E' in distribuzione il N. 16 di "Zapruder - storie in movimento": "Rivolte a margine. Periferie del lungo sessantotto"



E’ in distribuzione il sedicesimo numero del quadrimestrale “Zapruder -
Storie in movimento. Rivista di storia della conflittualità sociale”
(maggio-agosto 2008). Il volume (160 pp. - 10 euro) è reperibile nelle
principali librerie o in abbonamento.

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*ZAPRUDER – STORIE IN MOVIMENTO*  N. 16 - PRESENTAZIONE DEL VOLUME
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La parte monografica della rivista è dedicata al tema:
"Rivolte a margine. Periferie del lungo sessantotto"

Come tutte le ricorrenze questa è l’occasione per ricordare, ricostruire,
riflettere su un periodo storico come quello della stagione dei movimenti,
della quale il 1968 sarà una specie di catalizzatore, insieme all'anno
seguente, il 1969, che, particolarmente in Italia, è stato quello nel quale
si è evidenziata ancor di più la complessità di quei movimenti, soprattutto
attraverso il solido legame con la lunga tradizione di lotta della classe
operaia. In quegli anni si realizza l’accelerazione di processi di crescita
di movimenti e strutture organizzative sorti per realizzare un cambiamento
radicale della società e della politica, che raccolgono in parte realtà di
lungo periodo e le trasformano in qualcosa di nuovo che inciderà comunque
per lungo tempo nella vita politico-sociale.
Con questo numero, più che offrire una interpretazione o una visione
completa della storia dei movimenti sociali e politici degli anni sessanta e
settanta, si intende aprire una finestra sulla complessità di quel periodo,
soprattutto in Italia, nel quale si verifica un’elevata presenza di
movimenti sociali, interagenti fra di loro e con un alto tasso di pluralismo
politico-culturale, oltre che di “radicamento sul territorio”, tenendo conto
che quei movimenti in Italia hanno avuto una maggior durata e incisività per
due motivi principali. Il primo, come abbiamo detto, è dato dal legame tra
lotte, strutture, avanguardie – nelle fabbriche come nelle scuole o in altri
settori –, che hanno creato una serie di prerequisiti non ininfluenti nell’
evolversi della storia di quegli anni; il secondo è il legame fra movimento
studentesco, movimento operaio e il fiorire di una serie infinita di altri
movimenti sociali che a questi si collegheranno.
ll punto di vista che proponiamo per rivisitare quel periodo è quello della
complessità e lunga durata dei movimenti, il cui valore non del tutto
riconosciuto risiede nel fatto che sono stati elementi di grande cambiamento
diffusi, proprio perché c’è stata una crescita enorme di realtà di base di
vario orientamento politico, di strutture che solo in parte sono poi
confluite, in una fase successiva, nei partiti di sinistra; tutto ciò
partendo da un impegno sia politico che sociale, che ha cambiato la
percezione del mondo e abituato a nuovi rapporti con la realtà e la voglia
di cambiarla.     L'angolo di visuale dal quale affrontare questo periodo è
quello che definiremo “delle periferie”, non solo fisiche, ma anche di
gruppi e movimenti non considerati centrali ( classe operai, movimento
studentesco). Il termine “periferie” ha una valenza rispetto ai grandi
eventi, perché in parte riteniamo che siano divenuti tali anche perché
 pubblicizzati, in forma sia positiva che negativa, a seconda degli agenti
di informazione contemporanei o successivi agli eventi stessi che li hanno
promossi a quel modo.
Proprio per meglio capire l’estensione, la profondità, la diffusione
capillare sul territorio e nei diversi settori della società italiana è
necessario guardare a quei movimenti con un’ottica “decentrata”, che non
privilegia solo i grandi eventi delle maggiori città e delle capitali per la
tenuta a battesimo di nuove organizzazioni (per intenderci: Milano/Movimento
studentesco e Capanna; il movimento operaio a Torino/Lotta continua e Potere
operaio).
Ci sono invece ancora aree meno studiate, avvenimenti diffusi sul
territorio, spezzoni di movimenti ritenuti non “centrali, che proponiamo nei
vari saggi: le lotte nel Sud, le lotte nelle carceri in tutta l'Europa, fra
le Forze armate,  fra gli immigrati della Francia, nelle decrepite strutture
manicomiali che saranno  costrette a chiudere di lì a poco; ed ancora in un
nuovo modo di fare cultura, soprattutto nel teatro e nel cinema.
Spazio è infine dedicato agli archivi che si sono rivelati particolarmente
significativi per  la ricostruzione di questa parte di storia, e ad
un'esperienza didattica di uno di questi.

