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Re: Bene comune: subito firmare referendum ++ Re: [pace] Fw: noi non stiamo con le mani in mano
- Subject: Re: Bene comune: subito firmare referendum ++ Re: [pace] Fw: noi non stiamo con le mani in mano
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Mon, 5 Sep 2011 10:22:46 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Ripeto a Enrico e a a tutti che non è questo lo spazio per parlare di referendum ma è lo spazio per parlare di opposizione alla guerra. Per favore un po' di attenzione. Grazie Alessandro > Del tutto d'accordo. In questi giorni, il primo più urgente bene comune, > condizione importante, è il diritto alla democrazia: sottoscrivere il > referendum contro la legge porcata entro settembre, cioè subito. > Enrico Peyretti > Enrico Peyretti (www.peacelink.it/peyretti) (www.ilfoglio.info) > (www.serenoregis.org) > > Il 05/09/2011 09:46, Lino Balza ha scritto: >> >> Stiamo attenti quando parliamo di gambe, come si sta discutendo in >> Rete, perché l'animale in realtà è un millepiedi. D'accordo che alcune >> gambe sono indicate come più robuste (Forum acqua pubblica, NoTav >> Valsusa) ma guai a ignorare che il movimento è fatto di mille vertenze >> grandi e piccole in ogni angolo della penisola. Pensiamo infatti a >> quanti comitati si occupano di energia e rifiuti. O al Forum >> elettrosmog che da solo fa 1.070 iscritti. E ai No Dal Molin e ai >> mille altri esempi. Certo, la spinta a muovere il gigantesco animale, >> a organizzare cioè gli "Stati generali del governo dei beni comuni", >> potrebbe, anzi dovrebbe partire dalle gambe più muscolose, ma guai a >> farle camminare da sole azzoppando il millepiedi. Però questa spinta >> all'organizzazione finalmente stabile dei movimenti non è avvenuta >> all'indomani del referendum. E ne hanno subito approfittato. Perciò ci >> siamo chiesti: dobbiamo autorganizzarci? Sì, è stata forte la risposta >> in Rete. Alla quale si è affiancata la proposta di mettere in moto le >> gambe più robuste. (*1*) >> >> Dunque in qualche maniera arriveremo a definire data e luogo di >> convocazione dell'assise degli Stati generali (con questo o altro >> nome). Però, attenzione, non possiamo andarci come alla solita >> conferenza nazionale dove tutti parlano e si ritorna a casa senza aver >> costruito una organizzazione stabile e strutturata sulla base di un >> programma condiviso: il "Manifesto dei beni comuni". Non stiamo con le >> mani in mano, da subito cominciamo a costruire la piattaforma, il >> Manifesto, lo si mette in Rete, e lo si discute tutti assieme, >> affinchè l'assemblea degli Stati generali ne faccia la sintesi finale. >> Per farlo, abbiamo gli uomini e le donne del sapere e dell'azione, >> praticamente ci siamo conosciuti tutti di persona: l'elenco (*2*) è >> più lungo assai della mia memoria e resterà, per quanto doverosamente >> implementato, come la punta di un iceberg. Ad essi ci appelliamo. Chi >> inizia a scrivere, chi comincia l'opera ambiziosa? >> >> Lino Balza >> >> (*1*) Il Forum dei movimenti per l'acqua pubblica sarà in assemblea >> nazionale il 1° ottobre. E' annunciata una proposta Notav Valsusa alla >> Marcia Perugia Assisi, del 24 settembre. Delegati sindacali di Fiom e >> sindacati di base, intellettuali e militanti del movimento Notav, per >> l'acqua, studentesco ecc.: assemblea 1° ottobre. >> >> (*2*) Ugo Mattei, Alberto Lucarelli, Michele Boato, Marco Giustini, >> Antonio Valassina, Alberto Asor Rosa, Giulio Marcon, Marco Bersani, >> Fulvio Aurora, Piero Bevilacqua, Luigi Mara, Riccardo Petrella, >> Maurizio Pallante, Gabriele Polo, Luigi Meconi, Luca Martinelli, >> Alberto Perino, Fabrizio Bertini, Emilio Molinari, Alfiero