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Re: [pace] Fwd: Tartaglia su TAV Torino Lione: ecco perché serve solo a chi ci specula
- Subject: Re: [pace] Fwd: Tartaglia su TAV Torino Lione: ecco perché serve solo a chi ci specula
- From: "Borghi Franco" <xenos at iii.it>
- Date: Mon, 4 Jul 2011 06:16:51 +0200
ritengo necessario rimettere in circolazione gli studi tecncici e scientifici sulla TAV, perchè ora non ci sono idee chiare ma solo polemiche. Ricordo che esisteva - anni fa - uno studio che dimostrava, cifre alla mano, l' inutilità della TAV e l' alternativa possibile utilizzando le ferrovie attuali. Preoccupante il commento del Presidente Napolitano sugli scontri di ieri. Io non credo che i dimostranti anti-TAV siano degli eversivi. Occorre fare chiarezza. Chi ha documentazione scientifica la metta in circolazione.
Franco ----------------------------------------- Franco BORGHI Via Frescobaldi 13 - 44042 CENTO Tel.051.6836715 -Fax 051.18895462 Cell.348.3802633 Skype: consultfb Reply to: xenos at iii.it----- Original Message ----- From: "Enrico Peyretti" <enrico.peyretti at gmail.com> To: "lista nonviolenti" <nonviolenti at lists.unbit.it>; "lista angelo casati 01" <sullasoglia at yahoogroups.com>; "lista Mir dibattito" <mir-riconciliazione at yahoogroups.com>; "lista pax christi gr discussione" <paxchristi at yahoogroups.com>; "Lista Menapace" <lista123lm at gmail.com>; "lista Peacelink Pace" <pace at peacelink.it>; "lista BCP" <ml-beati at beati.org>
Sent: Sunday, July 03, 2011 9:39 PMSubject: [pace] Fwd: Tartaglia su TAV Torino Lione: ecco perché serve solo a chi ci specula
-------- Messaggio originale -------- Oggetto: TAV Torino Lione Data: Sun, 3 Jul 2011 15:24:50 +0200 Mittente: Luigi de paoli <luigi.depaoli at libero.it> A: */Carissimi/e, vi allego un articolo di Angelo Tartaglia, Docente al Politecnico di Torino. Anche sulla TAV Torino-Lione abbiamo il diritto (sovrano) di conoscere e valutare. Pace bene, Gigi/* _________________________________________________________________________ http://www.swas.polito.it/images/_site/x.gif *Perchè la Torino-Lione non ci serve* *Angelo Tartaglia * I l vastissimo e trasversale fronte Sì-Tav è tornato ad esporre con grande «forza» i propri argomenti:manganelli, ruspe, gipponi. Il tutto condito dalle solite litanie di slogan e luoghi comuni gridati incessantemente da mille altoparlanti. _In tutta la vicenda del Tav sulla Torino-Lione la costante più macroscopica, anno dopo anno, è sempre stata la totale assenza di argomenti_ di merito a favore e la più stretta censura sugli argomenti di merito a sfavore. Eppure la realtà sta lì grande come una montagna, irriducibile e non manganellabile: _la nuova linea ferroviaria Torino- Lione non è «discutibile», è platealmente insensata_. Non ci sono margini di alcun genere e forse è proprio per questo che _i proponenti si rifugiano nella pura ideologia che identifica progresso con grandi e tendenzialmente grandissime opere_, scomodando Cavour («cosa avrebbe fatto...?»), _inanellando i «l'Europa lo vuole», «è strategica_», «il Piemonte è isolato», «l'opera è indiscutibile » (che splendida argomentazione!), «è fondamentale per la crescita».... _Mai un numero (certificato),mai una argomentazione di plausibilità sugli scenari futuri._ Eppure i fatti stanno lì, chiari e inattaccabili (per la verità anche inattaccati, visto che si rivela più efficace la tecnica dell'ignorarli). _Il costo dell'opera,_ che oltre al tunnel di base non può non includere il collegamento con lo scalo di Orbassano, il sottoattraversamento in galleria profonda dell'area torinese e il raccordo con l'esistente linea AV Torino-Milano a Settimo, _è dell'ordine dei 17 miliardi di euro_. Questa cifra può fluttuare a seconda degli approcci e delle stime, ma emerge dai documenti ufficiali ed _è estremamente prudenziale o meglio sottostimata _se guardiamo i costi a consuntivo di altre grandi opere italiane (tutte le grandi opere italiane). _Questa somma andrebbe tutta a debito pubblico_ in quanto le risorse, nelle casse dello stato, non ci sono. _Per ottenere l'equilibrio economico_dell'opera la nuova linea _dovrebbe ospitare flussi di passeggeri e soprattutto di merci svariate decine di volte superiori_ a quelli attuali. Per altro _il flusso di merci in transito sulla ferrovia della valle di Susa, e anzi attraverso l'intera frontiera italo-francese, è in calo continuo dal 1997_ ed è meno di un quinto della capacità attuale della linea. _Quanto ai passeggeri, il numero di treni tra Torino e Lione-Parigi è stato anch'esso progressivamente ridotto_ arrivando oggi a