Re: [pace] Dio li perdoni



Contro L’INFAME E VILE cordoglio espresso dai politici-avvoltoi guerrafondai di governo e di quasi-opposizione per i soldati italiani morti in Afghanistan - oggi esprimo profondo e sincero dolore per tutte le vittime civili di quel paese massacrate dai soldati NATO in questa INFAME E VILE guerra al servizio non della democrazia ma degli interessi geo-politici degli USA e dei suoi servi europei. Nessuna solidarietà a un esercito occupante né esaltazione ipocrita del “tributo di sangue” di soldati-eroi, ma pietà umana per ogni creatura vivente sacrificata al gioco INFAME E VILE delle guerre umanitarie!


Randagio Clandestino


Il giorno 17/set/09, alle 12:27, Enrico Peyretti ha scritto:

Dio perdoni chi si è ucciso per uccidere i soldati italiani.
Dio perdoni i sei soldati italiani, morti in guerra a Kabul, e li accolga nella sua pace, che noi non sappiamo coltivare sulla terra.
Dio perdoni chi li ha mandati a rischio di uccidere e morire.
Confortiamo le famiglie, condividiamo il loro dolore, che è di tutti.
Gli "esperti" stanno dicendo alla radio: "Rafforzare le nostre truppe e mezzi, impossibile il ritiro. Avanti fino alla vittoria. La Nato non può perdere".
Abbiamo già visto simili vicoli ciechi di guerra.
Gli "esperti", dal 2001 di un Bush puramente vendicativo fino ad oggi, non hanno alcuna idea alternativa alla riproduzione della violenza.
La guerra non ha ridotto il potere integralista e violento dei talebani. Le finalità dichiarate di ricostruzione e addestramento dell'Afghanistan sono evidentemente sopraffatte dalla presenza e dalle relazioni a carattere bellico.
La storia lunga e le culture delle popolazioni della regione afghana (pensiamo alla nonviolenza attiva, ispirata all' islam, di Badshah Khan e dei pashtun, nella resistenza all'impero inglese) avrebbero consentito e possono consentire ancora la ricerca di rapporti civili ed economici alternativi alla cultura e ai metodi, da ogni parte, della violenza armata.
Enrico Peyretti, 17 settembre 2009, ore 12Allegato Rimosso