Grandi, >> Corrado Oddi, Lele Rizzo, Luigi Ciotti, Alex Zanotelli, Mao Valpiana, >> Marco Revelli, Luca Mercalli, Giorgio Nebbia, Gianni Mattioli, Giorgio >> Ferrari, Paul Connet, Alfonso Navarra, Claudio Giorno, Ernesto Burgio, >> Rossano Ercolini, Giuseppe Altieri, Mario Agostinelli, Angelo Baracca, >> Michelangiolo Bolognini, Giulietto Chiesa, Alessandro Mortarino, Paolo >> Carsetti, Gianpiero Godio, Vincenzo Miliucci, Patrizia Gentilini, >> Cinzia Pasi, Barbara Rimaudo, Raffaella Costi, Paola Ghini, Katia >> Lumachi, Anna Ricci, Barbara Martucci, Laura Gola, Giuliana Vallarino, >> Tiziana Volta, Cristina pavone, Gabriella Grasso, Giuliana Contini, >> Ida Cappetti, Helen Ampt, Alma Carlevarino, Ivana Nannini, Margherita >> Ciervo, Luca Benedini, Fausto Angelini, Paolo Fierro, Gino >> Carpentiero, Massimo Piras, Francesco Facchini, Felice Airoldi, >> Isidoro Malandra, Giandomenico Zucca, Stefano Pighini, Michele Morini, >> Luciano Panato, Piero Aimasso, Gianpaolo Bardini, Gaetano Alibrandi, >> Ernesto Celestini, Tonino Mancino, Alessandro Capuzzo, Paolo D'Arpini, >> Gianluca Bonazzi, Rino Vaccaro, Raffaele Maggi, Massimo Iaretti, >> Gianfranco Drogo, Franco Borghi, Enrico Peyretti, Antonello Brunetti, >> Benito Fiori, Oscar Margaira, Massimo Marino, Stefano Montanari, Piero >> Lanfranco eccetera. >> >> >> *From:* medicinademocraticalinobalza at hotmail.com >> <mailto:medicinademocraticalinobalza at hotmail.com> >> *Sent:* Monday, August 29, 2011 9:10 AM >> *Subject:* Fw: ci autoconvochiamo? emergenza beni comuni >> >> Siamo fermi. Dobbiamo ripartire. Come movimenti, dobbiamo farci >> un'autocritica se il governo, con la complicità delle opposizioni e >> dei sindacati, si sta facendo beffe dell'esito referendario tramite la >> riproposizione tale e quale della messa in gara dei servizi pubblici >> locali (rifiuti, trasporti, energia, eccezione apparente l'acqua), e >> svendendo il nostro patrimonio collettivo --i beni pubblici sociali >> (Mattei)- che la sovrana volontà popolare, con 27 milioni di voti, ha >> invece sancito debba essere governato in termini ecologici, sociali e >> sostenibili, nell'interesse comune, e non espropriato. Ferme le >> responsabilità bipartisan di inaudita gravità politica giuridica e >> costituzionale, che vanno denunciate in tutte le forme di lotta >> possibili, i movimenti dei beni comuni dovrebbero però interrogarsi >> sui propri limiti che hanno favorito in pochi mesi il tentativo di >> svuotamento dell'esito epocale dei referendum. E porvi rimedio. >> Tramite due strumenti: organizzazione e programma. >> >> Già all'indomani del voto c'è stato chi, fra noi, ha posto l'esigenza >> di una organizzazione stabile di tutti i movimenti. Sulla base di un >> "*MANIFESTO DEI BENI COMUNI*" (Lucarelli). Petrella ne ha perfino >> coniato la denominazione: "*STATI GENERALI DEL GOVERNO DEI BENI >> COMUNI*" . Però l'organizzazione è sempre stata il tallone d'Achille >> dei movimenti. Non è che ne siamo incapaci. Anzi. A novembre, ad >> esempio, abbiamo organizzato, improvvisando via internet, una >> vivacissima giornata contro il nucleare in un centinaio di località >> italiane, auto convocazione che ha posto le basi per la mobilitazione >> referendaria. Oppure pensiamo alla trionfale organizzazione del popolo >> dell'acqua: strutturata a livello nazionale e articolata localmente. E >> all'eroica resistenza dei No Tav, e non solo in Valsusa, e ai No Dal >> Molin e ai tantissimi altri esempi consolidati negli anni. >> >> Esiste infatti un immenso ma disperso patrimonio di "democrazia >> partecipata" composto da mille vertenze sul territorio che si stanno >> scontrandocon i poteri economico e politico, un patrimonio di >> movimenti ambientalisti, civici, non