Antonello Repetto invita alla disobbedienza
- Subject: Antonello Repetto invita alla disobbedienza
- From: "Sandro Martis" <sandro.martis at tin.it>
- Date: Thu, 15 Dec 2011 23:25:03 +0100
Antonello Repetto, che probabilmente, per via di
una frattura, non ce la farà ad essere sabato alla manifestazione, ci
informa che ha provveduto ad inviare, a mezzo raccomandata, alla base di
Decimomannu, il messaggio che trovate sotto.
Sarebbe felice, ci fa sapere, se, ove
disponessimo di megafono, questo scritto venisse letto durante la
manifestazione, come suo piccolo contributo alla stessa, visto che molto si
rammarica di non poter essere fisicamente presente.
Ancora più sotto, trovate il comunicato del
Social Forum con cui viene promossa la manifestazione.
Invio anche alle liste nazionali, perché
Antonello si augurerebbe che in tutte le basi militari si cominciasse a
manifestare.
Ciao ciao
Sandro
mitt.te Antonello Repetto
via
dei Novelli Innocenti, 4
09014 CARLOFORTE (CI)
Alla cortese attenzione degli aviatori della base di Decimonnu
Cari amici,
approfittando della manifestazione che si terrà
presso la base dove prestate servizio, il 17/12/2011, avrei voluto invitarvi di
persona a disobbedire agli ordini, ma una frattura alla caviglia, purtroppo, me
lo impedisce.
Scopo dell'iniziativa è quello di protestare,
principalmente, contro i prossimi bombardamenti degli aerei della Nato che
avranno come bersaglio i siti nucleari iraniani. Gli aereoplani partiranno, o
faranno tappa, come ormai ben saprete, dalla base di Decimomannu!
Vi invito, come cittadini - l'Italia sta
per violare per l'ennesima volta l'Art. 11 della Costituzione -, e come
cristiani - per rispetto al V Comandamento: "Non uccidere!"-, a disobbedire agli
ordini!
La vostra-nostra parola d'ordine deve essere
disobbedienza!
BASTA CON LE GUERRE E LE SPESE
MILITARI!
PIU' LAVORO, PIU' OSPEDALI, PIU' SCUOLE, PIU
RICERCA SCIENTIFICA!
Auguro, nel contempo, a voi e alle vostre
famiglie, buon Natale e felice anno nuovo.
Antonello Repetto
aderente a Pax Christi
Amen Il 17 dicembre (a partire dalle ore 10) andremo fino
alla Base di Decimomannu per vedere da dietro la recinzione che faccia hanno
quelli che non vedono l'ora di
partire per bombardare i civili siriani e iraniani. Andremo lì a vedere che
faccia hanno quelli che hanno bombardato i civili libici e prima quelli iracheni
e afghani. A vedere se sembrano anche loro degli esseri umani e a chiedergli
cosa si prova ad uccidere vecchi, donne e bambini dall'aereo, se si sentono
coraggiosi soldati o dei comuni, piccoli vigliacchi. Se credono davvero che la
democrazia si esporti così o se sanno bene che stanno semplicemente aprendo la
strada a ladri di petrolio e di gas altrui. Se avranno il coraggio di
avvicinarsi alla rete gli chiederemo come si sentono ad essere mal sopportati da
tutti coloro che sono costretti da governi meschini ad ospitare le loro basi
militari, se il fatto di esser armati fino ai denti li fa sentire comunque al
sicuro anche dalle loro coscienze o se di tanto in tanto sentono un vuoto, la
vertigine buia di un'esistenza
fatta di violenza e sopraffazione. Gli diremo di andarsene, di tornare a casa
loro, dalle loro famiglie, dai loro figli se hanno avuto il coraggio di metterne
al mondo, a dirgli che hanno buttato via una parte della loro vita e che avranno
sempre con loro i fantasmi dei morti che si sono lasciati dietro. Gli diremo di
portarsi via tutto, le bombe, gli aerei e i loro documenti coperti da segreto
militare. E la loro vergogna se riescono a sopportarla. Gli chiederemo di
lasciarci vivere, di abbandonare questo posto che vuole tornare ad essere un
luogo dove è possibile la pace, dove le persone possano coltivare e mangiare il
cibo che la terra partorisce senza la paura di morire per i veleni che le basi
abbandonano nei luoghi maledetti che sono assegnati per la loro costruzione. Gli
diremo che siamo stanchi di loro e della loro arroganza, della loro stupidità e
ignoranza. E chiederemo al nostro governo di smettere di spendere i nostri soldi
per cacciabombardieri, radar e altri strumenti di morte, gli chiederemo di
smettere di succhiare il sangue di chi lavora per darlo a banche internazionali
elette da nessuno a definire i destini del mondo. E chiederemo di impegnare quei
soldi per le persone che non hanno i soldi per vivere, per i ragazzi che devono
studiare, per i vecchi che devono avere una vecchiaia dignitosa, per ricomporre
boschi, terreni coltivabili, fiumi e città come si faceva nelle società degli
uomini. Gli chiederemo di curare i beni comuni e di non svendere la vita degli
esseri umani per ripianare bilanci. E poi, da dietro la rete, aspetteremo le
risposte alle nostre domande. E non avremo più voglia di sentire parole vuote di
saltimbanchi ma risposte coraggiose. Perché tutti ci si possa
salvare. Cagliari Social Forum
[Ci si incontrerà
alle ore 10 presso Piazza Stazione a Decimo. Si formerà un corteo per
raggiungere Piazza del Municipio (si avrà così possibilità di volantinare) e si
ritornerà nei pressi della Chiesa di S. Greca, da dove in convoglio, in
macchina, ci si recherà presso la Base dove si terrà un sit
in.] Per mandare un messaggio a questo gruppo, invia una email a piazza-solidale-cagliari at googlegroups.com Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, invia un'email a piazza-solidale-cagliari+unsubscribe at googlegroups.com |
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