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Vittorio è stato ucciso per dare un segnale: "State alla larga da Gaza e dalla Palestina"
- Subject: Vittorio è stato ucciso per dare un segnale: "State alla larga da Gaza e dalla Palestina"
- From: Roberto Vignoli <rvignoli at gmail.com>
- Date: Fri, 15 Apr 2011 17:46:59 +0200
Vittorio è stato ucciso per dare un segnale: State alla larga da
Gaza e dalla Palestina Comunicato del Forum Palestina Le cause e la dinamica del
sequestro e delluccisione di Vittorio Arrigoni, attivista e
corrispondente del movimento internazionale di solidarietà con
la Palestina da Gaza, sono in corso di ricostruzione. Alcune
informazioni e alcune valutazioni possono però essere indicate
sin da ora.
Vittorio era in procinto di rientrare in Italia per poter collaborare alla missione della Freedom Flotilla che a maggio intende rompere lassedio della popolazione palestinese di Gaza, un assedio che Vittorio ha sistematicamente denunciato e documentato da anni. Vittorio è stato trovato già morto quando la polizia palestinese, aiutata dalla popolazione, era riuscita a trovare il posto dove era tenuto sequestrato. Lultimatum di 30 ore dunque era solo pretestuoso. I sequestratori sono giovanissimi, di cui almeno uno è cittadino giordano e non palestinese. Il gruppo che ha sequestrato e ucciso Vittorio appartiene alla galassia dei gruppi islamici salafiti, molto diversi dalla corrente dellislam politico a cui fa riferimento il movimento Hamas che governa la Striscia di Gaza. Questi gruppi sono molto più attivi contro le altre correnti islamiche e i regimi arabi accusati di apostasia che contro loccupazione israeliana della Palestina o la presenza militare USA in Medio Oriente. Alcuni di questi gruppi islamici appartengono al network dellislam politico che fa riferimento, viene finanziato e armato dallArabia Saudita. Alcuni di questi gruppi hanno già provocato scontri e serissimi problemi nei campi profughi palestinesi in Libano. In queste settimane in cui le alleanze in Medio Oriente vengono bruscamente rimescolate dalle rivolte popolari e dalle tensioni in tutta la regione, la monarchia saudita ha stretto una alleanza con Israele allinsegna del comune nemico rappresentato dallIran e dalla sua influenza nella regione del Golfo e in Medio Oriente. Questa alleanza è stata rinsaldata in un recente vertice a Mosca nel quale erano presenti sia Netanyahu che i dirigenti dei servizi di sicurezza sauditi. In queste settimane le autorità israeliane hanno avviato una campagna di intimidazione contro gli attivisti e le campagne internazionali di solidarietà con la Palestina, in particolare contro la Freedom Flotilla che partirà a maggio diretta a Gaza e la campagna di Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni verso Israele. Le autorità israeliane hanno chiesto ai governi dei paesi da cui partiranno le navi o in cui sono attive le campagne di boicottaggio di intervenire contro gli attivisti. Il premier italiano Berlusconi ha già raccolto la richiesta del governo di Israele. I servizi di sicurezza israeliani si sono attivati per utilizzare ogni mezzo necessario per tenere gli attivisti internazionali alla larga da Gaza e dalla Palestina. Non abbiamo tutte le prove, ma riteniamo che il sequestro e luccisione di Vittorio possa rientrare in un "lavoro sporco" realizzato dai gruppi islamici legati allArabia Saudita oggi alleata di Israele. Il messaggio agli attivisti internazionali è chiaro e inquietante: State lontani da Gaza, state lontani dalla Palestina, Nessuna internazionalizzazione sulla questione palestinese verrà tollerata dal le autorità di Tel Aviv e dai suoi alleati. Vogliamo mandare un messaggio chiaro e forte a tutti coloro che in Israele o nel mondo arabo, in Europa o negli Stati Uniti intendono stringere il cappio dellisolamento e della liquidazione intorno al diritto allautodeterminazione del popolo palestinese: non ci fermerete fino a quando in Palestina non ci sarà il pieno riconoscimento dei diritti dei palestinesi. Lo dobbiamo a questo popolo che lotta per la sua libertà da sessanta anni e adesso lo dobbiamo anche a Vittorio. Per questo oggi saremo in piazza in
tutte le città italiane.
15 marzo 2011
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