R: Re: [pace] PeaceLink: "Bombardamenti italiani, nuovo strappo alla Costituzione"



Caro Cacopardo, cari amici  e amiche di peacelink. Non so veramente se sia il 
caso di continuare a esprimervi il mio punto di vista che capisco essere un po' 
fuori dal coro e forse sbagliato, comunque per molti fastidioso, Non e' mia 
intenzione urtare la sensibilita' e abusare della pazienza altrui, ma non 
riesco - ancora - ad impedirmi di discutere.
Sono d'accordo con te riguardo alla interpretazione del par. 4 della 
risoluzione del CdS ONU sulla Libia: e' corretta e onesta e quindi e' giusto 
precisare che la formula "tutte le misure necessarie...ecc" si presta alla 
legittimazione di molte azioni militari, anche di bombardamenti per 
l'implementazione della no fly zone quindi, per lo meno. (Senza  proiettili 
all'uranio, pero'!)

Non condivido invece assolutamente l'affermazione sulla "mostruosita' 
giuridica e morale" di tale risoluzione.
Mostruosa e' l'omissione di presa di responsabilita' internazionale riguardo 
alle gravi violazioni dei diritti umani.
Quale pace nel mondo ci puo' mai essere se impunemente possono accadere 
repressioni violente delle legittime aspirazioni dei popoli alla democrazia e 
all'esercizio dei diritti umani? La pace non e' oggi una chimera, come tu dici, 
(solo) a causa di questi interventi della NATO o di Gheddafi e degli stati 
totalitaristi: la pace e' lontanissima pure perche' gli stati e la politica 
tradizionale anche degli stati democratici non rappresenta piu' neppure gli 
interessi nazionali, dei propri cittadini, ma e' succube, portavoce e sul libro 
paga di banche che praticano il  furto legalizzato e di un capitalismo 
finanziario globale che impoverisce, ammazza e depreda la natura e le persone 
ovunque nel mondo.

L'alternativa a questa risoluzione era l'inazione totale, con un certo 
massacro della popolazione di Bengasi.
E' il mantenimento del vecchio diritto internazionale che tanto piace a Putin 
e alla Cina, e forse anche ad India e Brasile. Per impedire questo blocco 
reazionario, il pacifismo italiano puo' se mi consentite esprimere la mia 
modesta opinione fare molto di piu' se sviluppa maggiormente l'analisi e 
l'azione propositiva per un nuovo ordine mondiale.
Riusciamo a proporre una terza via credibile? Per favore, non mi si dica che 
si sarebbe potuto negoziare con Gheddafi!

Certo in Libia, ritengo sia il momento, come chiesto da Flavio Lotti,  che si 
interrompano le azioni militari per verificare la disponibilità ad una 
soluzione negoziata del conflitto e l'accettazione di una missione Onu di 
mantenimento della pace.

Riguardo alla Carta dell'ONU da modificare, non dimentichiamoci del potere di 
veto delle 5 grandi potenze post seconda guerra mondiale e la necessita' di 
proporre e praticare forme e modalita' di democrazia sovranazionale, globale, 
oltre a regole e meccanismi di controllo sull'uso della forza da parte degli 
stati, che sarebbero una buona riforma comunque.

Finalmente il principio della sovranità nazionale e di non intervento negli 
affari interni di uno stato sta per essere soppiantato da un nuovo diritto 
internazionale in fase di costruzione ma ancora inadeguato, grazie alla sempre 
maggiore consapevolezza che vi e' un obbligo cogente alla protezione dei 
diritti umani.
Ma anche grazie alla inarrestabile interdipendenza globale dei popoli, 
dell'ambiente, delle economie e all'opinione pubblica globale,

Personalmente, ritengo che molti abbiano delle fortissime resistenze 
ideologiche, anche tra i pacifisti, che li portano a difendere vecchi principi 
come la sovranita' nazionale, che ormai funziona bene solo per alzare barriere 
contro i migranti e per dare ai cittadini l'illusione tranquillizzante che il 
passato assetto funzioni ancora.

