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Flavio Lotti (Tavola della Pace): “Manifestiamo con il CNS siriano per fermare le stragi”. Ossamah Al Tawil: "Non siamo d'accordo"
- Subject: Flavio Lotti (Tavola della Pace): “Manifestiamo con il CNS siriano per fermare le stragi”. Ossamah Al Tawil: "Non siamo d'accordo"
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Thu, 16 Feb 2012 08:39:01 +0100
- Importance: Normal
Siria. Si accende il dibattito in vista della manifestazione a Roma del 19 febbraio Flavio Lotti (Tavola della Pace): “Manifestiamo con il CNS siriano per fermare le stragi”. Ma mostra contrarietà Ossamah Al Tawil, membro del Comitato Esecutivo del Coordinamento nazionale siriano per il cambiamento democratico: “Non parteciperò” Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, ha invitato a partecipare alla manifestazione del 19 febbraio promossa a Roma dal CNS (Consiglio Nazionale Siriano – Italia) e dichiara: “Occorre fermare le stragi e la spirale della violenza. Non restiamo a guardare. La Tavola della pace della pace parteciperà con una propria piattaforma. Hanno già assicurato l'adesione: Libera, Articolo21, Cgil, Arci, Acli, Focsiv, Cnca, Rete della Conoscenza (Unione degli Studenti e Link coordinamento nazionale universitario), Beati i Costruttori di pace, Terra del Fuoco, Centro per la pace di Forlì e Cesena”. Ma a questa manifestazione non parteciperà Ossamah Al Tawil, un obiettore di coscienza siriano.“Io non posso andare a manifestare sentendo degli slogan in arabo che inneggiano all’intervento militare o alla no fly zone, perché mi considererei complice nel tradire la mia patria”. Così Ossamah Al Tawil, membro del Comitato esecutivo del coordinamento nazionale siriano per il cambiamento democratico (CNSCD), esprime il suo dissenso verso la manifestazione che il 19 febbraio si terrà a Roma. La manifestazione del 19 è stata indetta dal Consiglio Nazionale Siriano (CNS) da cui si è nettamente staccato il CNSCD. Anche fra i pacifisti, emergono contrarietà alla manifestazione del 19 febbraio e cominciano a registrarsi delle dissociazioni in quanto il CNS ha siglato un accordo di collaborazione con l'Esercito Siriano di Liberazione che organizza la lotta armata contro il governo siriano di Assad. Il CNSCD, di cui Ossamah Al Tawil è membro, al contrario sembra proporre una via non armata per la risoluzione della crisi siriana. “Le nostre linee di lotta sono sintetizzate dal nostro slogan dei 'quattro no': no alla violenza, no alla repressione, no al settarismo, no all’intervento militare esterno”, spiega Ossamah Al Tawil. E precisa: “Naturalmente abbiamo un programma molto chiaro e molto complesso, data la situazione e data l’enormità della richiesta del popolo dopo 50 anni di dittatura militare. Abbiamo pubblicato il documento per i diritti della cittadinanza, ed altri progetti relativi alla Costituzione, alla vita politica e alla società, quindi il nostro Coordinamento è basato sicuramente sugli studi e su una esperienza e conoscenza politica di tantissimi attivisti di alto livello culturale in Siria ed anche in esilio”. A proposito dei rapporti con il regime di Assad, Ossamah Al Tawil chiarisce subito: “Attualmente abbiamo più di 55 persone dei leader della rivolta in carcere sotto tortura”. Questo dissidente siriano ha 40 anni e lavora in Italia come designer; è stato perseguitato in Siria a 18 anni. La sua soluzione è una soluzione pacifica, basata sulla non violenza. Egli ha illustrato più concretamente quali sono gli strumenti su cui poter fare perno: “Dobbiamo inventare metodi di lotta con degli scioperi, disobbedienza civile, ed altri metodi ancora, dobbiamo creare dei comitati di orientamento soprattutto per i soldati, dobbiamo dialogare con gli ufficiali dell’esercito per farli stare dalla parte giusta, cioè con il popolo, dobbiamo andare a dialogare con i governi amici del regime che lo stanno ancora sostenendo”. Per dimostrare ulteriormente che le intenzioni di Ossamah Al Tawil non sono soltanto tali, ha dichiarato: “Una nostra delegazione è stata in Cina questa settimana e stiamo aprendo dei canali con la Russia, ed abbiamo notato e sentito delle dichiarazioni molto positive riguardo i diritti del popolo siriano. Dobbiamo fare miracoli per impedire ogni possibile intervento militare, non vogliamo ripetere l’esperienza irachena e neppure quella libica”. La scelta di Ossamah Al Tawil di non partecipare alla manifestazione del CNS del 19 febbraio nasce anche dall'esperienza personale: “Io temo veramente - afferma - a stare nei cortei del Cns. Abbiamo avuto un’esperienza negativa al Cairo quando un gruppo di loro ha attaccato la nostra delegazione provocando diversi feriti. Io stesso sono stato minacciato qui in Italia dopo diversi incontri dove ho spiegato le cose come stanno”. Il dibattito se partecipare o non partecipare alla manifestazione del 19 febbraio è attualmente ancora aperto e sul web si registrano attualmente varie prese di posizione. Fonte: agenzia stampa Redattore Sociale www.redattoresociale.it 15/2/2012
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