processi Diaz e Bolzaneto



Se va bene, saranno passati solo 7 anni alla conclusione del primo grado di
giudizio! Tranquilli, nessuno degli imputati nei processi Diaz e Bolzaneto
rischia di farsi nemmeno un secondo nelle patrie galere, grazie al condono
ed alla prescrizione.

Nel frattempo i due governi che si sono succeduti dal mese di luglio 2001
uno di centro-destra, uno di centro-sinistra, non hanno trovato il tempo
(non hanno avuto la benché minima intenzione) per approvare:

1)       la commissione d'inchiesta sui fatti di Genova e Napoli
2)       la legge sul reato di tortura
3)       l'abolizione dei gas CS dai lacrimogeni usati nelle piazze e negli
stadi
4)       l'introduzione dei codici identificativi per le forze di polizia
in servizio di ordine pubblico
5)       una nuova legge per l'educazione democratica e non violenta delle
forze di polizia

E nessuno, a quanto mi risulta, prevede di parlarne per la prossima
legislatura. Non è qualunquismo credetemi, è solo nausea Š
Le notizie sotto riportate sono pubblicate esclusivamente sulle pagine
genovesi di Repubblica, il resto d'Italia non ha il diritto ad esserne
informato.

Enrica Bartesaghi

"dato che tutti gli altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla
parte del torto" - Bertolt Brecht

lavoro repubblica

Dopo lo stop per la malattia di un giudice, si avvicina la resa dei conti
per i soprusi nella caserma
G8, riparte il processo Bolzaneto Più lontana la prescrizione
Rifatto il calendario, sentenza in primavera

Una memoria di oltre mille pagine per documentare "gli orrori" del luglio 2001
L´estinzione del reato non scatterà in anticipo rispetto al giudizio di
primo grado
MASSIMO CALANDRI

GRAZIE alla nuova tabella di marcia elaborata nei giorni scorsi dal
presidente Renato Delucchi, il secondo dei maxi-processi del G8 si chiuderà
entro la primavera. La sentenza per le violenze ed i soprusi nella caserma
di Bolzaneto è infatti ragionevolmente attesa intorno alla metà di giugno.
Il calendario delle udienze, che aveva subito un inatteso stop dovuto alle
condizioni di salute di un componente del collegio, è stato rielaborato ed
ha ottenuto l´approvazione di tutte le parti in causa. Si ricomincia
venerdì con la requisitoria dei pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e
Vittorio Ranieri Miniati, che termineranno il loro intervento - dopo sei
appuntamenti consecutivi - il 10 marzo. Poi toccherà alle parti civili e
alle difese. L´ultima udienza è stata fissata per il prossimo 20 maggio,
salvo errori ed omissioni. La camera di consiglio comincerà immediatamente
dopo e ci sono buone ragioni per credere che possa pronunciarsi nel giro di
un paio di settimane. La accelerazione nel procedimento non impedirà che da
qui all´ultimo grado gli imputati possano godere della prescrizione. Ma se
non altro il meccanismo - che nella maggior parte dei reati presi in
considerazione si applica dopo sette anni e mezzo dai fatti - non scatterà
già in anticipo rispetto alla prima sentenza. Questo avrà importanti
ripercussioni soprattutto dal punto di vista civile. Quanto al penale,
inutile farsi illusioni: già il condono regalava un bello sconto, da qui
alla Cassazione potete scommettere che nessuno sarà privato della libertà
personale per un solo minuto.
Quarantacinque imputati tra generali, funzionari di polizia, ufficiali dei
carabinieri, agenti, militari e medici: accusati a diverso titolo di abuso
d´ufficio, violenza privata, abuso di autorità contro detenuti o arrestati,
falso, violazione dell´ordinamento penitenziario e della convenzione per la
salvaguardia dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali. Le persone
offese sono 209. Il processo aveva preso il via il 12 ottobre di due anni
fa: le udienze sono state 157, in aula sono state ascoltate 392 persone
(compresi 12 imputati). Gli accusati si sono sostanzialmente difesi
sostenendo di non aver compiuto - e tantomeno visto compiere - nulla di
illegale. I pm ritengono invece che la tesi accusatoria sia uscita
pienamente rafforzata dal dibattimento. La loro requisitoria ricalcherà in
larga parte quanto già denunciato in una esemplare memoria agli atti.
Venerdì, Petruzziello e Ranieri Miniati introdurranno l´argomento
ricordando quella che era l´organizzazione nel "centro di detenzione
temporanea". Lunedì prossimo si parlerà dell´attendibilità delle vittime,
martedì della qualificazione giuridica dei reati. Le udienze successive
saranno dedicate alla responsabilità in generale e a quella dei vertici in
particolare, poi al cosiddetto "livello intermedio" e agli esecutori
materiali, ai falsi commessi nell´ufficio matricola, ai reati di medici e
infermieri, per chiudere con le richieste di pena. Subito dopo i pubblici
ministeri depositeranno una monumentale memoria di oltre un migliaio di
pagine.
lavoro repubblica

LA NOVITÀ
Violenze alla scuola Diaz In autunno si chiude il cerchio

LA DISCUSSIONE nel processo Diaz, e cioè la parola ai pubblici ministeri -
Francesco Cardona Albini, Enrico Zucca - per l´inizio la requisitoria è
prevista per la metà del mese di maggio. Calendario alla mano, è possibile
che il collegio - presieduto da Gabrio Barone - possa decidere entro
l´autunno. Per il sanguinario assalto all´istituto scolastico di via Cesare
Battisti, dove furono massacrati di botte ed arrestati illegalmente con
prove fasulle 93 no-global, sono oggi imputati 29 tra agenti e
super-poliziotti. Nell´attuale fase del procedimento la parola è
soprattutto agli avvocati difensori, che stanno procedendo
nell´interrogatorio dei testimoni da loro indicati. Le ultime udienze si
sono svolte in un clima abbastanza inquietante perché farcito da mille «non
ricordo». Si è parlato in particolare della seconda irruzione delle forze
dell´ordine, quella compiuta «per sbaglio» alla scuola Pascoli, istituto
che stava di fronte alla Diaz e ospitava il centro stampa del Genoa Legal
Forum. I poliziotti picchiarono i presenti, e «per errore» sequestrarono i
filmati girati sul blitz. Che non furono mai più ritrovati.