Campagna 'banche armate': grave e indebita modifica della Relazione governativa 2008 sull'esportazione di armi
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- Date: Wed, 18 Jun 2008 14:07:47 +0200
COMUNICATO
STAMPA
Campagna di pressione
alle ‘banche armate’ segnala “la grave e indebita modifica della Relazione
governativa 2008 sull’esportazione di armi” 18 giugno 2008 “Grave
e indebita modifica della Relazione sull’esportazione di armi”. La segnalano in
una lettera inviata alla Presidenza del Consiglio i direttori delle tre riviste
promotrici della Campagna di pressione alle “banche armate”. I religiosi
p. Alex Zanotelli (direttore di Mosaico
di Pace), p. Nicola
Colasuonno (Missione Oggi) e p. Franco
Moretti (Nigrizia) chiedono
alla Presidenza del Consiglio che “venga subito pubblicato e consegnato al
Parlamento l’allegato che riporta le indicazioni delle singole operazioni
autorizzate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze agli Istituti di Credito
relative all’esportazione di armi italiane nel “Si tratta di un elenco (denominato “Riepilogo in dettaglio suddiviso per Istituti di Credito”) richiesto dalla legge 185 del 1990 che regolamenta la materia e necessario non solo per comprendere il valore monetario e la controparte estera delle singole operazioni autorizzate alle banche, ma anche per poter verificare la corrispondenza delle autorizzazioni rilasciate dal Dipartimento del Tesoro con quelle emesse dal Ministero degli Esteri” – commenta Giorgio Beretta, coordinatore nazionale della Campagna. “Ma soprattutto – continua Rosa Siciliano di Mosaico di Pace – è un elenco importantissimo per la nostra campagna, per tutte le associazioni della società civile e per i singoli correntisti per poter verificare se le direttive e policy emanate negli ultimi anni da diverse e importanti banche italiane in relazione ai servizi d’appoggio al commercio di armi sono effettivamente attuate. Senza questo elenco di dettaglio sull’attività degli Istituti di credito, infatti, l’unica cosa che si può sapere dalla Relazione del Tesoro è l’ammontare complessivo del valore delle autorizzazioni rilasciate alle banche: un dato che, non specificando con quali Paesi hanno in corso operazioni relative all’esportazione di armi italiane, inevitabilmente le mette tutte sullo stesso piano, come banche corresponsabili del commercio di armi”. “Crediamo perciò – specifica don Fabio Corazzina, coordinatore nazionale di Pax Christi – che le stesse banche italiane abbiano tutto l’interesse a veder certificato dalla Relazione governativa che quelle direttive restrittive che hanno emesso in questi anni sono effettivamente attuate: senza il riscontro della Relazione del Tesoro le loro policy restano infatti solo belle intenzioni”. “Grazie a quell'elenco – riprende Beretta – negli anni scorsi abbiamo potuto ricavare informazioni importanti: come, ad esempio, che nel 2006 il pagamento per 8 elicotteri AW139 venduti dalla Agusta agli Emirati Arabi Uniti del valore complessivo di 66 milioni di euro era stato effettuato attraverso il Banco di Brescia (oggi UBI Banca), o che sempre nel 2006 la riscossione per la vendita di 4 elicotteri CH47C del valore di 58,9 milioni di euro era stata affidata dall'Agusta a Banca Intesa (oggi Intesa-Sanpaolo): gruppi che nei mesi successivi, nell’ambito delle loro politiche di responsabilità sociale d’impresa, hanno emanato direttive più restrittive (UBI Banca) o hanno deciso di sospendere definitivamente i servizi d’appoggio al commercio di armi (Intesa-SanPaolo), ma che oggi – venendo a mancare il riscontro ufficiale della Relazione – non possono veder certificata dal Ministero l’effettiva attuazione delle nuove direttive”. “ E, sebbene il precedente Governo Berlusconi nel 2005 avesse ufficialmente manifestato l’intenzione di rivedere proprio questa parte della Relazione – di competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze –, la responsabilità delle recenti modifiche sembrerebbe essere attribuibile all’ultimo Governo Prodi a meno che non sia intervenuto qualcosa nella fase di passaggio tra i due governi – afferma il comunicato della Campagna. “Una modifica comunque che ci appare inspiegabile – commenta Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete Disarmo – e che ci ha sorpreso non certo positivamente in considerazione del fatto che – come riportiamo in una lettera che la nostra Rete invierà oggi alla Presidenza del Consiglio – nella precedente Legislatura è stato iniziato un positivo confronto sui temi della trasparenza e del controllo del commercio di armamenti. Se ne è fatto carico l’allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, on. Enrico Letta, che con il suo Ufficio si è impegnato a promuovere “una più puntuale e trasparente informazione” con le nostre associazioni proprio su questi temi. Un impegno documentato, tra l’altro, nel Rapporto della Presidenza del Consiglio (reso pubblico lo scorso 29 marzo (nota 2) a firma dell’allora presidente Prodi, e riportato e la pari pari nella Relazione consegnata a maggio al Senato a firma del presidente Berlusconi”. In
considerazione del confronto aperto nella precedente Legislatura tra le
associazioni e gli Uffici competenti della Presidenza del Consiglio – confronto
che Proprio per questo
invitano Note:
PER
INFORMAZIONI SU QUESTO COMUNICATO E SULLA CAMPAGNA:
Sito della Campagna: www.banchearmate.it DOCUMENTAZIONE
Campagna di pressione alle “banche armate” è promossa da tre riviste del mondo cattolico, missionari e pacifista (Missione Oggi, Mosaico di pace e Nigrizia) attive fin dagli anni Ottanta nella promozione di una legge nazionale per il controllo del commercio di armi italiane (Legge 185/90). Con l’entrata in vigore della Legge 185 del 1990 e per tutti gli anni Novanta, le tre riviste – in collaborazione con i principali Centri di ricerca italiani come l’Osservatorio sul Commercio di Armi (Os.C.Ar.) dell’Istituto di Ricerche economiche e sociali (Ires) della CGIL Toscana e con Archivio Disarmo di Roma – hanno costantemente monitorato l’applicazione della legge e l’esportazione di armamenti italiani e internazionali. A partire dal gennaio
del 2000 le tre riviste hanno promosso Dal
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