GAIA - Ecoistituto del Veneto "Alex Langer"



GAIA- Ecoistituto del Veneto "Alex Langer"
Gaia, per l'Ecologia e la Nonviolenza: da Tolstoj alla Tavola della 
Pace
Il Cammino della Saggezza
Gaia, Rivista edita dall'Ecoistituto del Veneto "Alex Langer", 
propone percorsi di Pace e progetti di dialogo contro la guerra in 
Libia, in opposizione a tutti i conflitti armati attuali, passati e 
futuri, contro tutte le cosiddette e surrettizie "missioni umanitarie 
di pace" e "operazioni militari chirurgiche"
Lettera di Peacelink (Presidente Alessandro Marescotti) alla Tavola 
della Pace (Presidente Flavio Lotti)

LIBIA: UNA GUERRA VERGOGNOSA

http://www.peacelink.it/pace/a/35349.html

http://www.peacelink.it/tools/author.php?u=437

http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.
org/cultura/Recensioni_1326135503.htm

Caro Flavio Lotti,

ho provato a telefonarti. Ti scrivo e condivido in rete queste poche 
parole, spero sensate. Comunque scritte con il cuore e con sincerita'. 
L'epilogo vergognoso di questa vergognosa guerra richiede a mio parere 
una netta presa di distanza da parte della Tavola della Pace. Come sai 
sono un docente e ti scrivo dalla mia aula scolastica, fortemente 
colpito dalle reazioni dei miei studenti di fronte alla fine di 
Gheddafi. Ne abbiamo parlato poco fa in classe. Ti scrivo dopo aver 
toccato con mano come i miei studenti - che hanno partecipato alla 
marcia Perugia-Assisi e al momento formativo di Bastia Umbra - siano 
stati in gran parte convinti dai mass media che questa fosse la degna 
fine della guerra e del dittatore. Il disastro educativo - perche' di 
disastro si tratta - e' enorme. Ma non irreparabile. Ho ascoltato frasi 
che mai avrebbe detto un ragazzo se la Tv non lo avesse abilmente 
istigato a stare dalla parte dei carnefici. E quando oggi si usa la 
parola 'dittatore' tutto diventa lecito. Del resto le guerre coloniali 
italiane non furono promosse allo scopo dichiarato di eliminare la 
schiavitu' in Africa? Una mentalita' che pensavo cancellata risorge e 
vedo nelle parole dei miei ragazzi una barbarie non loro. La barbarie 
non nasce spontaneamente nei ragazzi. Non possiamo proporre alle scuole 
l'educazione alla pace e assistere al suo scempio, ad opera di un 
imbarbarimento della comunicazione. Il disastro mediatico e' di 
proporzioni mai viste e colpira' al cuore il nostro progetto 
pedagogico. Anzi: lo ha gia' colpito. Ma non lo ha affondato. La falla 
da riparare e' spaventosa. Siamo in balia di un mix di valori talebani 
e perbenismo della Nato che convivono in un'apoteosi della "guerra 
giusta" (quando mai se ne e' combattuta una sbagliata?). La scuola e 
l'educazione hanno perso il controllo della situazione perche' dopo ore 
di immagini di "guerra giusta" cosa possiamo aspettare che rimanga 
nella mente dei ragazzi e purtroppo anche dei loro docenti? A che e' 
servito marciare per ricordare Capitini se poi i ragazzi vedono 
torturare Gheddafi senza alcuna immediata presa di distanza di 
Napolitano e della stessa Tavola della Pace? E cosi' alcuni ragazzi mi 
hanno detto che quello che era stato fatto "e' troppo poco". Anzi hanno 
sbagliato per difetto. Perche' Gheddafi "bisognava lasciarlo in vita 
per fargliene ancora di piu'". Il disastro diverra' irreparabile se non 
riportiamo in campo la cultura contro la barbarie, la letteratura 
