Cari amici, caro Enrico Peyretti,
Questa è certamente una iniziativa
concreta, ma non avrebbe alcuna risonanza mediatica in tv, o
al massimo minima.
Si può fare, comunque, e io sono disponibile.
Però, se si voleva mandare loro un
messaggio, quale migliore platea della marcia?
Ho letto il messaggio Incipit Vita nova di
Peppe Sini sulla marcia, che condivido al 101%.
Ma, e scusatemi se sono ripetitivo, finché
si resta sull’astratto,
tutto finisce in nulla, nel breve tempo.
Per esempio, Sini scrive:
Questo
movimento per la pace sa ora che deve fare una scelta
politica decisiva: la scelta della
nonviolenza
(dell'ecologia, del femminismo, del socialismo libertario)
non piu' solo come testimonianza individuale,
o come tecnica
d'azione, o come lievito culturale o come preziosa
"aggiunta", bensi'
anche infine e precisamente come movimento
politico, come progetto politico, come azione
politica.
Sa
che deve uscire da ogni ambiguita' e subalternita' e deve
porsi l'obiettivo
urgente di promuovere e guidare la lotta contro il regime
guerrafondaio e
razzista, filomafioso e corrotto, femminicida e schiavista,
distruttivo della
dignita' umana e della biosfera.
Ora, mi chiedo, cosa si intende con azione
politica? Temo che si resti sul vago proprio perché si
preferisce agire ognuno
all’interno del suo movimento senza alcuna presa di
posizione netta
contro partiti che votano per la guerra. Io non nego il
valore ideale del volontariato
pacifista, né della marcia, né mi sogno di criticare lo
spirito di chi ci è
andato (ci sarei andato anche io, potendo) e che lavora ogni
giorno (lo faccio
pure io, al computer), ognuno col suo carisma e per quello
che può.
Ma mi chiedo dove sia la nostra coerenza
tra il dire e il fare, tra i proclami e l’azione.
Vi
chiedo, di nuovo, perché l’universo pacifista non decide
di scrivere una
piattaforma politica minima, di pochissimi punti di una
riga, in cui si dica
per esempio che le associazioni pacifiste firmatarie non
sosterranno
politicamente con il voto i partiti che voteranno
finanziamenti a missioni
militari o leggi finanziarie che includano sacrifici per i
cittadini e
incremento delle spese militari per cacciabombardieri.
Perché non lo facciamo???
Lorenzo Galbiati, Milano, socio e
redattore di Peacelink, con un caro saluto a Enrico (non
sono anonimo, ci
conosciamo!)
Chi conosce i sistemi tecnici
proponga un modo di scrivere in massa al parlamento (come
diceva Ernesto
Balducci) "pre-copernicano", ai parlamentari rimasti con la
mente a
prima del 1948.
Firmiamo tutti Aldo Capitini, poi il nostro nome tra
parentesi.
Enrico Peyretti (mir-mn)
Il 25/09/2011 17:08, Borghi Franco ha scritto:
I Sigg. Deputati voteranno per il
rifinanziamento dei nostri militari all' estero per
missioni di(pace) guerra.
Loro se ne infischiano della marcia Perugia Assisi, che
ritengono un gioco per
dei perditempo.
Non basta la marcia PG-Assisi ,
occorre bombardare i deputati di destra, centro e sinistra
di messaggi chiari
contro la guerra. Se
si vedono recapitare migliaia di lettere o e-mail o fax,
penso che cominceranno
a riflettere.
Ad esempio, un appello fatto con
il sistema di Amnesty da inviare a tutti i parlmanetari o
al ministro delle
finanze, o altri ministri a seconda della materia n
questione.
Della Marcia PG-Assisi i deputati
(poco onorevoli) se ne fregano, guardano magari qualcosa
sulla TV o sui
giornali e poi tirano avanti come prima. Se ricevono
migliaia di messaggi,
avranno per lo meno il problema di dove metterli, dovranno
fare qualcosa,
magari per respingeròli, ma intanto si rendono conto che
siamo in tanti.
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Franco BORGHI
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----- Original Message -----
Sent: Sunday,
September 25, 2011 4:22 PM
Subject: [pace] Il
Consiglio dei Ministri varera' questa settimana il
Decreto Legge per il
rifinanziamento della Missione in Libia ?
Il Consiglio
dei Ministri varera'
questa settimana il
Decreto Legge per il
rifinanziamento
della Missione in
Libia ?