violenti, pacifisti, che però non >> hanno spiccato il salto di qualità. Sono sì innervati in una serie di >> formidabili reti nazionali (acqua pubblica, rifiuti, inceneritori, >> ogm, elettrosmog, nucleare, tav, grandi opere, pace, grillo, amianto, >> sanità ecc.) tutte, di fatto, convergenti su un comune alternativo >> modello di sviluppo e di politica che, di fatto, è un vero e proprio >> programma nazionale, però sono da sempre senza una esplicita >> piattaforma comune, senza la spina dorsale di un coordinamento, senza >> mezzi di comunicazione unitari, con interne difficoltà e resistenze al >> collegamento e all'unità, dunque sempre sull'orlo della sconfitta >> epocale. Insomma: una forza politica straordinaria e inespressa. Si è >> finalmente espressa con i referendum. Poi si è di nuovo fermata. >> >> Eppure, dopo il referendum, nessuno, nessun partito o sindacato, se >> non il movimento dei movimenti sarebbe in grado credibilmente di >> opporre alla "manovra" di macelleria sociale (M. Bersani) una >> contromanovra di alternativa economica e democratica: tasse sui >> patrimoni e le rendite, tagli alle spese militari, alle grandi opere e >> Tav, sviluppo della green economy, energie rinnovabili, riciclo >> rifiuti, mobilità sostenibile, agricoltura biologica, lotta al >> precariato, sostegno alle pensioni più basse, recupero del fiscal >> drag, reddito di cittadinanza, diritto alla salute ecc. (Sbilanciamoci). >> >> Dunque è dimostrato che a livelli settoriale e locale esiste, >> enorme,una potenzialità auto organizzativa pari a quella propositiva , >> però che ci sono dentro i movimenti prudenze esagerate, paure,anche >> resistenze culturali a capire la valenza strategica di darsi una >> organizzazione stabile a livello nazionale, addirittura resistenze >> miopi impastate di autosufficienzae separatezza, oltre alle ostilità >> ideologiche. Si è perfino stentato ad ammettere che ciascun quesito >> referendario sarebbe stato perdente se scollegato dagli altri. >> >> L'affermazione a giugno dei referendum ha illuso molti di noi che >> fosse finalmente giunto il momento di costruire una organizzazione >> nazionale stabile, sapendo che nessun partito è in grado di >> rappresentare le istanze del movimento o solo di contrastare i >> prevedibili stravolgimenti post referendari. "Usciamo subito da Roma," >> fu proposto " facciamo della Valsusa la sede ufficiale dei comitati >> dei beni comuni, per un modello alternativo di sviluppo e democrazia". >> A qualche mese di distanza, lo spirito di quell'appello rimane valido. >> Restano valide le affermazioni fatte: "Con lo straordinario >> avvenimento politico del referendum ha trionfato un nuovo modello di >> fare politica... la fine di un ciclo politico e culturale... è nato un >> nuovo laboratorio politico... il conflitto, la partecipazione e i beni >> comuni sono le nuove categorie per la nascita di nuove soggettività >> politiche fuori e oltre il sistema dei partiti". Resta dunque valida >> l'opportunità allora avvertita di impegnarci per un*" MANIFESTO DEI >> BENI COMUNI*". Resta valido l'obbiettivo che gli "*STATI GENERALI DEL >> GOVERNO DEI BENI COMUN*I", o come altrimenti si vuole chiamarli, >> "siano il primo e rapido atto costituentedel popolo dei beni comuni". >> Ebbene, c onvochiamo questi Stati generali, autoconvochiamoci! Di lì, >> in piena autonomia, tenteremo di costruireuna "*ALLEANZA PER I BENI >> COMUNI*" (Giustini) cercando di coalizzare in un patto forze sociali, >> sindacali e politiche, centri sociali, circoli culturali, associazioni >> civiche, studentesche, reti, imprese sociali ecc. (Viale) . >> >> *Autoconvochiamoci. Chi è d'accordo alzi la mano (via internet). Ci >> siamo già riusciti, ripeteremo