contro la volgarita', il diritto contro l'abuso, l'etica contro il 
business, la scienza per la salvare e non per colpire. Lo dobbiamo fare 
a partire dalla scuola in nome della civilta'. Occorre un forte 
recupero educativo di fronte a quanto i media - anche quelli 
'progressisti' - hanno colpevolmente distrutto in questi giorni. Ormai 
la politica divora tutto, anche la storia e la cultura, usando la tv 
come una clava che manda in frantumi il nostro non facile lavoro di 
insegnanti. Qualcuno dovra' pure dire scusa. E' passato il messaggio 
che tutto cio' che hanno fatto i vincitori fosse giusto. Non possiamo 
costruire negli anni valori positivi di nonviolenza per farci 
distruggere nei giorni un intero progetto di pace e di educazione. Lo 
tsunami della "guerra giusta" oggi ha annichilito decenni di impegno di 
educazione alla pace e non possiamo continuare a fare finta di nulla. 
Bastano dieci minuti di Tv per spazzare via un anno di insegnamento. 
Basta un rutto, una parolaccia, un grande fratello, una bomba, una 
tortura esibita in pubblico - il tutto senza commento ma con 
compiaciuta sete di audience - e il gioco e' fatto. Milioni di euro di 
spese per la scuola bruciati in poche ore di barbarie sul video. Ore di 
impegno educativo sbriciolate in un attimo. Il disastro e' avvenuto e 
se vai a parlare nelle scuole, dai bambini a ragazzi, scoprirai che ti 
diranno cose brutte, atroci, cose che non avresti mai voluto sentire. 
Ma ho anche una grande speranza, perche' i ragazzi non sono scemi. E 
appena si accorgono di essere ingannati si ribellano, cambiano opinione 
e non difendono le loro convinzioni sbagliate, capiscono di essere 
stati manipolati dagli adulti. In un'ora di buona discussione - poco fa 
in classe - ho assistito al dubbio e al cambiamento. Questi ragazzi 
hanno bisogno di esempi educativi, positivi. Ci guardano. Hanno bisogno 
dell'esatto opposto di quello che hanno visto. Altrimenti andranno a 
gettare i sassi dai cavalcavia senza grandi scrupoli di coscienza. La 
coscienza. Cosi' assopita. Cosi' anestetizzata. Abbiamo osannato come 
eroi quelli che hanno bombardato l'ospedale di Sirte terrorizzando i 
feriti, le donne, i vecchi e i bambini: e ci stupiamo se i ragazzi non 
hanno ideali? Con il silenzioso disimpegno e con l'ignavia di chi 
avrebbe dovuto dire solennemente "basta" (mi riferisco a Ban Ki Moon, 
al Papa e a Napolitano) e' avvenuto qualcosa che dovremo raccontare ad 
occhi bassi come esempio della vergogna internazionale, in una 
commissione che ristabilisca la verita' in questa guerra. Come monito 
per il futuro ma anche - perche' no - promuovendo una commissione 
internazionale di indagine che processi per i crimini di guerra 
commessi. O noi riusciamo a dire con chiarezza questo o la guerra si 
ripetera'. Umanitaria e indecente come sempre. Occorre una netta presa 
di distanza dallo scempio. Le nostre parole dovranno avere la 
credibilita' di quelle di don Milani e Capitini o noi abbiamo fallito. 
Dobbiamo dire con chiarezza che questa guerra ha travolto tutti i 
principi di legalita' e di decenza. Perche' questa guerra ha 
sodomizzato le coscienze prima ancora di Gheddafi. Dalla scuola dovra' 
partire un recupero di dignita' e verita'. Spero che condividerai il 
mio grido di dolore e questo bisogno di speranza. Un caro saluto,