Inoltre, credo vi sia una radicata opposizione contro l'eventualita' di un 
governo mondiale,  contro una centralizzazione del potere e dei mezzi di 
coercizione a livello globale. Contro questa eventualita' molti preferiscono 
opporre, coltivare e preferire SOLO forme di democrazie dal basso, comuni 
partecipati, km0, ecc. ecc.
Tutte cose bellissime e fondamentali. Ma così restando dentro al pensiero 
dicotomico occidentale, come se si potesse perseguire veramente un opposto o 
l'altro. Come se le nostre belle economie e societa' locali (se riusciamo a 
farle davvero) non venissero spazzate via e vanificate dalle catastrofi 
ambientali, dal permanere della morte per fame, dagli assalti finanziari 
transnazionali, da spaventose spese militari.

Io ho fatto da 10 anni una scelta "locale", decentrata, per costruire 
comunita' di coabitazione e collaborazione agricola, di sostenibilita' 
ambientale , autosufficienza e produzione di energie rinnovabili. Ma questo non 
basta.
E' della massima urgenza unire menti, energie, culture, politiche per impedire 
l'omicidio globalizzato delle natura e degli esseri umani.

Annalisa Roveroni, Ostia Parmense

>----Messaggio originale----
>Da: alberto.cacopardo at alice.it
>Data: 28/04/2011 15.54
>A: <pace at peacelink.it>, <news at peacelink.it>
>Ogg: Re: [pace] PeaceLink: &quot;Bombardamenti italiani,       nuovo strappo 
alla Costituzione&quot;
>
>Caro Marescotti,
>consentimi un commento alla Dichiarazione di Peacelink sui bombardamenti in 
>Libia, che condivido largamente nello spirito e negli intenti.
>Purtroppo non è vero che la risoluzione ONU autorizza solo la no-fly zone. 
>Questa è prevista dal par. 6, ma il par. 4 autorizza invece qualsiasi stato 
>membro "a prendere tutte le misure necessarie... per proteggere i civili e 
>le aree a popolazione civile", una formula vaghissima che si presta alle 
>interpretazioni più sperticate. E' vero però che anche l'interpretazione 
più 
>audace non può giustificare atti come le bombe dirette a Gheddafi, o la 
>fornitura di armi e assistenza agli insorti. Così come è vero che né il 
>trattato ONU, né il trattato NATO obbligano l'Italia ad intervenire.
>Ma al di là di questo, il fatto è che questa risoluzione, come altre che 
>l'hanno preceduta, è un'autentica mostruosità giuridica e morale, come ho 
>argomentato sul mio blog ( http://albertocacopardo.blogspot.com/ ) che 
>invito gli interessati a visitare. Questa vicenda non fa che confermare che 
>finché l'ONU non si darà una nuova Carta che definisca finalmente un 
sistema 
>di regole e di controlli efficaci sugli interventi coercitivi, la pace nel 
>mondo resterà una chimera.
>Aggiungo che la partecipazione italiana non viola solo l'art. 11, che 
>purtroppo è tecnicamente privo di efficacia operativa, ma, peggio ancora, 
>viola il cardine dell'intero diritto internazionale, consacrato nell'art. 
>10, che è l'obbligo di rispetto dei trattati. Anche su questo si può vedere 
>il post "L'Italia bombarda la Libia, il diritto e la democrazia" sul blog 
di 
>cui sopra.
>Permettimi infine di osservare che il link al testo italiano della 
>Risoluzione 1973 riportato in calce alla Dichiarazione, conduce ad un sito 
>che ha copiato la mia traduzione dal solito blog, ma omettendo la 
>numerazione dei paragrafi, cosa che rende un po' ardua la lettura. Forse 
>sarebbe opportuno sostituirlo con un link all'originale.
>Cordialmente,
>Alberto Cacopardo
>
>----- Original Message ----- 
>From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
>To: <news at peacelink.it>
>Cc: <pace at peacelink.it>
>Sent: Wednesday, April 27, 2011 3:21 AM
>Subject: [pace] PeaceLink: "Bombardamenti italiani, nuovo strappo alla 
>Costituzione"
>
>
>> Grave l'appoggio di Napolitano, Berlusconi e PD a un'operazione militare
>> in Libia che - consentendo azioni di bombardamento - viola sia la
>> risoluzione ONU sia l'articolo 11 della Costituzione Italiana.
>>
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