il miracolo * . >> >> Abbiamo i programmi alternativi e gli uomini e le donne, ci manca >> l'organizzazione. Con l'organizzazione poniamo le basi per la >> creazione dal basso di una nuova classe dirigente che faccia fuori >> l'insopportabile occupazione del potere a tutti i livelli >> amministrativi e statali. Non siamo velleitari: proponiamoci solo di >> porre le basi. Nessuno vorrebbe abolire i partiti. Rivoltarli come un >> calzino, sì. >> >> Pensare globalmente e agire localmente: abbiamosempre detto, però più >> che mai è tempo che la dimensione locale diventi quella nazionale. >> Come indirizza l'esito dei referendum. Se invece continuiamo a >> ragionare per compartimenti stagni, ognuno curando il proprio "bene >> comune", non faremo molta strada, né globalmente né localmente. Saremo >> perdenti se non difendiamo, conquistiamo tuttii "beni comuni". "Beni >> comuni" sono l'acqua, i servizi pubblici, l'aria, le energie, zero >> rifiuti, ma anche la salute, la sanità pubblica, i saperi, >> l'istruzione, ma anche il territorio, le fonti non rinnovabili, la >> vita del pianeta, gli ecosistemi, la biodiversità, ma anche il lavoro, >> la casa, il cibo, la sociodiversità, le relazioni sociali. Gli >> strumenti di conquista sono, dal basso, la partecipazione e la >> democrazia. Complessivamente, la difesa e la conquista , la >> riappropriazione e la messa in comune di questi "beni comuni" >> significano la conquista e la costruzione di un modello alternativo di >> politica e di sviluppo, alternativo all'espropriazione-privatizzazione >> capitalisticadei beni e dei luoghi comuni materiali e immateriali che >> si avvale (la "manovra") della stessa provocata crisieconomica e >> socialeper accrescere precarietà,povertà e profitti. Se tale è il >> progetto che ereditiamo dai referendum, non dobbiamo perdere tempo in >> compartimenti stagni, a lavorare separatamente chi per l'acqua, chi >> per le fonti rinnovabili, chi per i rifiuti ecc. Organizziamo la >> partecipazione, la democrazia. Organizziamoci, senza fonderci, >> conservando la propria specificità. Ma organizziamoci. >> >> Lino Balza Medicina democratica Movimento di lotta per la salute >> *Articolo su Il Manifesto del 25 agosto >> ***http://www.ilmanifesto.it/io-manifesto/lettere-e-filosofia/anno/2011/mese/08/articolo/5232/ >> >> >> Messaggio di pace e salute inviato a ______ destinatari da >> Lino Balza Via Dante 86 15100 Alessandria >> Tel. 3470182679 - 013143650 linobalzamedicinadem at libero.it >> <mailto:linobalzamedicinadem at libero.it> >> ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- >> MEDICINA DEMOCRATICA - MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE onlus >> Via dei Carracci 2 Milano tel. 024984678 fax 0248014680 >> segreteria at medicinademocratica.org >> <mailto:segreteria at medicinademocratica.org> >> www.medicinademocratica.org <http://www.medicinademocratica.org> >> (medicinademocratica at domeus.it <mailto:medicinademocratica at domeus.it>) >> Sezione provinciale: Via San Pio V n. 4 15100 Alessandria tel. >> 3470182679 >> medicinademocraticalinobalza at hotmail.com >> <mailto:medicinademocraticalinobalza at hotmail.com> >> http://alessandriamd.blogspot.com/ >> Abbonamento annuo alla rivista autogestita: ordinario EUR 30,98 >> sostenitore EUR 51,64 >> c/c postale 12191201 a Scrl Medicina democratica 20100 Milano >> oppure conto corrente bancario >> n. 18273 a Associazione Medicina democratica onlus >> ABI 05584 CAB 01708 IBAN IT48U0558401708000000018273 >> Cinque per mille: indicare il codice fiscale: 97349700159 > --- Alessandro Marescotti http://www.peacelink.it Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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