Re: [pace] "Disertori". Quando la "neolingua" di guerra manipa le parole e quindi la percezione della realtà



Il 03/02/2012 18.19, Alessandro Marescotti ha scritto:
*Leggete con attenzione e pensate all'uso che viene fatto della parola
"disertore" nella descrizione del conflitto in Siria.

Diṡertóre *s. m. (f. -trice, raro) [dal lat. desertor -oris, der. di
deserĕre «abbandonare»]. – Soldato che in pace o in guerra abbandona il
suo reparto o non vi rientra (dopo un permesso, una licenza, una
missione), o marittimo che abbandona la nave del cui equipaggio fa parte
(v. diserzione, n. 1): l’ufficiale, non essendo rientrato al reparto
entro il termine prescritto di 15 giorni, fu dichiarato disertore. Per
estens. e fig., chiunque abbandona un posto di responsabilità, un
incarico, un partito, una causa, ecc., o, scherz., chi manca a un
appuntamento o a una riunione o se ne va via alla chetichella.
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E' più disertore Schettino che non uno dei militari siriani :P

Ciao,
Davide