi, Graziano, Rubinato, Delfino, Lucà, Marchioni, Bobba, Mattesini, Tassone, Codurelli, Gasbarra, Giulietti, Nicco».
(19 marzo 2012)
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