Alessandro Marescotti, Presidente PeaceLink

www.peacelink.it


******************************************************************************************************+

IL CAMMINO DELLA SAGGEZZA. di Lev Tolstoj

Gandhi Edizioni 

A cura di Rocco Altieri

Recensione di Laura Tussi, Redattrice PeaceLink, Istituto Comprensivo 
Via Prati, e Istituto Comprensivo Lev Tolstoj - Desio (Monza e 
Brianza)

 “ Il cammino della saggezza” di Tolstoj indica un percorso di vita 
spirituale, un insegnamento etico e morale, attraverso i più importanti 
temi e più alti ideali dell'esistenza, dal pensiero alla verità, dalla 
fede all’anima, dall'amore alla morte, in cui il pensatore elabora 
concetti tramandati e rievocati da un passato remoto, comunque sempre 
attuale, orientato a condurre l'umanità in percorsi di proposizione di 
pace, di comunione solidale e fraterna e di liberazione e affrancamento 
dalle vanità dell’esistenza. Nell'opera, come in un intenso breviario 
dello spirito, sono raccolti i pensieri e le massime dei grandi maestri 
della saggezza di tutti tempi, di ogni luogo e contesto storico, allo 
scopo di restituire all'uomo moderno confuso, spaesato, alieno dalle 
autentiche mete dell'essere, il senso più vero della vita, dell'umana 
condizione esistenziale, realizzando quella lirica osmosi “con la 
compresenza dei morti e dei viventi” che Capitini riteneva essere una 
caratteristica precipua di ogni elevata creazione del pensiero umano. 
“Il cammino della saggezza”, secondo Tolstoj, è finalizzato ad una vita 
autentica, vera, felice, in cui la persona comprenda la pienezza 
essenziale dell'esistere, il senso di una condotta basata sui 
significati ultimi e imprescindibili dell'essere, che travalichino le 
passioni, oltre gli errori, le superstizioni, i pregiudizi, che 
inquinano e ingannano la coscienza più genuina, lasciandosi, invece, 
condurre in un impervio, quanto mai appagante “cammino della saggezza”, 
dalle dottrine di coloro che furono i più saggi fra tutti i popoli, i 
cui insegnamenti si sintetizzano nelle basi concettuali, riguardanti le 
questioni fondanti dell'essere e dell'esistere. L'opera di Tolstoj 
rivela gli scopi, le finalità della vita umana e la condotta da 
osservare, non per mero moralismo e spirito puritano e devoto, ma per 
riconoscere, recuperare e riattualizzare il vero senso dell'umanità, al 
di là delle grandi orchestrazioni metafisiche, elaborando così pensieri 
che liberino dalle prigioni anguste del male, dell'egoismo esacerbato, 
del solipsismo esasperato, dell'individualismo patologico portato 
all'eccesso e per questo deleterio della libertà altrui. L'Autore fa 
tesoro dei concetti alti e ultimi del sentire disinteressato prodotto 
dalla saggezza delle genti e dei popoli per andare oltre l'angusto 
delle prigioni dell'essere, per liberare l'umanità dalle tentazioni, 
dalle superstizioni, dai pregiudizi, attraverso le elaborazioni e le 
creazioni concettuali più elevate dello spirito e le elaborazioni 
veritiere del pensiero. Il principale ausilio, per l'umanità, nel 
liberarsi dalle abiezioni, consiste nel potersi unire, in un afflato 
umanistico, nell'attività del ragionamento, in percorsi spirituali di 
pace e assenza di violenza, a tutti i saggi e i santi del mondo che 
sono vissuti in tempi passati e remoti, nella magnifica economia della 
storia umana, in cui, nonostante l'eclissarsi dei grandi slanci 
creativi dello spirito, nulla di essenziale va perduto e il flusso e 
riflusso delle vicendevoli relazioni con i nostri padri, gli antenati, 
per la trasmissione ai posteri, formano una corrente di saggezza, un 
fluire umano di valori e significati che arricchiscono le persone e 
fecondano l'umanità di alti ideali di pace, solidarietà e altruismo, 
tramite orizzonti e ponti ideali di dialogo, libere reti culturali di 
relazioni, nell'aprire laici e spirituali varchi di speranza, per 
favorire prospettive di pace che superino gli odi ancestrali tra 
popoli, genti e minoranze, oltre le barriere ideologiche, i muri 
caratteriali, creando così contesti di fraternità, accoglienza, legami 
e relazioni di idee, nel bisogno di amore per la comunione tra esseri 
umani, tra donne e uomini in cammino, in ricerca e confronto 
comunitario, attraverso la forza della verità, per un avvenire 
migliore.

Note: 
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.
org/cultura/Recensioni_1326135503.htm 

Allegati
GAIA - Il Cammino della Saggezza di Lev Tolstoj- Centro Gandhi, Pisa 
(1394 Kb - Formato pdf)
Gaia, Rivista edita dall'Ecoistituto del Veneto "Alex Langer", 
propone percorsi di Pace e progetti di dialogo contro la guerra in 
Libia, in opposizione a tutti i conflitti armati attuali, passati e 
futuri, contro tutte le cosiddette e surrettizie "missioni umanitarie 
di pace" e "operazioni militari chirurgiche" 


E' nata indoona: chiama, videochiama e messaggia Gratis. Scarica indoona per iPhone, Android e PC: http://www.indoona.com/