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Re: [glt NV] sulla democrazia popolare
- Subject: Re: [glt NV] sulla democrazia popolare
- From: Laboratorio Eudemonia <eulab at hyperlinker.com>
- Date: Tue, 09 Mar 2010 18:52:20 +0100
- Organization: Laboratorio Eudemonia
10 02 23 Onorevole Poppolo La Stampa 23/2/2010 *Decide il Poppolo** * di Massimo Gramellini
E' evidente che si sta facendo di tutto per far sì che le persone confondano il caos per la democrazia, in modo da far odiare quest'ultima e riportare il governo ad una completa forma autoritaria. Forse qualcuno sta già perfino preparando il Dopo Berlusconi. Non so se avete notato la nuova stella della TV di sangue reale. Tempo tre anni trascorsi a fare spettacolo e quel tizio diverrà pronto a sostenere un referendum per il ritorno alla monarchia. E' allora estremamente importante capire come stanno per davvero le cose. Agonia di una democrazia, crisi democratica, democrazia colpita, la scomparsa della democrazia, ripristinare la democrazia: questi sono solo alcuni titoli dei tanti interventi che stanno ottenebrando la mente delle persone convincendole che la democrazia era ormai cosa fatta ed acquisita e che solo ora sta venendo persa ad opera di politici da avanspettacolo. Ebbene, cari Presenti, in realtà nessun Paese al mondo, tantomeno l'Italia, ha mai ancora raggiunto una condizione di vera democrazia. Questa si ha per davvero solo quando ogni ruolo di pertinenza e proprietà della collettività viene periodicamente restituito al popolo. Attraverso la partecipazione, le persone acquisiscono infatti consapevolezza di come funzioni la società, di come si ottenga il benessere, e riesce ad afferrare e fare suo il senso dell'essere una comunità. Solo partecipando le persone maturano. E maturando si scongiura ogni minaccia autoritaria. Al contrario a tutt'oggi soltanto i ruoli di governo vengono periodicamente restituiti al popolo, mentre i ruoli della funzione pubblica (spesso perfino più importanti di quelli di governo) sono ancora ostaggio degli statali. Fintantoché non vi sarà una periodica redistribuzione al popolo dei ruoli pubblici, fintantoché non si potrà cambiare chi ci informa, chi ci educa, chi ci cura, chi ci tassa, chi ci giudica, chi ci imprigiona, chi ci misura con le statistiche, etc. scordiamoci la democrazia. Perché democrazia non è soltanto governo e politica ma pure mansione pubblica e partecipazione funzionale. Guardando in avanti vedremo che proprio dalla partecipazione funzionale può anzi venire ciò che sostituirà politica ed elezioni-farsa. I cittadini dapprima praticherebbero le mansioni pubbliche e poi i migliori tra loro potrebbero venire posti al governo. Senza più far ricorso alla politica! Capite che rivoluzione di pensiero ed organizzativa?! Invece oggi perfino quando si parla di partecipazione e di democrazia diretta le persone pensano che queste riguardino solo l'ambito decisionale e non pure quello mansionale. Si pretende di decidere, di essere pronti a decidere, prima ancora di partecipare concretamente! Sapete perché? Ebbene lasciate che sia questo esempio a spiegarlo: “LE REGOLE DELLA PARTECIPAZIONE” http://www.consiglio.regione.umbria.it/informazione-e-partecipazione/2010/03/04/affari-istituzionali-le-regole-della-partecipazione-due-gio Sbaglio o c'è una concentrazione di statali un tantino elevata? E' una mia impressione oppure di cittadini ve n'è appena un'ombra sbiadita? Com'è che a dettare le regole della partecipazione sono sempre loro, gli statali?! Che partecipazione può essere quella regolamentata dagli statali? Eppure questi convegni, incontri e seminari sono presi per oro colato da progressisti che non si sono ancora emancipati dalla loro dipendenza dai tanti dott. prof. emeriti accaparratori di ruoli che sono un sacro BENE COMUNE. Quindi, piuttosto che manifestare per le strade contro potenti che se ne impipano e fanno lo stesso quel che vogliono, è importante: - invitare gli statali che stanno tra noi, gli statali che pretendono essere nostri amici, ad esprimersi pubblicamente in favore di un ordinamento democratico della funzione pubblica; - spingere quei giornali, quegli editori che dicono di avere a cuore la democrazia di cominciare ad affermare a loro volta che gli statali vanno sostituiti da cittadini a rotazione; - non perdere occasione d'ogni iniziativa progressista o che pretende essere tale per controllare se vi siano statali e nel caso vi fossero (sono quasi tutti di loro!) dire chiaro e tondo: "non vi ascoltiamo più finché non vi sarete posti sullo stesso piano degli altri cittadini; non possiamo avere alcuna fiducia di chi da una parte parla di democrazia e dall'altra costituisce in prima persona un sostegno ad una ottocentesca funzione pubblica autoritaria ed antipartecipativa". Gentili Signore, gentili Signori: rassettiamo per bene il Movimento, rendiamo i suoi pensieri coerenti coi suoi ideali. Solo operando una trasformazione in primis su noi stessi piuttosto che su altri possiamo sperare di raggiungere obiettivi importanti in modo del tutto pacifico. Per noi persone di pace non è questo forse un "must"? Ringrazio e saluto, Danilo D'Antonio
- References:
- sulla democrazia popolare
- From: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>
- sulla democrazia popolare
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