dichiarazioni ministro degli esteri



Questa mattina dalle 7.30 alle 8 circa il Ministro degli esteri italiano Terzi di Sant'Agata, ha partecipato alla trasmissione del mattino di Rai uno. Ha fatto due affermazioni molto gravi.
La prima dichiarazione è sulla Siria. Egli ha attaccato duramente il governo di Damasco, con cui abbiamo normali rapporti diplomatici e con il quale non esistono contenzioni fra i due stati, usando nei suoi confronti il termine "regime" e  appoggiando apertamente e riconoscendo di fatto il CNS come se si trattasse del legittimo governo siriano.  Terzi di Sant'Agata, contravvenendo alla Costituzione, ha di fatto dichiarato guerra alla Siria, ingerendosi negli affari interni di uno stato sovrano, cosa che è fra l'altro negato, oltre che dalla nostra Costituzione, dallo Statuto dell'ONU. Manca solo la decisione della espulsione dell'ambasciatore siriano dall'Italia. Ha annunciato anche che nei prossimi giorni (forse proprio il 19 febbraio in occasione della manifestazione del CNS a Roma) ci sarà a Roma un incontro dei massimi rappresentanti del CNS. Significativo il fatto che Terzi di Sant'Agata, mentre faceva le sue affermazioni belliciste contro la Siria sostenendo il CNS che è in guerra contro il legittimo governo di Damasco (perchè la guerra la si può fare in tanti modi, finanziando per esempio chi la combatta per proprio conto), dall'altro lato ha anche dichiarato che non ci sono le condizioni per un intervento tipo Libia ma solo perché non si è trovata la unanimità nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Se questa unanimità si fosse trovata noi oggi saremo in guerra anche contro la Siria e visto che non possiamo farlo direttamente, appoggiamo chi in Siria la sta combattendo.
La seconda dichiarazione è sull'Afghanistan. Ha dichiarato testualmente "siamo in Afghanistan per restarci" e, con riferimento al decennale dell'intervento italiano in quel paese che cade nei prossimi giorni, ha detto che "ci vorranno altrettanti anni per stabilizzare la situazione". Dovremo quindi, nelle intenzioni del governo, restare in Afghanistan altri dieci anni senza che ciò sia stato discusso in parlamento  e con tutto ciò che questo significa sia in termini di costo stimato dell'operazione (che sono circa altri 15miliardi di euro), sia in termini di violazione aperta e sistematica della nostra Costituzione che non mi pare preveda una vocazione neocolonialista per il nostro paese. Altri 15 miliardi e più (oggi ogni anno spendiamo 1,5 miliardi di euro) da dedicare alle missioni militari, con relativo costo di vite umane e di finanziamento del complesso militare-industriale italiano, senza alcuna possibile giustificazione.
Riflettano dunque bene le associazioni come la Tavola della Pace o la CGIL che hanno deciso di partecipare alla manifestazione del CNS di Roma del 19 gennaio. Si tratta di una enorme trappola che porterà queste associazioni ad essere arruolate fra quelle che sosterranno di nuovo l'Italia in Guerra in spregio della nostra Costituzione e della volontà di pace dei suoi cittadini.
Non ha nulla da dire in proposito il Presidente della Repubblica Napolitano che della Costituzione dovrebbe essere il massimo garante?
Giovanni Sarubbi - Direttore www.ildialogo.org

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