La Nuova Era






Avete mai notato che la guerra,
spesso, avviene tra popoli
che usano calendari diversi?





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  L a   N u o v a   E r a
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Ormai pochi, sulla Terra, non desiderano un grande cambiamento del corso degli eventi. La vecchia era, in cui ancora così spesso vengono percorse arcaiche strade lastricate da atti di violenza, ed in cui ogni genere di miseria e sofferenza la fanno ancora sfacciatamente da padrone, a volte perfino in Paesi ipersviluppati economicamente come il nostro, perde sempre più attrattiva. In molti non desiderano altro, se potessero, che ritrovarsi a vivere in una nuova era in cui ogni problema fosse risolto grazie ad una accresciuta conoscenza e ad un conseguente adeguato comportamento. In cui la consapevolezza si fosse cioè definitivamente sostituita all'uso della forza.

Perché in effetti è ormai evidente che molta della sofferenza nostra e del mondo è dovuta ad irrigidimenti in vecchi comportamenti spesso causati da vecchi ordinamenti e regole sociali, dall'essere complessivamente prigioneri in una vecchia visione del mondo che non è più in sintonia col nuovo tempo che invece attraversiamo. E' come se ci ritrovassimo, per un qualche malefico artifizio, a cercare di soddisfar bisogni e realizzar sogni moderni, evoluti e raffinati con strumenti e procedure che risalgono a tanto tempo fa e per questo rimasti retrogradi e grossolani. Probabilmente più che il non poter è il non voler ad impedirci di avanzare.

Ed in effetti l'ingresso, anche solo personale, in una nuova era non sarebbe una possibilità poi così remota per tanti. Se tuttora vi sono infatti nel mondo moltitudini di persone che non possono scegliere in quale epoca vivere, essendo ancora trattenute nel loro esprimersi soprattutto dalla mancanza di diritti fondamentali, una consistente parte di umanità, massimamente noi che viviamo in Paesi come l'Italia, favoriti da concessi diritti primari come la libertà di pensiero e d'espressione, potremmo decidere da noi stessi se continuare a vivere in un'epoca che procura continuamente seri problemi o passare d'un balzo in un nuovo tempo. Una nostra eventuale positiva trasmigrazione in un futuro presente potendosi rivelare per giunta grandemente utile anche per quei popoli che guardano a noi come ad un esempio da seguire.


Ed in vero sono molti i modi a disposizione di un individuo per abbandonare il vecchio e passare al nuovo. Corrette scelte di vita e giuste posizioni espresse essendo per lo più quanto basta. Trovandoci qui ora a trattare di epoche storiche, segnaliamo un mezzo particolarmente indicato ed efficace, perché interrelato col tempo e sua stessa espressione: il calendario. Questo strumento d'uso quotidiano è per un individuo, come per una intera società, qualcosa di estremamente importante. E' un po' ciò che il sistema operativo è per un computer: su di esso girano tutti i vari suoi programmi. Invisibile, silenzioso, coi riferimenti sui quali esso si basa e costruisce, indirizza e guida ideali, scopi e metodi della persona e della collettività.

Ora: sarebbe davvero una sfacciataggine affermare che un calendario complessivamente risalente a centinaia, con riferimenti perfino di migliaia di anni fa, in particolare per ciò che riguarda il conteggio degli anni, non rallenti l'evoluzione umana, non contribuisca a mantenerci in una condizione retrograda. Continuando ad usare il calendario così come esso è giunto a noi, di fatto tutto rimarrà inevitabilmente ancorato al passato. Un buon futuro, con tutte le sue fresche ed originali innovazioni, per noi rimarrà molto più difficile, se non impossibile, da conquistare. Ed infatti proprio il calendario è il primo elemento dalla cui revisione può partire quel generale rinnovamento culturale e sociale di cui v'è tanta necessità.


