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R: [pace] a chi ha risposto sul razzismo
- Subject: R: [pace] a chi ha risposto sul razzismo
- From: Marta Zecchetto <martanornuv at yahoo.it>
- Date: Sun, 3 Jan 2010 23:34:09 +0000 (GMT)
Salve Enrico, sono Marta e sono iscritta alla lista pace di peacelink. Mi interesserebbe sia la relazione sui diritti costituzionali dello straniero che la sintesi del pacchetto sicurezza. Gentilmente me le potesti inviare? Grazie, Marta, Vicenza Prima di stampare questa mail, pensa se hai veramente la necessita' di farlo. --- Dom 3/1/10, Enrico Peyretti <e.pey at libero.it> ha scritto: > Da: Enrico Peyretti <e.pey at libero.it> > Oggetto: [pace] a chi ha risposto sul razzismo > A: "lista Peacelink Pace" <pace at peacelink.it>, "lista pax christi gr discussione" <paxchristi at yahoogroups.com>, "lista nonviolenti" <nonviolenti at liste.retelilliput.org>, "lista Mir dibattito" <mir-riconciliazione at yahoogroups.com>, "Lista Menapace" <lista123lm at gmail.com>, "lista lilliput glt NV" <glt-nonviolenza at liste.retelilliput.org>, "lista eco-fem-nv" <eco-fem-nonviolenta at lists.unbit.it>, "lista donne in nero" <donneinnero-owner at listas.nodo50.org>, "lista angelo casati 01" <sullasoglia at yahoogroups.com>, "lista alteracultura" <info at alteracultura.org> > Data: Domenica 3 gennaio 2010, 20:35 > > > > > > > > > A chi ha > risposto alla mia nota sul > razzismo “Come in Germania anni ‘30” > > Mando questa > risposta unitaria e sintetica a quanti mi hanno scritto in > risposta alla mia > nota circolata (per lo più) col titolo “Come in Germania > anni ‘30”. Ho raccolto > gli indirizzi in due gruppi Antirazzismo 1 e 2. Per > riservatezza li lascio > nascosti. Non sono in grado per ragioni di tempo e per i > molti impegni di fare > da segretario e portalettere tra tutti. Se i moderatori > accettano, chiedo di > indirizzare eventuali proseguimenti sulle liste belle e > impegnate che trovate in > evidenza, a cui io sono iscritto. Chi non è iscritto > potrà chiedere di > iscriversi, e resterà libero di ritirarsi quando > vorrà. > * > Il mattino > di domenica 27 dicembre 2009, scrivevo una nota > “indignata” e sofferta dopo aver > visto la sera precedente il film francese Welcome, su intolleranza e > razzismo verso gli immigrati. Quel film non dice una > novità, e proprio perciò > rialza l’impegno antirazzista. Era una nota emozionata, > ma non per questo meno > fondata: «L’emozione non è il pensiero, ma è la madre > del pensiero» (Ignacio > Matte-Blanco) > Nello stesso > giorno ricevevo 22 risposte > significative, e altre nei giorni successivi, fino (salvo > errori) a 46. > > Ne ho fatta una sintesi > (salvo di quelle riservate), per procedere nell’impegno. > I nomi sono puntati. > Chi vuole quella sintesi (9 pagine) me la chieda. > > Ho ricevuto dal prof. Valerio Onida (già > presidente della Corte > Costituzionale) una grande relazione sui diritti > costituzionali dello straniero. > Sono da lui autorizzato a inviarla a chi me la chiede, o > nella forma integrale, > o in una sintesi fatta da me. > Da un’avvocato valorosamente impegnata nella > difesa degli immigrati ho > ricevuto una sintesi del “pacchetto sicurezza”, che > posso pure fornire su > richiesta. > * > Il clima razzista sordo, > diffuso, grave, fomentato e utilizzato a fini di potere, > non è solo > un’ingiustizia, ma va a sgretolare le istituzioni e > valori irrinunciabili della > civiltà giuridica e umana. L’aggressione programmata > dell’attuale maggioranza > alla Costituzione, contro la democrazia parlamentare e > partecipata, a favore del > “principato” monarchico e pre-moderno, e del privilegio > nazionalistico, è una > barbarie. La politica contraria al principio civile della > “legge uguale per > tutti”, a favore di una immunità personale di berlusconi > dal controllo > giudiziario, è una barbarie. > * > Quella mia nota, per come mi > esprimevo, è sembrata ad alcuni un invito a > colpevolizzarsi, e ad altri un > appello all’azione. > So bene che riconoscersi > colpevoli paralizza se non diventa un moto di coscienza ad > agire più > giustamente. > Quanto all’azione, io non sono > un uomo pratico, e non so organizzare alcunché. Il mio > lavoro è soltanto per la > circolazione delle idee che mi sembrano giuste e che > possono promuovere > comportamenti e politiche giuste. Scrivevo quelle parole > gravi invitando il > lettore a coordinare con altri sentimenti, idee, pratiche > civili. Chi è capace > di raccogliere e organizzare iniziative, sempre > democratiche e nonviolente, sia > personali che collettive, localmente o più ampiamente, > farà bene a farlo. > L'importante è che ognuno crei sensibilità, in sé e > attorno a sé. Dalla > sensibilità nascono opere concrete. Non si tratta per > nessuno di fare gli > “eroi”, ma ognuno può aiutare l’azione giusta di > tanti. Occorre anche il > coraggio di disturbarsi. > Credo che ci siano tante > energie, buone volontà - > dalla cultura della giustizia al volontariato che assiste > sul territorio i > bisogni primari – che hanno solo bisogno di rafforzarsi > nella consapevolezza, > nell’appoggio reciproco e nella collaborazione. > L’Italia ne ha bisogno, affinché > un afflusso di civiltà umana e solidale arrivi alla > politica degenerata o > fiacca. > * > Con l’aiuto di un amico, abbozzo > > un censimento. Un ampio gruppo delle vostre risposte > fa perno sul > concetto di “sensibilizzare: fare ciascuno la > propria parte - diffondere > riflessioni antirazziste - impegnarsi” (senza altre > specificazioni). > Altre risposte invitano a dichiarazioni > pubbliche, ad esporsi con > azioni personali, a far percepire pubblicamente che > c’è una parte > cospicua di cittadini che non accetta. > > > Altre ancora invitano > e si > impegnano personalmente a “nutrire quei pochi” che > ciascuno può > sostenere: cioè ad > attivarsi > nel concreto raggiungibile, anche se piccolo, assistendo le > vittime della > discriminazione. > Alcuni invitano a rafforzare le reti di > collegamento, con formule > varie. > Alcuni prospettano un impegno in un contesto > politico, o comunque > strutturato. > Altre risposte formulano osservazioni sparse (spesso la risposta è plurima). > > Una grande difficoltà segnalata è come > comunicare e modificare i > pregiudizi della parte più sprovveduta e impaurita della > popolazione, soggetta > alla cattiva informazione, dominata dalla strategia della > paura. Infatti, c’è > una spaccatura nel dialogo del paese, inflitta dai mezzi > mediatici di > berlusconi, facili, falsificatori, distraesti, corruttori > della libertà di > sapere. Perciò, diversi, pur impegnati ciascuno con le > proprie capacità, > soffrono un senso di impotenza e > frustrazione. > * > Non traggo alcuna conclusione. Vedo che il > problema è grande e grave. > Chiedo che quanti lo sentiamo comunichiamo tra noi per > guarire la coscienza e la > politica italiana da un virus malefico: la > discriminazione tra esseri > umani. Le soluzioni giuste sono difficili, ma, senza lo > spirito giusto, > diventano impossibili. Cercare lo spirito giusto e unirci > in esso è la cosa più > urgente e la prima concretezza. > Enrico Peyretti > > >
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- a chi ha risposto sul razzismo
- From: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>
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