R: [pace] sedicenti pacifisti



I riformisti sono come le OMBRE CINESI,appaiono per quel che non sono.
Ora data la DECIMATIO,nella priorità chi sceglieresti che ne facesse 
parte?
DURA LEX.
Camillo COPPOLA 

----Messaggio originale----
Da: 
rvignoli at gmail.com
Data: 15-set-2008 15.27
A: <pace at peacelink.it>
Ogg: 
[pace] sedicenti pacifisti

E' stata tale la corruzione di coloro che 
durante il governo Prodi da
pacifisti che erano si convertirono in 
guerrafondai e complici degli
stragisti, in militaristi e violatori 
dell'articolo 11 della Costituzione,
che ancora oggi, che pur il 
governo Prodi non c'e' piu', continuano ad esser
complici della guerra 
afgana, delle stragi afgane, della partecipazione
italiana a quella 
guerra, a quelle stragi.
Dove si vede a quale abisso tragga il 
machiavellismo degli stenterelli:
avendo pensato che per far incetta di 
prebende ministeriali il sacrificio di
qualche migliaio di esseri umani 
innocenti (e intendiamo gli assassinati,
che' se calcolassimo le 
vittime di ferite e mutilazioni, delle infinite
violenze e devastazioni 
e della conseguente miseria che la guerra comporta,
allora le vittime 
sono milioni) fosse un prezzo accettabile, ebbene, questi
messeri non 
solo sono diventati complici e servi della guerra quando
governava 
Prodi ma anche adesso che governa Berlusconi: e prova ne e' il
perdurare della loro indifferenza, del loro silenzio, della loro 
omerta'
dinanzi alle quotidiane stragi della guerra afgana di cui il 
nostro paese e'
tuttora corresponsabile.
*
I piu' ipocriti e protervi 
di loro cercano oggi addirittura di dar ad
intendere di non esser stati 
proprio complici della guerra ieri: ma sono
smascherati dai fatti, a 
tal punto che continuano ad esserne complici ancor
oggi, cosi' come 
ieri lo furono con piena coscienza quando invece di premere
affinche' 
il governo di allora rispettasse la legalita' costituzionale e
facesse 
cessare la complicita' italiana nei massacri afgani, ne sono stati
allora - e ne sono oggi - non solo complici ma roboanti propagandisti, 
non
solo complici ma magniloquenti giustificatori, i piu' subdoli e 
infami dei
complici, i complici che pretendevano e pretendono di poter 
avallare e
sostenere l'omicidio di massa di esseri umani di cui la 
guerra consiste e
insieme proclamarsi per la pace, o addirittura 
"nonviolenti". A tale
perdizione essi giunsero.
Cosi' profonda e' 
questa corruzione che non uno dei tanti ciarlatani e lor
seguaci che 
ancora nel 2003 urlavano slogan poi rivelatisi palesemente non
meditati 
come "no alla guerra senza se e senza ma" e che appena i loro
partiti o 
i loro finanziatori o i loro compagni di merende andarono al
governo si 
metamorfosarono da egregi saltimbanchi in sostenitori della
prosecuzione della guerra afgana e del riarmo e della militarizzazione, 
non
uno di costoro oggi spende una parola per dire che quella guerra e 
quei
massacri sono tali, e che e' illegale e criminale che l'Italia a 
questo
immane crimine continui a prender parte; non uno muove un dito 
per
contrastare la guerra e le stragi che continuano e continuano, 
fiumana
infinita di sangue, di cui il nostro paese continua e continua 
ad esser
corresponsabile, assassino tra assassini, terrorista tra 
terroristi.
C'era una volta in Italia, e c'e' ancora, la "Tavola della 
pace": ma forse
oggi meglio sarebbe chiamarla diversamente.
C'erano una 
volta in Italia, e ci sono ancora, tante sedicenti associazioni
per la 
pace: ma forse oggi meglio sarebbe chiamarle diversamente.
C'erano una 
volta in Italia, e ci sono ancora, tanti sedicenti costruttori
di pace: 
ma forse oggi meglio sarebbe chiamarli diversamente.
*
Cosa vorremmo 
chiedere a quel vasto arcipelago che una volta fu il pacifismo
italiano?
Che si guardi allo specchio, che si faccia un esame di 
coscienza, che
rinsavisca infine, e che dica a se stesso ed a tutti:  
"In quei due anni in
cui ci siamo prostituiti a favoreggiare la guerra 
e le stragi afgane ci
siamo tragicamente sbagliati, siamo stati peggio 
che stupidi e peggio che
vigliacchi: siamo stati complici di un 
crimine. Ne facciamo ora ammenda,
sapendo che i morti restano morti e 
che quella colpa resta incancellabile;
ma tornati in noi stessi ora 
riprendiamo la lotta contro la guerra,
riprendiamo la lotta per salvare 
le umane vite, riprendiamo la lotta per la
pace, il disarmo, la 
smilitarizzazione dei conflitti e delle relazioni;
riprendiamo la lotta 
in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani,
riprendiamo la 
lotta in difesa del diritto internazionale, riprendiamo la
lotta in 
difesa della legalita' costituzionale; riprendiamo la lotta in
solidarieta' con l'umanita' intera".
Questo occorre che sia detto.
Possibile che sia cosi' difficile dirlo?
Poi, certo, le responsabilita' 
restano, come i crimini. E coloro che crimini
hanno commesso, coloro 
che crimini hanno avallato e propagandato, e' bene
che siano 
allontanati per sempre - per sempre - da ruoli di pubblica
responsabilita' (e, ove ricorra il caso, siano perseguiti ai sensi di
legge), e che la loro voce non abbia piu' ascolto dove si delibera per 
il
bene comune. Ma tutti gli altri - e sono tanti - tornino all'impegno 
per la
pace, contro tutte le armi, contro tutti gli eserciti, contro 
tutte le
uccisioni.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra.
S'impegni l'Italia contro la guerra.
La nonviolenza e' la via.

da
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 579 del 15 settembre 
2008

--
Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink.
Per 
ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace
Area tematica 
collegata: http://italy.peacelink.org/pace
Si sottintende 
l'accettazione della Policy Generale:
http://web.peacelink.it/policy.
html