Dodici anni fa, quando Internet si è resa popolarmente disponibile e con essa gran parte dell'umana conoscenza, chi si fosse umilmente disposto a ricercare qualcosa di adeguato, che fosse già disponibile nell'ambito della riforma del calendario, avrebbe avuto una duplice sorpresa. Per quanto riguardava il mero computo del tempo esisteva già dal 1834 una evoluzione del tradizionale calendario che chiamiamo "gregoriano". "The World Calendar", proposto da Marco Mastrofini e promosso da Elisabeth Achelis a partire dal 1930 con la omonima associazione, è un calendario perpetuo, ogni anno rimane lo stesso, e con quarti eguali. La sua stabilità ed equilibrio ne fanno uno strumento ben più moderno rispetto al mutevole ed irregolare calendario tradizionale.

"The World Calendar" è generalmente considerato il candidato più idoneo tra quelli possibili in una futura riforma del calendario. Nel 1955 alle Nazioni Unite venne discussa la sua introduzione che fu però impedita dai tradizionalisti. Eppure si pensi, in questi tempi in cui uno sfigliettamento generalizzato e ad oltranza causa una economia ipertrofica che letteralmente divora le risorse del globo, al solo risparmio che sarebbe possibile con un calendario che si potrebbe utilizzare immutato non per un solo anno ma per tutti quelli che si volesse. E si pensi pure, in un'epoca di così forti squilibri in ogni ambito, all'importante quotidiano messaggio di un calendario così regolare e bilanciato. Si seguano i link:

http://www.theworldcalendar.org

http://en.wikipedia.org/wiki/World_Calendar

per conoscerne i particolari. Personalmente mi auguro che "The World Calendar" sia adottato al più presto. A che pro lasciare in stazione una potente locomotiva elettrica e continuare invece a far arrancare una sbuffante motrice a carbone? Non sia più l'ottuso peso dell'opposizione tradizionalista, quanto il fine entusiasmo degli innovatori a decidere, una buona volta! Ma due, dicevamo, erano le sorprese e, se questa fu la prima, la seconda fu che al contrario, per quanto riguardava la veste culturale, filosofica, etica e morale da far indossare alla mera struttura computazionale del tempo, nulla vi era di già pronto.

Non che non vi fossero stati dei tentativi ma, forse per il fatto che i più rimirano il passato piuttosto che scrutare il futuro e che per lo più domina un approccio parziale e non organico, i risultati erano obsoleti ed inadatti in partenza a quanto serviva. E così, chi si fosse apprestato a lavorare per realizzare quello che propriamente serviva avrebbe avuto il campo del tutto libero. Se qualcuno si fosse posto il fine di ottenere quanto avrebbero ottenuto i più valenti pensatori (non i settari premiati bensì gli oggettivi dimenticati) nel caso fosse stata loro ufficialmente commissionata la veste culturale più indicata da porre oggi sullo strumento di conteggio del tempo, sarebbe con buona probabilità giunto a realizzare "The Earth Calendar".


Come possono, sul computer, essere ancora usati sistemi operativi come il DOS, quando oggi sono disponibili sistemi con intefaccia grafica capaci di compiere diverse funzioni contemporaneamente, con velocità e capacità di memoria nettamente superiori? Ed analogamente: come possono, sul calendario, essere ancora usate vesti culturali che risalgono a tempi immemori, quando oggi disponiamo di una capacità di discernimento e ricchezza filosofica, etica e morale nettamente superiore? Di fatto oggi "The Earth Calendar" è in grado di trasportarci tutti, immediatamente, nella Nuova Era da molti da così gran tempo agognata ma ancora non potuta conoscere. Perché la Nuova Era è effettivamente giunta e si è schiusa a noi tutti quasi 40 anni fa!

Nel 1969 avvennero infatti due conquiste maxime, due trionfi dell'amor di conoscenza, di sapere, di immaginazione, creazione ed avventura: lo sbarco sulla Luna e la nascita di Internet. Si è trattato di due conquiste che non son solo di una scienza che potrebbe esser vista come arida bensì pure di quel sentimento che dal più profondo del suo essere spinge l'umano costantemente verso nuove frontiere. Quello stesso sentimento che a suo tempo ci fece elevare e passare dall'andatura china a quella eretta. Quello stesso sentimento che mai ci ha fermato e che, appena superate le attuali secche, ci proietterà nuovamente verso l'amato ignoto.

