a proposito di guerre



Gentile Signora Mary,
non è mia intenzione replicare con modi sgarbati al suo intervento, anch'io penso che certi regimi siano autoritari e che ci siano state "strane" coincidenze tra una certa parte del Baath, ad esempio, e certi fascismi (non dimentico neppure che il fascismo è un tipico prodotto italico, vera "biografia" degli antichi vizi del nostro paese, così come il "berlusconismo" è il ritratto impietoso dell'Italia)
Penso, però, che le guerre siano sempre sbagliate, che si chiamino "missioni umanitarie" o con altre bugie: può sentire il nostro poeta Ungaretti su Youtube, quando dice "le guerre non faranno mai finire la guerra, così come l'imperialismo", cito a memoria, ma il breve video si può vedere cercando "Ungaretti contro la guerra e l'imperialismo".
Affrontare situazioni di crisi con le armi non serve al fine dichiarato: l'Onu sempre di più sta svelando l'imbecillità e l'opportunismo delle persone che dovrebbero rappresentarla. Di fatto, in Afghanistan e nelle decine di guerre che ci tormentano, è la Nato che agisce, in nome dell'imperialismo globale (Italia compresa).
D'altra parte, quale mezzo migliore per affrontare l'attuale crisi del capitalismo che altre guerre (dal "welfare state" al "warfare state")?
Sarebbe come voler risolvere il problema della mafia bombardando, scusi l'esemplificazione, le regioni vittime della mafia stessa.
Un piccolo cenno di vita familiare: mio padre, ora 90enne, era militare dell'areonautica, ricordo la sua partecipazione, tanti decenni fa, ero bambino, all'operazione dei caschi blu in LIbano: là davvero si trattava di fare da interposizione, ma allora l'Onu non era una stupida preda (o comunque manteneva una sua politica, per quanto ambigua e oscillante) di imperialismi e di nazionalismi d'ogni genere.
La saluto Dante Bedini