la nonviolenza è il cammino da percorrere



Dicevo nel mio ultimo post su peace-link, a proposito di culture 
presenti nel movimento, che "in Italia siamo messi male"

Il corteo 
degli indignados a Roma esprimerà la sua "incazzatura" in due modi:

1- 
la "sinistra radicale" tirerà dritto da pzza della Repubblica sino a 
San Giovanni per dire che "noi europei non vogliamo pagare il debito"
(è già qualcosa)

2- l'"area antagonista" tenterà la deviazione dal 
Colosseo, onde violare la "zona rossa" per sottolineare che non ha 
nulla a che vedere con i "burocrati" di cui sopra e che "abbiamo il 
diritto all'insolvenza".

La componente ecopacifista è sostanzialmente 
assente, nei contenuti e nelle forme.
Eppure il partigiano Stephane 
Hessel aveva scritto nel suo "Indignatevi", che ha ispirato gli 
spagnoli e tanti altri,: "La nonviolenza è il cammino che dobbiamo 
imparare a percorrere".

Qui in sostanza stiamo a discutere se 
manifestare un pensiero generico oppure se sottolinearlo dando sfogo 
alla volontà di menare le mani: e meno male che, pur se si prenderà 
qualche botta dalla PS, specialmente chi capiterà a caso dentro le 
cariche, non tira aria da riedizione di Genova 2001.

Dovremmo, invece, 
tentare un manifesto come quello che sta elaborando "Occupy Wall 
Street", che tra l'altro propone il ritiro USA dalle guerre e 
"l'abolizione del Pentagono" (secondo il Sole 24 Ore di ieri).

E per 
quanto riguarda la forma della mobilitazione, dovremmo ricordare cha 
"la durata dà verità alle cose". L'obiettivo dovrebbe essere quello di 
assediare, con accampamenti permanenti, i Palazzi del Potere per 
isolarli, non "violare zone rosse".

Ma c'è tempo per nuovi sviluppi, 
tanto la vera crisi non è ancora arrivata da noi: la Grecia è vicina...

Alfonso Navarra - portavoce del Tour Antinucleare 2011

(a proposito: 
sulla tappa romana qualcuno deve avere mandato il malocchio. Ma di 
questo si riferirà in altra sede...)