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Sent: Monday, August 31, 2009 3:07
AM
Subject: Re: [pace] la chiesa ripudia le
crociate
Mi pare che la Chiesa abbia abbandonato le
crociate militari ma non quelle politiche.
Vi sono molte crociate fatte negli ultimi anni da
Vaticano e CEI, chiamiamola Chiesa, Enrico, perchè quando qualcuno si alza a
dire anche NOI siamo chiesa e la pensiamo diversamente, la Chiesa gli chiede
di guardarsi la coscienza e obbedire.
Inutile dire le crociate della Chiesa: aborto,
paragonato a un genocidio, impossibilità a sospensione delle cure, chiamata
eutanasia, no alla fecondazione artificiale, no ai Pacs o Dico, con tanto di
lettera alla Cei ai cattolici parlamentari per richiamarli all'ordine. Sono
quindi almeno 4 crociate fatte dalla Chiesa, con il sostegno dell'attuale
governo. E sono tutte crociate anticristiane. Poi, una delle poche cose
cristiane che è rimasta, è l'interesse per gli extracomunitari. Ma qui c'entra
poco questo interesse nella recente diatriba con la Lega, c'entra il potere:
potere di influenzare un governo che la Chiesa sostiene, potere che ha con il
Concordato, che Bossi per un attimo ha messo in dubbio. Di fronte alla
possibile perdita di questi due potere, ecco l'indignazione, per nulla
evangelica, dei capi della Chiesa, che tengono alla conservazione del potere.
Una volta riconcesso loro questo potere, faranno o hanno già fatto la pace con
Bossi, pur non cambiando nulla nelle posizioni di questo ultimo verso gli
immigrati.
Sbaglio?
Lorenzo G
----- Original Message -----
Sent: Saturday, August 29, 2009 9:08
AM
Subject: [pace] la chiesa ripudia le
crociate
Della gran bufera lega-vaticano-governo-cei (non dico
chiesa, perché la chiesa, che siamo anche noi, è ben di più), una cosa mi
sorprende. La lega ha detto: "Noi siamo i nuovi crociati che difendiamo i
valori cristiani". Mi aspettavo prima di tutto, più di tutte le altre
repliche, difese, precisazioni, smentite, che chi parla per la chiesa
dicesse: "La chiesa non vuole nessun crociato. La chiesa ripudia le crociate
come la guerra. Le crociate offendono e non difendono i valori cristiani".
Nel loro silenzio, diciamolo noi.
Enrico Peyretti, Torino