Freedom Flotilla: Petizione, dichiarazione Ashton e solidarieta' cooperanti italiani



Raccolgo a seguire alcune informazioni sulla flotta di 8 navi che si dirige in queste ore verso le coste della Striscia di Gaza.


Petizione della rete romana di solidarietà con il popolo palestinese

Questa lettera, già firmata da oltre 40 associazioni e quasi 200 privati cittadini, è stata inviata a tutti i parlamentari italiani. Continuiamo a raccogliere firme per dimostrare il nostro sostegno alla popolazione di Gaza, per la fine dell'occupazione della Palestina. Allarghiamo le braccia per trasportare la Freedom Flotilla sana e salva fino a Gaza!
------------------------------------------------------------------------
In questi giorni sta salpando dai porti di Irlanda, Turchia e Grecia, alla volta di quello di Gaza City una flotta di otto navi che trasportano materiali da costruzione, impianti di desalinizzazione dell’acqua, impianti fotovoltaici, generatori, materiale per la scuola e farmaci da consegnare alla società civile palestinese. Si tratta di un'azione di alcune organizzazioni e reti di solidarietà internazionale, necessaria per la sopravvivenza della popolazione di Gaza, che da più di tre anni vive sotto un assedio asfissiante, priva di generi di prima necessità e dei materiali indispensabili per ricostruire un territorio martoriato dall’operazione “piombo fuso” dell’esercito israeliano, che ha causato oltre 1400 morti, tra cui 400 bambini, e più di 5000 feriti dovuti anche all’uso di armi proibite dal Diritto Internazionale, quali l’uranio impoverito ed il fosforo bianco.

Il governo israeliano ha dichiarato che impedirà in tutti i modi possibili (anche con la forza se necessario) l’arrivo delle navi e la consegna dei materiali. Se ciò avvenisse sarebbero in pericolo anche i 600 passeggeri di oltre 40 nazionalità che sono imbarcati sulle navi.

Per evitare che ciò avvenga, e permettere che le navi possano consegnare il materiale, chiediamo:
a) una chiara e pubblica presa di posizione delle forze politiche, dei parlamentari, degli uomini di cultura e dell’associazionismo che prevenga una ulteriore azione del governo israeliano condotta in spregio alle leggi che regolano il diritto internazionale e la convivenza civile dei popoli
b) che l’Italia eserciti una forte pressione politica e diplomatica sul governo israeliano affinché non ostacoli l’arrivo della flotta al porto di Gaza City, ripetendo, in acque internazionali, le azioni di pirateria già effettuate in analoghe circostanze negli scorsi anni.

Il silenzio che nel nostro Paese circonda le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza e l’assenza di attenzione verso le iniziative umanitarie di associazioni e comitati di solidarietà è inaccettabile e colpevole.

Le dichiarazioni del Governo Israeliano sono state esplicite, ora voi sapete. Questa volta confidiamo nella vostra iniziativa.

e' possibile firmare la petizione a questo link:  http://www.firmiamo.it/flotta-per-gaza


Maggiori informazioni sulla Freedom Flotilla a questi link

Breve servizio tg3 del 28/05/2010:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-57237cce-2fae-43cf-839e-dcd0bcb46deb-tg3.html?p=0

Italiano
http://www.witnessgaza.com/it/
http://zeitun.ning.com/ (news nelle colonne di destra e sinistra)
http://www.firmiamo.it/flotta-per-gaza

Inglese
http://www.freegaza.org/
http://gazafreedommarch.org/cms/en/flotilla.aspx
http://www.witnessgaza.com/


Dichiarazione del nuovo Ministro degli Affari Esteri dell'Unione Europea sulla Freedom Flotilla:
(originale in inglese allegato)

'UNIONE EUROPEA, Brussel,  28 Maggio 2010

Dichiarazione della Portavoce Ufficiale Catherine Ashton, relativa alla flotta in navigazione verso Gaza.

La  Portavoce Ufficiale degli Affari Esteri e delle Politiche per la Sicurezza  dell'Unione Europea e Vice Presidente della Commissione, Catherine 
Ashton, ha reso oggi la seguente dichiarazione : 

"Esortiamo con fermezza tutti i preposti ad agire con alto senso di responsabilità e a lavorare per una risoluzione costruttiva.

L'Unione Europea è seriamente preoccupata per la situazione umanitaria a Gaza.

La politica di chiusura continuativa è inaccettabile e politicamente controproducente. 

Vorremo reiterare la richiesta dell'Unione Europea per una immediata, ininterrotta e incondizionata apertura del passaggio degli aiuti umanitari, dei 
prodotti commerciali e delle persone in uscita e in entrata a Gaza. "

Break the siege - welcome to gaza

Un gruppo di operatori umanitari e cooperanti italiani e di altre nazionalità che vivono e lavorano nella Striscia di Gaza danno il benvenuto alla Freedom Flottilla, il convoglio di 9 navi che intende rompere l'assedio di Gaza, con un enorme striscione con la scritta “break the siege” esposto di fronte al porto.

La Freedom Flotilla trasporta oltre 10,000 tonnellate di aiuti umanitari, tra cui cemento, medicine, generi alimentari, e altri beni fondamentali per la popolazione di Gaza, e oltre 700 passeggeri di 40 nazionalità.

Dal giugno 2007 la Striscia di Gaza e’ sotto assedio: l’esercito israeliano che controlla i confini blocca il passaggio di merci e persone, permettendo l’entrata di un quantità molto limitata di aiuti umanitari e rendendo la Striscia di Gaza una prigione a cielo aperto per 1,5 milioni di abitanti.

Dati della Nazioni Unite affermano che oltre il 60% della popolazione della Striscia di Gaza e’ a rischio di sicurezza alimentare. Israele non permette l’ingresso di cemento, fondamentale per la ricostruzione di Gaza dopo i danni e le distruzioni provocate dall’operazione Piombo Fuso, che ha causato la morte di 1.400 persone.

Il governo israeliano in risposta all’azione della Freedom Flottilla ha dichiarato che a Gaza non e’ in atto una crisi umanitaria.

Questo contraddice tutti di dati delle agenzie delle Nazioni Unite e delle organizzazioni internazionali, come sanno bene coloro che lavorano in progetti di assistenza alla popolazione di Gaza.

Sono significative le parole della rappresentante della politica estera dell’Unione Europea Catherine Ashton quando afferma “che l’Unione Europea e’ profondamente preoccupata dalla situazione umanitaria di Gaza. La continua politica di chiusura e’ inaccettabile e politicamente controproducente. Bisogna arrivare ad una risoluzione costruttiva per un immediata, sostenibile ed incondizionata apertura dei valichi per il flusso degli aiuti umanitari, dei beni commerciali, delle persone per e da Gaza.”

Per questo diamo il benvenuto alla Freedom Flottilla che con la propria azione ribadisce al mondo intero una inconfutabile verità: la Striscia di Gaza e’ sotto assedio ed e’ necessario rompere l’assedio.