R: [pace] Wikileaks strumento della strategia di guerra israeliana?
- Subject: R: [pace] Wikileaks strumento della strategia di guerra israeliana?
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- Date: Tue, 21 Dec 2010 00:45:15 +0100
Prendo e posto questo articolo del
quotidiano israeliano Haaretz, che ho trovato sul sito di Vittorio Arrigoni. Lorenzo 11/12/2010 Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che
Israele ha giocato d’anticipo per limitare i danni provocati dalle
rivelazioni di Wikileaks, aggiungendo che “nessun documento
segreto d’Israele è stato reso pubblico da Wikileaks”. Da Haaretz WIKILEAKS STIPULO’ UN ACCORDO CON ISRAELE RIGUARDO AI DISPACCI DIPLOMATICI di LikiWeaks dal sito Indybay Traduzione di Gianluca Freda Tutti noi vorremmo ovviamente
sostenere Wikileaks e il suo fondatore e portavoce, Julian Assange,
recentemente arrestato in Inghilterra in questa lurida guerra condotta dagli
stati del globo contro la trasparenza e Diversi commentatori, soprattutto in
Turchia e Russia, si sono domandati per quale motivo le centinaia di migliaia
di documenti segreti americani rilasciati sul sito lo scorso mese non
contengano nulla che possa mettere in imbarazzo il governo israeliano, quando
gli stessi documenti contengono riferimenti a quasi ogni altro stato del mondo.
La risposta sembra essere un accordo segreto stipulato tra l’uomo che è “il
cuore e l’anima” di Wikileaks, come Assange una volta descrisse umilmente se
stesso [1], ed alcuni funzionari israeliani, con cui ci si assicurava che tutti
i documenti di questo tipo venissero “rimossi” prima che il resto fosse reso
pubblico. Secondo un sito arabo di giornalismo
investigativo [2], Assange avrebbe ricevuto denaro da fonti israeliane
semi-ufficiali e avrebbe loro promesso, in base “ad un accordo segreto e
videoregistrato”, di non pubblicare alcun documento che potesse danneggiare la
sicurezza di Israele o i suoi interessi diplomatici. Le fonti del rapporto di Al-Haqiqa
sarebbero ex volontari di Wikileaks che hanno abbandonato l’organizzazione
negli ultimi mesi a causa della “leadership da autocrate” di Assange e della
sua “mancanza di trasparenza”. In una recente intervista al
quotidiano tedesco Die Tageszeitung,
l’ex portavoce di Wikileaks, Daniel Domscheit-Berg, ha detto che lui e altri
dissidenti dell’organizzazione intendono lanciare la propria piattaforma di
conroinformazione per portare a compimento l’obiettivo originario di Wikileaks,
che era quello di una “condivisione senza limiti dei file”. [3] Domscheit-Berg, che sta per pubblicare
un libro sul periodo trascorso “all’interno di Wikileaks”, accusa Assange di
comportarsi come un “sovrano” all’interno dell’organizzazione e di andare
contro la volontà degli altri membri, “stringendo accordi” con i mezzi
d’informazione allo scopo di creare un effetto esplosivo, tutte cose di cui gli
altri membri di Wikileaks sanno poco o nulla. [4] Inoltre, la brama di scoop con cui
Assange mirava a conquistare le prime pagine dei giornali avrebbe impedito a
Wikileaks di “ristrutturarsi” per far fronte alla crescita d’interesse verso la
piattaforma, hanno aggiunto i testimoni. Ciò significa che le rivelazioni
minori, che avrebbero potuto interessare la gente a livello locale, sono state
lasciate in disparte per dare spazio alle storie più grosse. [5] Secondo le fonti di Al-Haqiqa, Assange
si sarebbe incontrato con i funzionari israeliani a Ginevra, all’inizio di
quest’anno, e lì avrebbe stipulato l’accordo segreto. Il governo israeliano, a
quanto sembra, aveva scoperto o sospettava che i documenti in fase di rilascio
contenevano un gran numero di informazioni relative agli attacchi israeliani
contro il Libano e contro Gaza, lanciati rispettivamente nel 2006 e nel 2008/9.
Questi documenti, che si dice provenissero principalmente dalle ambasciate
israeliane (statunitensi, non israeliane, ndr) di Tel Aviv e Beirut, sarebbero
stati rimossi e forse distrutti dallo stesso Assange, il quale è l’unica
persona a conoscere le password per aprire tali documenti, hanno aggiunto le
fonti. In effetti, i documenti pubblicati
presentano un “gap” che si estende su tutto il periodo di luglio-settembre
2006, durante il quale ebbe luogo la guerra di 33 giorni contro il Libano. E’
davvero possibile che i diplomatici e i funzionari americani non avessero
commenti o informazioni da scambiarsi riguardo a questo evento cruciale e
perdessero invece il tempo a “spettegolare” su ogni altra insignificante
questione mediorientale? Dopo il rilascio dei documenti (e
anche prima), il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato in
una conferenza stampa che Israele aveva “giocato d’anticipo” per limitare i
danni provocati dalle rivelazioni, aggiungendo che “nessun documento segreto
d’Israele è stato reso pubblico da Wikileaks”. [6] In un’intervista alla
rivista Time, rilasciata
nello stesso periodo, Assange incensava Netanyahu come un eroe di trasparenza e
liberalità! [7] Secondo un altro rapporto [8], gli
esponenti di un giornale libanese di sinistra si sarebbero incontrati due volte
con Assange per negoziare un accordo, offrendogli una “grossa quantità di
denaro” per ottenere alcuni documenti relativi alla guerra del Libano del Infine, vale la pena di rilevare che
Assange potrebbe aver fatto davvero ciò di cui è accusato al solo scopo di
proteggere se stesso e di garantire che i documenti filtrati ottenessero la
pubblicazione, in modo da svelare l’ipocrisia americana, che si dice sia la sua
ossessione, “a scapito di obiettivi più fondamentali”. Note: [1] http://www.wired.com/threatlevel/2010/09/wikileaks-revolt/
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- From: ali comunicazione <ali at ali-comunicazione.com>
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