Lo sbarco sulla Luna e la nascita di Internet son pure due conquiste e sviluppi che non son frutto di, e delimitate ad, una ristretta area del globo ma che tutto ormai lo comprendono e lo uniscono. E proprio questo loro carattere globale, in un momento in cui è estremamente prezioso affermare una cultura planetaria, che
raccolga ed elevi quanto accomuna i vari popoli del mondo per unirli in solido vincolo, fa di loro le pietre miliari più adatte, forse le uniche, ad essere considerate appropriate per reiniziare il conteggio degli anni da zero. Non a caso esse sono avvenute entrambe nello stesso fantastico anno, ad appena un mese e mezzo l'una dall'altra.

"The Earth Calendar" ha anch'esso molte particolarità ed indirizziamo al link:

http://www.earthcal.org

per conoscerle. Qui riteniamo sia il caso di evidenziare come in esso, tra l'altro, siano pure raccolti i valori di un sistema etico completo. Le varie culture, che finora sono state in pratica i nostri unici riferimenti e guide di vita, hanno sempre affermato (al loro tempo era difficile potesse accadere il contrario) un'etica parziale che a seconda dei luoghi geografici e storici s'appendeva da una parte o dall'altra dell'intero sistema possibile. Ed è stata proprio questa parzialità a fare di noi solo in parte delle persone civili, esseri umani non realizzati appieno ma a spizzichi e bocconi. Oggi, grazie al sistema etico, tendente verso la completezza, che viene riportato giorno dopo giorno sull'almanacco de "The Earth Calendar", possiamo finalmente sviluppare fino in fondo il nostro carattere e personalità.

Perché, e questa purtroppo è la differenza tra i due, se non è possibile utilizzare fin d'ora "The World Calendar" per il fatto che il suo computo del tempo è appunto diverso dal calendario in uso, al contrario possiamo usare da subito "The Earth Calendar" in quanto esso è un abito intellettuale indossabile da qualsiasi calendario con dodici mesi e basato sulle settimane.


L'anno che sta per iniziare, il giorno 21 di questo mese alle ore 12:04 UT (Universal Time), è il quarantesimo dall'inizio della Nuova Era. C'è un detto che afferma che non è mai troppo tardi per far qualcosa. In certi casi può esser proprio così. Ma ostinarsi a rimanere in vecchi comportamenti, in vecchi usi e costumi, quando tutto urla il bisogno di cambiare, non lascia molto spazio al pensiero che sia buona cosa. A noi, che viviamo in quest'epoca di grandi conquiste, tali che navigar nello Spazio non è più un sogno ed ancor meno lo è un contatto telematico tra ogni essere umano del globo ed ogni altro suo simile ovunque si trovi, a noi privilegiati uomini e donne di quest'epoca non può essere concesso a lungo di rimaner sordi a queste urla.

Tanto il matematico "The World Calendar" quanto il filosofico "The Earth Calendar" rappresentano due ottime possibilità evolutive e, non sortendo altro di ulteriormente migliore, non possiamo non prenderle in attenta considerazione.


Danilo D'Antonio

Laboratorio Eudemonia
Piazza del Municipio
64010 Rocca S. M.
TE - Abruzzo

tel. 339 5014947






P.S.:

Un altro parere in merito alla Nuova Era: "... at the telecast of the Emmy Awards of The Academy of Television Arts and Science, on Sept. 13, 1998, ten different actors introduced the ten most important events in television history. The #1 event was Neil Armstrong walking on the moon, introduced by Tom Hanks, who later in the evening won an Emmy as the executive producer of "From the Earth to the Moon". In his speech, Tom told that the science-fiction writer Ray Bradbury suggested that we should change our calendars, making July twentieth 1969 the first day of a new age ..."

http://www.earthcal.com/tom1.wav



LNE_V1.0_39/09/12