Re: [pace] Io non sono un pacifista



grazie a Gianluca: di Capitini, allievo di Gandhi e di Tolstoj, non si possono dimenticare le iniziative contro il militarismo, i poteri oligarchici, a favore del pensiero libertario, dell'obiezione di coscienza e della Resistenza antifascista. Così come non è possibile dimenticare l'isolamento in cui si è trovato nel corso della sua intera esistenza. Come si dice "nessuno è profeta nella sua terra"...
Quest'anno non ho potuto partecipare alla marcia Perugia-Assisi, ma non ho gradito la passerella di politici, alcuni dei quali hanno votato finanziamenti alle spese militari, "missioni di pace" ecc. Che facce di bronzo... E poi mi rivolgo a Ferrero, nel cui partito sono impegnato da tanti anni: una volta tanto, non si può resistere alla tentazione di apparire in televisione e dire chiaramente all'ntervistatore parole semplici del tipo "non ho nulla di personale da dire, qui avete migliaia di persone, sono i loro volti e le loro parole che danno il senso della marcia per la pace"?
Alla tavola della pace dico solo due parole: evitate d'ora in poi di fare da palco per il solito teatrino del potere, in coerenza con il pensiero di Aldo Capitini. Grazie
prof. Dante Bedini

Il giorno 29 settembre 2011 16:17, gianluca carmosino - carta <carmosino at carta.org> ha scritto:
La marcia della pace Perugia-Assisi raramente fa notizia. Del resto, quando il 24 settembre 1961 Aldo Capitini organizzò la prima marcia della pace, fu chiaro che partiti, mondo accademico, Chiesa, editori e media non amavano il padre della nonviolenza in Italia. Come mai? Perché non c’è solo la marcia: Capitini potrebbe essere ricordato e studiato, ad esempio, per le analisi e per le proposte sul «potere dal basso» [omnicrazia]. Al pensiero e alla vita di questo filosofo della nonviolenza è dedicata una preziosa uscita della casa editrice Il Margine, «Aldo Capitini», di Fabrizio Truini.
http://www.carta.org/2011/08/io-non-sono-pacifista/