Comitato per attuare il referendum antinucleare



A differenza che per l'acqua pubblica, il problema del nucleare, e della sicurezza del nucleare, è stato di fatto abbandonato dai promotori della campagna referendaria, che nessuna iniziativa hanno intrapreso per l'attuazione.

La domanda è: come rappresentiamo politicamente la volontà dei 27 milioni di italiani che hanno votato per chiudere definitivamente con i piani nucleari?

Non è il caso che diamo vita, a livello nazionale, ad un Comitato per attuare la volontà del referendum antinucleare, così come proposto da Milano e dal comitato di base di Saluggia?

Quest'ultimo sito è "il posto più pericoloso in Italia per gli italiani tutti" (non solo per i piemontesi): la Dora Baltea, a ridosso del quale è costruito il deposito delle scorie Avogadro, sicuramente esonda, anche in virtù del cambiamento climatico in corso, e quindi diffonderemo la radioattività "sciolta" per l'intero Mediterraneo (come già abbiamo rischiato di fare con l'inondazione del 2000).

Né spostare di 500 metri tale deposito, come si sta facendo ora, risolve il problema.

Questo ci ricorda che attuare la volontà del referendum, considerato che il voto è stato soprattutto "per la sicurezza" sull'onda della tragedia di Fukushima, significa fare razionalmente i conti con il "vecchio" nucleare gestendone razionalmente i rischi...

Fatemi sapere il vostro parere

Alfonso Navarra - obiettore alle spese militari e nucleari