due collegamenti al giorno, spesso eserciti, tra Torino e Chambéry, mediante autobus (ne bastano due per accogliere tutti i passeggeri). Aggiungo che peraltro _in questi stessi anni il flusso di merci in ferrovia da e per l'Italia attraverso le frontiere svizzera e austriaca ha continuato a crescere_ a un ritmo piuttosto sostenuto. _La ragione di queste due diverse tendenze (calo tra Italia e Francia, aumento tra Italia e Svizzera o Austria_) non è per nulla misteriosa e non è occasionale. _Mercati di massa e aree di produzione di beni di consumo migrano entrambi verso est_ e in particolare verso l'estremo oriente. Di conseguenza _il trasporto più conveniente viene ad essere quello via mare_ che si attesta nei porti. _Dai porti la distribuzione ai mercati europei segue prevalentemente e logicamente direttrici Nord-Sud piuttosto che Est-Ovest_: chi farebbe sbarcare a Genova merci destinate alla Francia o aMarsiglia merci destinate all'Italia? Questi sono fatti non contestabili. Non potendosi appoggiare sul presente i proponenti della nuova _linea si rifugiano allora nel futuro affermando che nei prossimi decenni ci sarà un cambio epocale_ negli assetti di mercato per cui i flussi Est-Ovest attraverso le Alpi cresceranno di più di un ordine di grandezza (decine di volte). _Il perché mai una simile rivoluzione dovrebbe avvenire non viene però indicato_; la «previsione» è puramente ideologica e opportunistica, non si basa su nessun dato o ragionamento credibile. Non c'è bisogno di una laurea in ingegneria per capire che _se un sistema estremamente complesso e pesante come una economia continentale manifesta per decenni determinate tendenze, esso poi non può bruscamente cambiare _rotta a meno di qualche catastrofe puntuale, che non si capisce quale dovrebbe essere. I flussi attraverso la frontiera francese avvengono tra aree ad economia matura e tra mercati saturi. Lo scambio può essere considerevole ma non può che essere anche relativamente stabile con fluttuazioni contingenti. In Italia ci sono all'incirca sette autovetture ogni dieci abitanti e poco meno in Francia; da entrambi i lati della frontiera ci sono milioni di telefonini, milioni di televisori, milioni di frigoriferi e di lavastoviglie; i consumi alimentari (sprechi inclusi) sono simili. _I mercati sono di sostituzione e mantenimento; perché dovrebbero espandersi in maniera esplosiva_? Qualunque studente di economia (oltre che qualunque persona di buon senso) sa _che il volume degli scambi tra due aree contigue non segue un andamento esponenziale_ (con incremento percentuale costante), come vogliono i proponenti del Tav, ma _una logistica, cioè una curva fatta come una S stirata_: i flussi sono alti fintantoché le differenze tra i due lati sono grandi; i flussi si riducono e si stabilizzano man mano che le differenze tra i due capi del collegamento si riducono. È rilevante il fatto _che i sostenitori del Tav non provano nemmeno a smontare, dati alla mano, considerazioni_ come quelle che ho appena schematizzato. Preferiscono usare la forza pubblica e la retorica. _Non si tratta naturalmente di una specie di aberrazione mentale_; c'è qualcosa di più sostanziale in gioco. _Data una grande opera (qualunque essa sia): 1) il sistema finanziario (che anticipa il denaro) ha un guadagno certo_ e ingente in quanto garantito dallo stato; 2) _chiunque controlla il sistema degli appalti ha un potere e un ritorno rilevantissimo_, non foss'altro che perché _attraverso il meccanismo dei subappalti e sub-subappalti, ha la possibilità di lucrare plusvalori estremamente ingenti senza correre rischi_ di sorta, che semmai vengono scaricati sui più piccoli al fondo della catena. Insomma è vero che c'è un problema di ordine pubblico: _la società italiana è occupata da una specie di fungo parassita che copre tutta lasuperficie succhiando la linfa vitale_ e impedendo al sistema di respirare.Abbiamo un gran bisogno di liberarcene. da Il manifesto _______________________ Ai sensi della Legge 675/1996, la informiamo che il Suo indirizzo è stato reperito attraverso e-mail da noi ricevuta o da fonti di pubblico dominio. Siamo coscienti che e-mail indesiderate sono oggetto di disturbo, quindi la preghiamo di accettare le nostre più sincere scuse se la presente non è di suo interesse. Qualora non intendesse più ricevere comunicazioni, chi non intendesse ricevere ulteriori messaggi, può inviare un e-mail a luigi.depaoli at libero.it <mailto:luigi.depaoli at libero.it> conogetto: *Cancella***e l'indirizzo sarà immediatamente rimosso dall'elenco.
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