Vi scrivo mentre troppo tardi le "organizzazioni
per i diritti umani" scoprono le schifezze dei nuovi padroni della Libia, dopo
NON aver condannato per mesi la NATO. ieri Human Rights
Watch ha divulgato un rapporto sulla pulizia etnica fatta dai nuovi
padroni della Libia a danni di un'intera città di neri, Tawergha, tuttri
deportati e derubati e malmenati quando non uccisi, un genocidio
che quando venne fuori dal Wall Street Journal (!) a giugno non se la
filò nessuno salvo i neri d'America).
1) Spero che l'avvocato al quale ho chiesto di
scrivere la nostra denuncia (di cittidini italiani) per violazione
dell'art. 11 mi risponda presto! Vi dirò, bisgna anche capire come raccogliere
le firme dei denuncianti.
2) Ho riagganciato i rapporti con avvocatesse libiche
dei Comitati popolari incontrate a Tripoli agli inizi di
agosto quando stavano mettendo insieme i files sui crimini di guerra
della Nato. Adesso con Sirtte e le ultime stragi se ne sono aggiunti molti
altri. Per un po', cioè in settembre e ottobre, sono state zitte
rischiando la vita o il carcere, ma con coperura internazionale possono
riprendere credo. Loro vanno aiutate per una causa internazionale contro la
Nato e il Cnt. Se mai riuscirò ad avere il visto (ma visto quel che ho scritto
e fatto negli ultimi sette mesi e visto il mio visto precedente, sarà ben
difficile a meno che non siano distratti) andrò ad aiutarle. C'è in Libia
anche un avvocato statunitense allo stesso scopo. Inoltrre si sta contattando
la Croce rossa internazionale per la protezione di alcune persone davvero a
rischio di vita, come il dr. Dorda, che apparteneva al passato regime e che
non ha voluto dignitosamente abiurare e per questo dopo essere stato catturato
(a casa sua) e ferito, è imprigionato e i parenti temono per la sua vita. Di
casi così, di sparizioni, ce ne sono a bizzeffe. La Libia è ormai un
campo di sterminio. Che dice chi qui "da sinistra" e "dai
movimenti" inneggiava ai "liberatori alleati della Nato" (già un
ossimoro, un movimento di liberazione che vince grazie alla Nato)?
3) Spero che con i paesi che hanno contrastato questa
guerra (tutti NON occidentali) e con i movimenti popolari di quei paesi e con
i pochi soggetti che si sono opposti alla guerra qui nel Nord globale, si
riuscirà a fare una Rete per la verità sulla Libia e contro le guerre
occidentali. Vi terrò al corrente.
4) Cerchiamo di evitare che non succeda la
stessa cosa in Siria (avete visto che gli oppositori cominciano a chiedere la
no-fly zone e i media mostrano in tutta evidenza i loro cartelli? Se la nato
non interverrà è solo perché - come ha scritto Debka files - in Libia hanno
fatto molti errori militari). Mi parrebbe buono coinvolgere delle entità
religiose in una specie di azione di mediazione. C'era un'intervista a mère
Angès de la Croix, una monaca che vive là...Qualcuno ha dei contatti?
5) Rincrescimento. Nel rimuginare su quel che si
sarebbe potuto fare e non ci è venuto in mnte di fare, ho pensato che la
campagna inventata da alcuni di noi sugli stati non belligeranti che sedevano
al consiglio di Sicurezza era una buona idea ma anzoiché con email andava
declinata in maniera tosta: sciopero della fame (anche di pochissimi) davanti
alle ambasciate di Russia e Cina in vari paesi affinché rimuovessero il
mandato Onu alla Nato. Avremmo così appoggiato dal basso, in pochi ma con
forza l'azione all'Onu (purtroppo non come membri del Consiglio di Sicurezza)
di altri paesi pacifici come quelli dell'Alba, che invece NON avevano
riscontri da parte dei popoli del Nord.
Ma del senno di poi son piene le fosse (di cadaveri
di guerra)
Marinella Correggia