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SOMMARIO
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Zapruder
Storie in movimento. Rivista di storia della conflittualità sociale
n. 16 maggio-agosto 2008

EDITORIALE
Adriana Dadà e Paolo Mencarelli, Sessantotto “rovesciato”

ZOOM – RIVOLTE A MARGINE. PERIFERIE DEL LUNGO SESSANTOTTO
(articoli e Dietro le quinte)
Christian G. De Vito e Silvia Vaiani, Ci siamo presi la libertà di lottare:
movimenti dei detenuti in Europa occidentale
Davide Lasagno, Il falò delle cinghie. Lotte nei manicomi a Torino nel
1968-69
Sara Alianelli, Legione straniera. Il caso del Mouvement des travailleurs
arabes in Francia

LE IMMAGINI
Fabrizio Billi, Prospettive di piazza. L’Archivio fotografico del
“Quotidiano dei lavoratori”
Fabio Cani, Riflessi di fabbrica

SCHEGGE
Luigi Ambrosi, «Boia chi molla», siempre! La rivolta di Reggio Calabria
nella memoria di un protagonista comune
Consuelo Lorenzi, 1898. Firenze: piazza Vittorio Emanuele e i morti
dimenticati

IN CANTIERE
Eros Francescangeli, Tra incubo cileno e sogno portoghese. L’attività della
nuova sinistra nelle forze armate italiane

VOCI
Rosario Migale, Dannata terra. Lotte contadine in Calabria tra il 1967 e il
1972 (a cura di Pino Fabiano)
Alessandra Borsetti Venier, Anni settanta a Firenze fra arte e teatro.
Ricordi sparsi di una praticante

ALTRE NARRAZIONI
Paolo Briguglia, Storie allo schermo. Da El Alamein al delitto Moro (a cura
di Andrea Tappi)

LUOGHI
Istituto Ernesto De Martino, Voci di lotta. Le fonti sonore sugli “altri
movimenti”
Cristiana Pipitone, Le vite degli altri. I movimenti nelle carte del Pci
Armando Ceste, L’archivio del Collettivo cinema militante di Torino

STORIE DI CLASSE
Marco Adorni e William Gambetta, Cattivi maestri. Laboratori didattici sul
Sessantotto nelle scuole di Parma

RECENSIONI
Antonio Fanelli (Gianni Bosio e Clara Longhini, 1968: una ricerca nel
Salento. Suoni grida canti rumori storie immagini); Oreste Tappi (Circolo
Gianni Bosio, Un anno durato decenni); Fabrizio Billi (Roberto Biorcio, Ida
Farè, Joan Haim, Maria Grazia Longoni, a cura di, Massimo Gorla: un
gentiluomo comunista. Cinquant’anni della nostra storia); Ilaria La Fata
(Sergio Bianchi e Lanfranco Caminiti, a cura di, Gli autonomi. Le storie, le
lotte, le teorie)


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Per scrivere alla redazione, l'indirizzo è zapruder at storieinmovimento.org.
Per le questioni organizzative (inclusi gli abbonamenti e la diffusione
della rivista) o per le informazioni sul progetto Storie in movimento
scrivere invece a info at storieinmovimento.org.

Il nostro sito web è: www.storieinmovimento.org

Ringraziamo fin d'ora quante e quanti vorranno aiutarci con recensioni,
consigli, critiche, passaparola...

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LA RIVISTA *ZAPRUDER* E IL PROGETTO STORIE IN MOVIMENTO (SIM)
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Frutto di un percorso che ha coinvolto centinaia di giovani storiche e
storici, la nuova rivista intende confrontarsi con ambiti di ricerca e
approcci metodologici differenti. Accanto all’attenzione verso le lotte e le
classi sociali, il femminismo, la "stagione dei movimenti", i conflitti
generazionali, le avanguardie culturali e le subculture, "Zapruder" e il
progetto Storie in movimento [www.storieinmovimento.org] intendono
analizzare altri soggetti e fenomeni: i movimenti ereticali e - più in
generale - eterodossi, le cosiddette devianze e marginalità sociali, ma
anche i populismi, gli spontaneismi, le dissidenze e i movimenti dei ceti
medi o le dicotomie fascismo/antifascismo, razzismo/antirazzismo, Nord/Sud,
guerra/pace, ecc. Il tutto in chiave interdisciplinare e riconoscendo come
patrimonio da mettere a frutto in ogni senso - anche criticamente, se sarà
il caso - filoni di pensiero e riflessione che hanno contribuito a rinnovare
negli ultimi
 decenni il fare storia: la storia di genere, la storia sociale, la storia
orale, la pratica della con-ricerca, la microstoria.

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CONDIZIONI DI ABBONAMENTO
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Il prezzo di copertina è di euro 10 (arretrati: 15 euro in Italia, 20
all'estero). Mentre le condizioni generali di abbonamento (3 numeri,
indipendentemente da quando si attiva la sottoscrizione) sono le seguenti:
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Per gli/le associati/e a Storie in movimento (quota d'iscrizione ordinaria
2008 di 15 euro), le condizioni di abbonamento sono invece le seguenti:
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NUMERI FINORA PUBBLICATI:
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1.  Piazze e conflittualità
2.  Clio e Marte. La guerra tra storia e memoria
3.  I mestieri del vivere
4.  Identità in gioco. Sport e società in età contemporanea
5.  Relazioni pericolose. Donne, uomini, generi
6.  Frontiere della scienza. Usi e politiche della medicina
7.  007: rapporti riservati. Spionaggio e polizia politica
8.  L’impero colpisce ancora. Dinamiche coloniali e post-coloniali
9.  Moti di fame. Risorse, carestie, rivolte
10. Scritture fratricide. Immagini, storie e memorie delle guerre civili
11. Municipalismi e resistenze
12. Accordi e conflitti. Musica, società e politica in età contemporanea
13. Donne di mondo. Percorsi transnazionali dei femminismi
14. Percorsi di welfare
15. Confini senza fine. Frontiere tra Alpi e Adriatico