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Re: Re: [pace] verso una sconfitta epocale
- Subject: Re: Re: [pace] verso una sconfitta epocale
- From: Lino Balza <medicinademocraticalinobalza at hotmail.com>
- Date: Sun, 29 Jan 2012 16:07:20 +0100
- Importance: Normal
... ad esempio gli arrestati per la Val Susa. Non
disertiamo la discussione: (a parte la solidarietà) vogliono colpire tutti i
movimenti, per la pace compresi. Cosa facciamo? Oltre a scriverci l'un
l'altro?
Lino Balza.
From: Alessandro Marescotti
Sent: Sunday, January 29, 2012 2:18 PM
Subject: R: Re: [pace] verso una sconfitta epocale Questa e' la mailing list di PeaceLink sulla pace e il movimento pacifista. Invito chi ha voglia di fare discussioni globali e inteserranti (come quella tracciata da Antonio) nelle mailing list adatte. Qui abbiamo obiettivi molto specifici: Siria, F35, disertori Usa, ad esempio. C'e' un marine Usa che rischia l'ergastolo per aver rivelato una strage in Iraq. Questo e' il luogo adatto per dire: 'io sto facendo qualcosa per lui'. Il moderatore www.peacelink.it
From: Antonio Caracciolo <cardisem at gmail.com>
Sender: pace-request at peacelink.it
Date: Sun, 29 Jan 2012 13:56:34 +0100
To: <pace at peacelink.it>
ReplyTo: pace at peacelink.it
Subject: Re: [pace] verso una sconfitta epocale
Io ricevo quello che mi girate e non ho motivo per non essere d’accordo con quasi tutto quello che leggo, ma la forma della comunicazione è a mio avviso assai difettosa e poco pratica. Se volete (e non faccio propaganda) potere riunirvi in un gruppo tecnico Yahoo, da me diretto: http://it.groups.yahoo.com/group/tribunadiciviumlibertas/, dove trovate altra gente (indisciplinata), ognuno con la sua specializzazione (moneta, vegetariani, libertari...). Credo che sarà più facile comunicare ed avere in archivio il pregresso, che sarà utile ai nuovi arrivati... Quanto al merito, alla sconfitta, io vedo la situazione in questi termini: questo governo e tutto il ceto politico che vi gira intorno non ha nessuna legittimità. È peggio di un governo militare di occupazione con il compito di scuoiare e genocidare un intero popolo. È già un gravissimo errore credere che ancora si possa dialogare con il sistema (qualcuno di voi scriveva: “teniamoci questo governo Monti...”). Questo società, questo popolo si gioca la sua esistenza, il suo avvenire, il suo destino nella capacità che ha di insorgere non in modo velleitari (cortei passegiata, blocchi stradali, scoppi isterici di rabbia...) ma in modo organico e maturo con una contestazione consapevole dell’altrui legittimità e con una appropriazione della sovranità perduta... nel 1945! Guardo con interesse ad ammiriazione al movimento permanente di occupazione delle piazze, che ho visto a Londra in piazza St. Paul, ma so che è più diffuso in America... ma mi dicono che qui in Italia è una «cazzata»... Cosa significa occupare in permanenza le piazze d’Italia con attendamenti, dormitorio, tende università, luoghi di riunione aperti al popolo che porta le sue doglianze? Significa dare vita ad un potere costituente che giorno dopo giorno prende coscienza di sé, si organizza, si collega, si articola, elabora, delibera... Se fare questo è una “cazzata”, allora vuol dire che restano le passeggiate corteo, dove bene che vada invitano una delegazione per salire nel palazzo e prendere il tè con i pasticcini... e poi quelli che aspettano fuori se la prendono in quel posto... Certo, siamo nel 2012 e non possiamo pensare di insorgere con quelle stesse armi che abbiamo mandato ai “ribelli” libici per buttare giù l’unico governo legittimo e popolare che abbiano mai avuto nella loro storia... No! A noi non è consentito ribellarci allo stesso modo, con le armi in pugno, perché non le abbiamo, nessuno ce li dà e soprattutto siamo democratici perché possiamo andare a votare e ci lasciano perfino passeggiare per le strade di Roma, facendo un poco di turismo politico.... Siamo nel 2012 e bisogna trovare forme adeguate. A mio avviso, una occupazione delle piazze che si estendesse a macchia d’olio in tutti i comuni d’Italia, avrebbe un solo elemento di illegalità superabile: l’occupazione stessa del suolo pubblico della piazza, che però dovrebbe appartenere al popolo stesso... Non ci possono venire a dire che l’occupazione di una piazza pubblica è la stessa cosa del blocco stradale... Il successo si misura così: se le occupazioni dilagano e la gente va in tenda per informarsi, anziché sentire l’ottundimento mentale prodotto dalle tivvù, vi è speranza e la forza di popolo non potrà essere contenuta... se l’occupazione si limita ad una sola piazza, allora diventa un fatto folcloristico ed è fallita... Più mi dicono che questo che dico è una “cazzata”, e più mi convinco del contrario, e che sono invece cazzate le passeggiate turistiche dei cortei... Saluti! Il giorno 29 gennaio 2012 10:23, ernesto celestini <ernestocelestini at hotmail.com>
ha scritto:
-- Antonio Caracciolo |
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- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
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