Gaza: un sacrificio umano
- Subject: Gaza: un sacrificio umano
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Date: Sat, 24 Jan 2009 16:17:40 +0000 (GMT)
SACRIFICIO UMANO: 1300 PALESTINESI IMMOLATI SULL'ALTARE DEL CAPITALE L'attacco contro Gaza non ha cambiato lo stato del conflitto palestinese (Israele continua imperterrita l'occupazione, Hamas continua a gestire Gaza), e quindi ci deve essere un'altra spiegazione. Allora l'unico fatto che salta tragicamente agli occhi è la mattanza gratuita di palestinesi inermi, donne e bambini: un vero sacrificio umano di dimensioni bibliche, ed eseguito con moderne armi sacrificali: altro non sono queste terribili nuove costruite ad hoc per queste esecuzioni, e con gli effetti prolungati per continuare ad uccidere nel tempo (uranio arricchito ed altri inquinanti chimici destinati ad infliggere alla popolazione successivi decessi per tumori)! Questo sterminio di donne e di bambini non ha in assoluto alcuna ragione militare, ne può essere inquadrato nella tradizione nazista delle rappresaglie: qui siamo in presenza di un assassinio puramente gratuito!
Evidentemente una ragione, un obiettivo ci deve essere, e va ricercato seguendo le tracce dei mandanti e non degli esecutori. Il messaggio è chiaro: siamo entrati nell'era della morte e della distruzione gratuite ed infinite: è l’ideologia del capitale che si trova costretto a svalorizzarsi ed annichilirsi perché la sua crescita ed espansione non si può realizzare in quanto la produzione di plusvalore che lo dovrebbe sorreggere non è e non sarà mai più sufficiente a garantire la sua piena crescita e tutti i tentativi di artificialmente riprodursi al di fuori del ciclo produttivo sono destinati prima o poi a fallire, come chiaramente questa crisi finanziaria ha ben dimostrato. E' una contraddizione insanabile e le ripetute distruzioni periodiche e transitorie di merci, di uomini, di pensiero e natura attuate e pianificate nel tentativo di contrastare questa caduta del saggio del profitto sono destinate comunque al fallimento. Ma non per questo
si fermeranno: gli interpreti del grande capitale finanziario, non possono che ragionare nei termini di una difesa ad oltranza dei loro interessi: armati fino ai denti, potentissimi come mai uomo lo sia stato, combattono una guerra spietata contro un nemico, che è vero e falso nello stesso momento. E’ vero come nemico il genere umano, che nel suo insieme, nonostante milioni di persone che muoiono di fame o miliardi che campano malamente, è colpevole per il solo fatto di sopravvivere sottraendo al profitto spiccioli di valore prodotto, e quindi il genere umano deve ridursi di numero per aumentare la produttività, morire appena smette di produrre, accettare l’eutanasia se malato, lavorare magari 24 ore e gratis! Ma nello stesso tempo è un falso nemico perché anche se tutto quello che vogliono avvenisse, essendo la quantità di plusvalore prodotto legata comunque al tempo di lavoro di un uomo che invece
risulta essere sempre più espulso dalla produzione, questa sarebbe ancor più insufficiente a remunerare l'enorme massa di capitali accumulati: in definitiva non esiste via d’uscita alla crisi ed il vero nemico da combattere sono loro stessi: il loro modo di produzione capitalistico. Per questi motivi la cultura della morte accompagna in pratica e permea ideologicamente la stessa lobby che controlla la finanza mondiale: film, arte, modo di pensare, moda, sette, pensiero, media, cultura: tutto è impregnato dal tentativo, in parte riuscito di persuadere che non c'è alcuna differenza tra vita e morte, che sparire, essere uccisi, uccidere, suicidarsi è non solo un fatto normale, ma possibile, auspicabile, desiderabile, giusto! Ed è per questo che alla morte accidentale si sostituisce quella pianificata, che alla guerra militare si sostituisce quella civile più devastante, che alla morte mirata si
sostituisce quella cieca e gratuita, che la società si evolve rapidamente verso forme e strutture tipiche del campo di concentramento, (questa è la lezione di Gaza), all'autorità di un Dio al di sopra di tutti e quindi anche di loro, che ha fermato il braccio di Abramo su Isacco si sostituisce quella di pagani sadici boia quotidiani di tutte le dimensioni e di tutti i prezzi. Ed ecco allora che coperti sempre meno da “casus belli” si assiste a veri e propri RIPETUTI sacrifici umani: dai 3700 sterminati l'undici settembre nella strage di stato delle torri gemelle, al milione di sacrificati nella guerra dell'Irak, ai 1300 palestinesi immolati a Gaza, e senza dilungarsi in un lungo necrologio, fino alle nostre morti quotidiane, che vengono raggruppate dai mass media per categoria e rivendute impacchettate come stragi: sul lavoro, sulle strade, in famiglia, l’AIDS, i clandestini, ecc, per sottrarre
l'umanità di una singola perdita e vendercela come prezzo da pagare per la nostra vita: morituri te salutant! Naturalmente questi interpreti del capitale finanziario, nelle loro strutture massoniche, devono cementarsi di volta in volta con ideologie che gli consentano di pianificare queste politiche distruttive. Le strutture di pensiero massonico, gnostico ed esoterico si sposano naturalmente con queste categorie e sono utilizzate per stabilizzare emotivamente, come una droga, &
nbsp; le strutture operative. Naturalmente la diabolica sagacità del capitale trasforma ogni morte in un vantaggio finanziario: i 1300 innocenti di Gaza
sono stati “quotati” 2 miliardi e mezzo di dollari! Voglio aggiungere due parole sulla ricorrente questione dell'antisemitismo: il popolo oggi vivente in Israele ed in generale quello di religione ebraica è vittima quanto i palestinesi e quanto noi di questo processo. Lo stato di Israele è stato artificialmente creato secondo i piani delle grandi società multinazionali americane che si sono avvalse della collaborazione attiva di un gruppo di dirigenti sionisti e con l’aiuto dei nazisti. Il popolo di religione ebraica ha vissuto passivamente gli eventi, in parte abbagliato dalla prospettiva del nuovo Israele, in gran parte costretto dalla persecuzione gestita operativamente dai nazisti e mirata ad obbligarli a popolare con violenza Lorenzo |
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