| Al di là delle buone intenzioni di quella che può essere un'indagine
    seria, rimane il fatto che né noi né HRW è in grado di verificare
    che quanto dichiarato quei soldati sia corrispondente a verità. Diceva Popper che la verità deve essere falsificabile per
    avere la garanzia di essere tale.
 
 Ecco perché è importante la missione degli osservatori indipendenti
    che possano verificare.
 
 E' notizia si oggi la firma del protocollo per l'invio di
    osservatori: "La missione degli
      osservatori, ha spiegato  il segretario generale della Lega Araba,
      Nabil al-Arabi, durerà un "mese" e il mandato potrà essere
      rinnovato. Il lavoro dei gruppi di osservatori consisterà nel
      monitorare la situazione in Siria", vedi http://www.repubblica.it/esteri/2011/12/19/news/firmato_il_protocollo_piano_arabp-26864354
 
 "Per l'opposizione siriana la
      decisione del regime di Damasco di accettare l'arrivo di
      osservatori arabi nel paese non è altro che una "manovra" per
      guadagnare tempo. La firma al documento è stata apposta al Cairo;
      il testo è stato controfirmato dal segretario generale aggiunto
      della Lega Araba, Ahmed Ben Helli".
 
 Io non so cosa pensare di questa "opposizione siriana" che prima
      protesta per il mancato accordo sugli osservatori e poi cambia
      opinione.
 L'imbeccata della Casa Bianca è evidente.
 
 Sarebbe opportuna anche una indagine di HRW e Amnesty sui
    militari insorti per vedere se non compiano anche loro un crimine
    sparando sulle forze dell'ordine. Quando Bava Beccaris ordinò di
    sparare a Milano cannonate sulla folla nel 1898 provocando una
    strage, il Partito Socialista di allora non organizzò milizie per
    far ammazzare i militari e i carabinieri che avevano obbedito agli
    ordini.
 
 Alessandro
 
 
 Il 19/12/2011 18.23, Comitato Paul Rougeau - RM ha scritto:
 
      Mi pare che HRW si sia preoccupata di fare un'indagine seria e
      faticosa... invece di sparare affermazioni e cifre a caso come
      fanno
      molti.
 Giuseppe Lodoli
 P. S. Questo e' un mio parere personale che non coinvolge il C. P.
      R.
 
 
 
 At 16:49 19/12/2011, you wrote:
 
 Avevo gia' letto
        questo rapporto
        ed ero rimasto colpito del fatto che Human Rights Watch lo
        avesse redatto
        "in base alle testimonianze di piu' di 60 soldati che hanno
        deciso
        di abbandonare l'esercito". Vi sono infatti 15 mila di questi
        soldati che attualmente sono inquadrati nell'Esercito Siriano di
        Liberazione e che - dopo aver detto di essersi rifiutati di
        sparare sulla
        folla - ora sparano senza problemi sui poliziotti e sui soldati
        del
        regime.www.peacelink.it
 From: "a_roveroni at libero.it"
        <a_roveroni at libero.it>
 Sender: pace-request at peacelink.it
 Date: Mon, 19 Dec 2011 15:02:40 +0100 (CET)
 To: peace link<pace at peacelink.it>
 ReplyTo: pace at peacelink.it
 Subject: [pace] SIRIA: rapporto di Human Rights Watch
 
 manifestanti/
        
http://wwww.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/12/15/visualizza_new.html_13846488.html
 
 
 
 
 Siria:ordine era sparare su manifestanti
 
 
 Rapporto Human Rights Watch, autorizzati omicidi e
            torture
 15 dicembre, 09:21
 
 
 
 ![Siria:ordine era sparare su manifestanti]() (ANSA) - IL CAIRO, 15 DIC - I comandanti dell'esercito siriano
        hanno ordinato di aprire il fuoco sui manifestanti disarmati,
        ''autorizzando omicidi, torture e arresti illegali''. 
 L'ordine era chiaro: le manifestazioni dovevano essere fermate
        ''con ogni
        mezzo''. E' quanto emerge da un rapporto di Human Right Watch
        (Hrw),
        redatto in base alle testimonianze di piu' di 60 soldati che
        hanno deciso
        di abbandonare l'esercito.
 
 I disertori hanno fatto all'ong i nomi di 74 militari che hanno
        autorizzato gli omicidi.
 
 http://www.lapresse.it/mondo/asia/siria-hrw-comandanti-esercito-danno-ordine-di-sparare-per-uccidere-1.100000
 
 
 Siria, Hrw: Comandanti esercito danno ordine di sparare
            per
            uccidere
 
 ![[]]() Foto: LaPresse 
 Beirut (Libano), 15 dic. (LaPresse/AP) - Decine di comandanti e
        ufficiali
        militari siriani hanno dato l'ordine diretto ai soldati di
        sparare sui
        manifestanti per ucciderli. È quanto si apprende da un rapporto
        di 88
        pagine diffuso oggi da Human Rights Watch, secondo cui gli
        ufficiali
        hanno obbligato o autorizzato i loro subordinati a torturare i
        dimostranti arrestati. Il documento si basa su oltre 60
        interviste a
        soldati defezionari o ad agenti dell'intelligence. Il gruppo per
        i
        diritti umani ha identificato in tutto 74 comandanti che
        avrebbero
        ordinato gli abusi. A inizio mese, il presidente siriano Bashar
        Assad ha
        rilasciato un'intervista all'Abc dicendo di non avere mai
        ordinato la
        brutale repressione delle rivolte nel suo Paese. Anna Neistat,
        direttrice
        per le emergenze di Hrw, sostiene nel resoconto che Assad
        "doveva
        per forza essere a conoscenza degli abusi".
 
 "I soldati disertori ci hanno riferito nome, grado e
        localizzazione
        di chi ha dato loro l'ordine di sparare e uccidere e ogni
        ufficiale
        nominato in questo rapporto, fino a quello con il grado più
        alto nel
        governo, deve rispondere per i crimini commessi contro il popolo
        siriano", ha proseguito Neistat. Tutti i militari ascoltati da
        Human
        Rights Watch hanno detto di aver ricevuto ordini da parte dei
        loro
        comandanti per fermare le proteste pacifiche "con ogni mezzo
        possibile". I soldati hanno interpretato la frase come
        un'autorizzazione all'uso della forza letale, specialmente
        perché gli
        ufficiali hanno consegnato loro munizioni vere e non di gomma.
 
 Circa la metà dei 60 militari intervistati ha riferito al
        gruppo di
        aver ricevuto ordine diretto di sparare su manifestanti o
        passanti, con
        la promessa che nessuno di loro sarebbe stato ritenuto colpevole
        per gli
        omicidi. In alcuni casi, si apprende dal resoconto di Hrw, gli
        stessi
        comandanti hanno preso parte alle uccisioni. Se saranno
        confermati,
        prosegue il documento, questi abusi costituiscono crimini contro
        l'umanità e quindi il Consiglio di sicurezza dell'Onu dovrebbe
        deferire la Siria alla Corte penale internazionale.
 
 "Il presidente Bashar Assad può cercare quanto vuole di
        distanziarsi dalla brutalità implacabile del suo governo, ma
        anche
        se sostiene di non aver ordinato la repressione, questo non lo
        assolve da
        una responsabilità penale", ha spiegato Neistat. "Come
        comandante delle forze armate - ha continuato - doveva per forza
        essere
        al corrente di questi abusi. Se non gli sono stati comunicati
        dai suoi
        subordinati, allora ne è al corrente da resoconti inviati da
        Onu e
        Hrw".
 
 
 Pubblicato il 15 dicembre 2011
 
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