Re: [glt NV] Alberto L' Abate interviene nella lunga violenta discussione su assolutismo o gradualità della nonviolenza.



Cari tutti,
non credo di avere "mputato responsabilità all'opinione nonviolenta", che è
la mia.
Credo che i pacifisti astratti e le sinistre radicali abbiano sbagliato a
spingere Prodi verso la caduta.
Era ben giusta la condanna della guerra in Afghanistan, ma non era giusto il
comportamento politico irrealistico per cui, così facendo, spingevano il
paese al peggio, nella guerra e nella politica generale, anzi nel livello di
civiltà, come accade ora.
Il governo Prodi andava criticato con chiarezza e sostenuto con decisione
ferma. Impossibile? Allora non fate politica, ma teoria pura. Utilissimo
lavoro, che stimo più della politica. Ma la politica è mediazione e
compromesso, non teoria.
Il fatto è che la nonviolenza operante non è un assolutismo, ma un movimento
dentro la realtà, passo passo, tollerando passi parziali impuri, purché in
una gradualità ben orientata, con riduzione del danno, evitando il peggio.
Non è abolizione della violenza, ma sua riduzione, contenimento, evitandone
l'aumento. Bisogna leggere bene Gandhi e Pontara per vederlo.
Ciao, Enrico





----- Original Message ----- 
From: "Gualtiero Via" <gualtierov2000 at yahoo.it>
To: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>; "Carlo Gubitosa"
<c.gubitosa at peacelink.it>
Cc: "lista Peacelink Pace" <pace at peacelink.it>; "lista lilliput glt NV"
<glt-nonviolenza at liste.retelilliput.org>; "lista BCP"
<beati at liste.beati.org>; "sinipeppe" <nbawac at tin.it>
Sent: Wednesday, July 16, 2008 7:05 PM
Subject: Re: [glt NV] Alberto L' Abate interviene nella lunga violenta
discussione su assolutismo o gradualità della nonviolenza.


quello del "voto utile",
scusate, a me è sempre parso un argomento pretestuoso e in fondo intimamente
antidemocratico

dico "sempre sembrato" perchè con parole diverse è usato da almeno 30 dai
partiti maggiori (prima, col proporzionale, la chiamavano "dispersione dei
voti")

(sarebbe anche interessante osservare che è un arnese vecchio anche
contettualmente e di fatto, e che gli architetti delle campagne elettorali
USA -paese a cui Veltroni guarda sempre, non so capendo cosa, mi chiedo- da
alcuni decenni hanno capito che uno schieramento vince non necessariamente
con la "rincorsa al centro", ma sapendo selettivamente e simultaneamente
galvanizzare a motivare settori diversi e anche lontani di elettorato, e
proprio anche quelli delle minoranze attive, meno transigenti e assai
motivati ideologicamente. trovare "la quadra" fra questi settori e il ventre
molle dell'elettorato di centro è la sfida del politico, è ovvio fin
dall'inizio, ma è chi ha voluto la bicicletta che deve far vedere che sa
pedalare, o no? Questi dati li conosco io che leggo un po' di giornali e
libri ogni tanto, e devono mostrare di ignorarle i grandi architetti del PD
con tutti i loro guru e "think tank"? ma facessero il piacere!

la sconfitta del centrosinistra, del PD, è da imputare alla minore capacitià
dei suoi dirigenti e alla maggiore abilità dei loro avversari. Punto e a
capo.
Che esistono ali di elettorato non più disposto a fare sconti o accettare
compromessi non era cosa difficle da prevedere, mi pare. Dece essere compito
del politico trovare gli argomenti e le proposte per attirare gli elettori,
non dovere degli elettori chinarsi supinamente ad accettare ciò che il
panorama elettorale offre, sempre e comunque.

e se si crede alla democrazia come concetto dotato intrinsecamente di valore
(io ci credo, non so quanro ci crede chi vede la sconfitta del PD come
tragedia apocalittica), allora non si può non vedere un valore nel fatto che
vinca le elezioni una forza che miete consensi maggiori di un'altra. Può
dispiacere (a me non ha fatto piacere, e non li ho votati), ma è forse
preferibile che governi una forza che non ha la maggioranza nel paese?
Secondo me, no.

Ciò detto, torno a ripetere una cosa che ho scritto poco dopo il voto: le
maggioranze e minoranze le decidono i voti di milioni di persone (salvo i
casi di "testa a testa" per pochi decimali, ma non era proprio il nostro
caso). Stando così le cose, e visto il divario fra PD e PDL, imputare
responsabilità di alcunchè all'opinione nonviolenta mi pare grottesco e
ridicolo -scusa la durezza, Enrico- quando i nonviolenti non sono mai stati
così poco coesi, attivi, visibili, almeno dal 2000 ad oggi.

Questo, per la sostanza delle cose

nel metodo, concordo con Gubitosa

se i "piccoli" vanno ognuno per conto suo si può certo dar loro degli
irresponsabili (a parte che è vano: gli "irresponsabili" ci saranno sempre,
e fra i milioni che non hanno votato quelli che l'avran fatto con
motivazione politicizzata e/o nonviolenta non credo siamo stati una quota
stratosferica: ci girate per strade, locali, scuole, supermercati, autobus?
li avete presente gli umori correnti?...)
ma magari la responsabilità maggiore è di chi chi li dovrebbe attirare, che
non sa ispirare la minima fiducia (magari, ispira proprio l'opposto)

il pesce è sempre dalla testa che inizia a puzzare

e certi leader e ambienti a me pare che puzzino -per restare nella metafora.
non che no puzzino a destra, ma sono infinitamente più bravi a fare il loro
mestiere: attirare il loro elettorato (che comunque, di questi tempi è
oggettivamente e secondo me comprensibilmente più mumeroso di quello di idee
opposte, cosa che se non si accetta e non si comprende non si può andare da
nessuna parte)

se una squadra di calcio che punta a vincer invece perde, c'è sempre chi
prova a dar la colpa di tutto all'arbitro
è più raro che si dia la colpa a una parte dei tifosi
a me pare che sia il caso di chi dà la colpa del tracollo PD alla minoranza
nonviolenta e/o "estrema"

quanta disistima abbia per PCdI, PRC e arcobalenando (con eccezioni
individuali) l'ho già manifestato, ma va riconosciuto che queste forze
avevano previsto la sconfitta e offerto/chiesto al PD di definire qualche
forma di unità per cercare di evitarla.
Il PD ha rifiutato senza appello, in nome della "vocazione maggioritaria"
(ultime parole famose)

è andata così o no, scusate?

tutto qua

Gualtiero

p.s.
con un po' di cinismo, si potrebbe dire che anche Veltroni sapeva bene che
le speranze erano poche, e pochissme correndo da soli, ma che il suo
obiettivo vero non era vincere, ma far vedere ai referenti
veri -Confindustria, USA, Vaticano, lobby finanziarie e giornalistiche- che
il nuovo PD sarebbe stato un soggetto affidabile. Tutto bene, tutto
comprensibile, tutto coerente con le premnesse dell'operazione PD: ma perchè
pretendere un ruolo attivo in questo di quella parte di elettori che quyella
operazione non condivide e a cui quella operazione non è rivolta?


--- Mer 16/7/08, Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it> ha scritto:

> Da: Carlo Gubitosa <c.gubitosa at peacelink.it>
> Oggetto: Re: [glt NV] Alberto L' Abate interviene nella lunga violenta
discussione su assolutismo o gradualità della nonviolenza.
> A: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>
> Cc: "lista Peacelink Pace" <pace at peacelink.it>, "lista lilliput glt NV" <


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