[Stampa] Dichiarazione di Amnesty Italia sui processi relativi ai fatti svoltisi a Genova nel luglio 2001



COMUNICATO STAMPA
CS77-2008

DICHIARAZIONE DELLA SEZIONE ITALIANA DI AMNESTY INTERNATIONAL SUI PROCESSI
RELATIVI AI FATTI SVOLTISI A GENOVA NEL LUGLIO 2001

Il Comitato Verita' e Giustizia per Genova ha reso noto che le ipotesi di
modifica al decreto legge sulla 'sicurezza' presentate oggi al Senato, che
sospenderebbero una serie di processi riguardanti fatti avvenuti prima del
30 giugno 2002, fermerebbero i processi per i fatti avvenuti a Genova nel
luglio 2001.

Una sfortunata coincidenza, che va purtroppo ad aggiungersi a una serie di
circostanze che non da coincidenze derivano, bensi' da precise
responsabilita', le quali rendono particolarmente negletti i processi per
i fatti di Genova e ancora piu' ardua la ricerca della giustizia per le
vittime.

Una fra tutte queste circostanze: la mancanza nel codice penale italiano
di un reato di tortura e maltrattamenti. Questa mancanza, ad esempio,
impone ai procuratori nel processo sui fatti di Bolzaneto di descrivere
una realta' 'di oggettiva vessazione nei confronti di tutti i detenuti e
per tutto il periodo della loro permanenza presso il sito' avendo a
disposizione, per perseguire i colpevoli, unicamente reati ordinari, in
quanto tali colpiti da prescrizione.

In quel luglio 2001 erano gia' trascorsi 13 anni da quando Amnesty
International chiedeva all'Italia di considerare un reato specifico la
tortura e i maltrattamenti commessi da pubblici ufficiali. Ha fatto un
certo effetto sentire che questa esigenza viene testimoniata da chi, in
questi anni, ha svolto le inchieste su cio' che avvenne nella caserma di
Bolzaneto. Apprendere oggi che c'e' il rischio che salti anche il
simbolico appuntamento con la giustizia costituito dalla sentenza per
Bolzaneto e  dai prossimi, importanti, passaggi degli altri procedimenti,
aggiunge a questo quadro un'ennesima triste sfumatura.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 17 giugno 2008

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