nonviolenza



da "amico della nonviolenza" (come diceva il nostro maestro Aldo Capitini), penso che l'essere tale significhi rimettere continuamente in discussione la propria nonviolenza, non brandire una spada per dividere i "buoni" dai "cattivi" (quelli che non la pensano e non agiscono come me), stare sempre dentro i conflitti reali senza la paura di sporcarsi le mani...
Nel processo della storia la nonviolenza non è solo testimonianza "utopistica", ma misurarsi con la realtà e con se stess*, senza paura di "contaminazioni", senza paura di perdere la propria identità etica e politica.
Nel fluire della vita cosmica, la nonviolenza, nelle persone in carne ed ossa (con tutte le loro contraddizioni!), si misura di volta in volta con le situazioni politiche e concrete. Altrimenti, la nonviolenza diventerebbe solo parola al vento...
Scusatemi per la predica....
Grazie e salud a tutt*
Dante Bedini