Dopo l'incontro con Domenico Gallo (magistrato consigliere di
Cassazione, già senatore), invito a leggere il documento allegato (forma lunga e
breve), meditare, decidere, e diffonderlo.
*
- Coi successivi sistemi elettorali di questi anni si modifica
il sistema politico da democratico in oligarchico.
- Anche i princìpi della prima parte della Costituzione
vengono così violati: un partito con maggioranza relativa e forte premio in
seggi, forma il governo, può eleggere il Presidente della Repubblica, i
giudici della Corte Costituzionale e può modificare la
Costituzione.
- Separazione e contrappeso dei poteri, garanzia essenziale,
sono perduti, davanti alla volontà di esercizio del potere libero da vincoli e
regole democratiche.
- Se il potere di governo diventa assoluto, siamo nella
dittatura della maggioranza. Ed anzi, della maggioranza relativa trasformata in
assoluta da un premio sproporzionato in numero di seggi.
- Se il referendum riuscisse, la legge elettorale sarebbe
peggiore della legge Acerbo, del 1923, che stabilì il fascismo, la quale poneva
almeno la soglia minima del 25% per avere il premio in seggi.
- L'oligarchia avanzante favorisce l'astensione passiva, di
quanti, senza rappresentanza, si trovano senza possibilità e prospettive di
partecipazione politica del cittadino
- Il governo senza opposizione istituzionale alimenta
l'opposizione sociale con ogni mezzo.
- Il terzo quesito di questo referendum (divieto candidatura
in più collegi) è uno specchietto pre le allodole: non intacca minimamente il
potere dei capi-partito di far elegge chi è scelto da loro. E' giusto non
accettare nessuna delle tre schede per far fallire - nel modo previsto dalla
legge - la sciagurata manovra.
**
Enrico Peyretti, Torino
Si veda il libro "DITTATURA DELLA MAGGIORANZA", di A. e G.
Bozzi, Domenico Gallo, Raniero La Valle, Pancho Pardi, Federica Resta, a cura di
Patrizia Cecconi, Chimienti edizioni, Taranto 2008, euro 14,00 info at chimientieditore.it
, www.chimientieditore.it
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----- Original Message -----
Sent: Thursday, June 18, 2009 12:52
AM
Subject: Re: [pace] un consiglio
intelligente
Enrico, ti seguo fino a un certo
punto.
Io sono uno che preferisce andare sempre a votare
ma ho rispetto per chi a volte diserta e per chi preferisce la divisione.
Perchè occorre distinguere tra l'oggi e il domani, in politica.
Manca secondo me il concetto di TEMPO nel tuo
ragionamento. Scegliere il male minore oggi, è spesso un modo per
assottigliare la differenza tra il male minore e quello peggiore in
futuro.
Inoltre, scegliere il male minore sempre porta
dritti all'idea di voto utile, che ha illuso molti elettori di sinistra a
votare PD alle ultime elezioni con la speranza che Veltroni facesse una
miracolosa rimonta almeno al Senato.
E' stato Veltroni a scegliere di correre da solo
e di evitare la sinistra, che con Giordano e Pecoraro si è genuflessa
supplicante a chiedere una nuova alleanza, dopo il sostegno sempre più da cane
fedele a Prodi che ha portato ad almeno tre scissioni: PCL; SC, Lista
consumatori.
Voglio dire che forse fanno bene quelli della
sinistra a snobbare un candidato del PD, dato che nel PD si vantano di aver
rivoluzionato l'assetto politico italiano con la creazione del loro partito,
nato apposta per avere l'autosufficienza elettorale senza appoggio della
sinistra.
E forse hanno fatto bene quelli di sinistra a
dividersi per le europee, dato che gli uni pensano ancora a una sinistra
comunista, e gli altri a una nuova sinistra postcomunista verderossa: si sono
contati, e di certo ora Vendola ha un peso che non avrebbe avuto fosse stato
zitto e al suo posto in Rifondazione.
Voglio dire che se guardi anche il fattore
TEMPO, e in politica dobbiamo guardarlo, occorre considerare che a volte
il male minore oggi è il peggiore in futuro, o viceversa.
E voglio anche dire che la sinistra dei partiti
che ci troviamo secondo me non è tanto peggio dei suoi elettori.
Se non altro perchè molti di quelli che hanno
reclamato per i due partiti di sinistra (escludo il PCL) alle europee sono
quelli che quando c'era la Sinistra arcobaleno unita, e in un sistema
elettorale con sbarramento, hanno votato PD perchè occorreva evitare in tutti
i modi che andasse al potere il male peggiore, e il voto utile era (per loro)
quello.
Lorenzo
----- Original Message -----
Sent: Wednesday, June 17, 2009 8:51
AM
Subject: [pace] un consiglio
intelligente
Oggi leggo la nota sui ballottaggi (copiata in calce), nel
sempre interessante e vivace notiziario quotidiano di Peppe Sini,
caratterizzato spesso dalla intransigenza nonviolenta e di sinistra.
In questo caso, consiglia di appoggiare i
candidati alternativi ai berlusconiani, perché la posizione di questi
ultimi è, in generale e complessivamente, assai più negativa delle posizioni
pur criticabili dei primi.
Ha ragione. Un eletto pur discutibile è preferibile ad un
eletto molto discutibile, che partecipa ad una politica come quella
berlusconiana, profondamente eversiva dei valori della democrazia e della
giustizia.
La democrazia si muove nei limiti, e va difesa ed
esercitata pur entro i limiti. L'ideale - nonviolenza, pace, disarmo,
giustizia sociale, ambientalismo, tutte componenti essenziali della libertà
- è "regolativo" (Kant), cioè sta là come riferimento polare al cammino
possibile entro le condizioni parziali e graduali, di cui il ballottaggio è
emblema.
Il male minore è pur sempre un male, si dice giustamente,
ma non si può negare che è anche il maggior bene possibile, per quanto
piccolo. Il meglio, se qui e ora è irrealizzabile, è nemico di un
piccolo bene realizzabile. Lo affermiamo come visione, mentre, nella scelta
stretta, scegliamo il bene realizzabile.
La sinistra, per non aver capito questo, ha sbagliato
troppe volte, fino alle ultime elezioni. Ora, mi dicono, qui nella mia
provincia , i gruppi di sinistra negherebbero il loro appoggio al candidato
opposto alla candidata berlusconiana. Se fosse davvero così, sarebbe una
nuova fesseria politica.
Enrico Peyretti, Torino
3. LE ULTIME COSE. ANCORA UN VOTO CONTRO L'EVERSIONE
BERLUSCONIANA
Ovunque si voti per i ballottaggi degli enti locali, si
voti contro
l'eversione dall'alto berlusconiana. Si voti per la
democrazia contro la
dittattura, si voti per la legalita' contro il
regime della corruzione, si
voti per la solidarieta' contro la ferocia,
si voti per la civilta' contro
la barbarie, si voti per l'umanita' contro
il razzismo. Ovunque sia
possibile, nelle forme in cui sia
possibile.
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 854 del 17 giugno
2009
Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di
ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della
nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S.
Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
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