Nel
prossimo Consiglio
dei Ministri,che si
dovrebbe tenere
giovedi' 29
settembre,
probabilmente si
discutera' del
rifinanziamento
della missione Nato
in Libia dal 1
ottobre 2011 e si
ratifichera' la
partecipazione
italiana ai nuovi
tre mesi di missione
Nato dal 26
settembre al 26
dicembre 2011.
Nella
legge finanziaria
e' previsto
un fondo per le
missioni
internazionali e la
missione in Libia,
coperta
economicamente fino
al 30 settembre, ha
sicuramente bisogno
di un nuovo
intervento
legislativo. Questo
solitamente consiste
in un decreto legge
del Consiglio dei
Ministri negli
ultimi 15 giorni
prima dell' inizio
del periodo da
rifinanziare ma
l'emanazione del DL
potrebbe essere
anche posticipata ed
avere un effetto
retroattivo, come
avvenuto il 7 luglio
2011.
Per
capire come potra'
essere l'intervento
del governo credo
sia utile leggere
questo
rifinanziamento a
fine ottobre 2009,
quando e' stata
stanziata una cifra
superiore alla
disponibilita'
residua per le
missioni.
Tra il
giugno e luglio 2011
la Lega fece molta
propaganda sul
limite al 30
settembre che aveva
imposto al governo
per la missione
libica ma questa
volta faremo fatica
a trovare qualche
traccia di questo
provvedimento che
dovra' passare in
seguito anche dalla
Camera dei Deputati
e dal Senato.
Presentazione
Il
Consiglio dei
ministri n.67 del 28
ottobre 2009 ha
approvato il decreto
di rifinanziamento
delle missioni
internazionali. La
copertura
finanziaria delle
missioni
internazionali era
assicurata fino alla
fine di ottobre
2009: il decreto
varato oggi le
rifinanzia per il
periodo 1 novembre -
31 dicembre 2009.
Nello specifico, il
decreto autorizza
una spesa
complessiva di 224,8
milioni di euro a
fronte di una
disponibilità
residua di 181
milioni. La
differenza sarà
coperta con
un’integrazione a
carico dei bilanci
dei ministeri degli
Esteri e della
Difesa.
L'importo
del rifinanziamento
delle missioni
internazionali, ha
spiegato il ministro
della Difesa La
Russa in una
conferenza stampa al
termine del
Consiglio dei
ministri, è
leggermente maggiore
rispetto a quanto
previsto qualche
mese fa in virtù
della permanenza dei
400 militari inviati
Afghanistan per le
elezioni
presidenziali e per
le fasi di rientro
più lento dei
soldati da alcune
missioni, come
quella dal Kossovo.
I
numeri in
Afghanistan e Libano
Il
decreto si basa su
una presenza di
3.150 militari
italiani in
Afghanistan. Un
numero maggiore
rispetto al numero
autorizzato dal
Parlamento (2.795
unità) perché vi
sono i rinforzi
inviati per le
elezioni
presidenziali, che
resteranno fino al
termine del processo
elettorale.
In
Libano, invece, i
militari sono 2.080,
con "una riduzione
minima di 20 unità",
ha spiegato La Russa
, aggiungendo che la
diminuzione sarà
maggiore quando
l'Italia cederà il
comando della
missione Unifil,
anche se non è
escluso un breve
prolungamento.
di
destra sulla
difficile
opposizione della
Lega alle missioni
militari: il primo
dal sito del
quotidiano Libero
del 23 settembre
2011, il secondo
di Futuro e
Liberta' del
giugno scorso. A
sinistra tutto
tace, se
Berlusconi ha
baciato la mano a
Gheddafi e' giusto
che la Nato
bombardi le citta'
libiche.
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Infine il commento di
Futuro e Liberta' nel mese
di giugno.
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Fli: "Strano
il silenzio della
Lega sul
rifinanziamento
della missione in
Libia"
Gli
esponenti di Futuro
e Libertà hanno
fatto notare come il
silenzio della Lega
Nord sul probabile
rifinanziamento
della missione in
Libia sia quantomeno
strano. I vertici
della Nato hanno
messo in evidenza
come la missione in
Libia abbia bisogno
di ulteriori
risorse, ed è quindi
probabile che
l'Italia debba di
nuovo contribuire.
La Lega non è mai
stata d'accordo con
la missione in
Libia, però non dice
nulla in merito. Fli
ha messo alla luce
questa stranezza.
Pubblicato
il 16 Giu 2011
Fonte
www.nanopress.it
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