Mitrovica, manifestazione studenti simula morte diritto
internazionale
Mitrovica 21 febbraio, ore 23
Stasera a Mitrovica si respira una tensione maggiore
rispetto ai giorni scorsi, sia perché le notizie
provenienti da Belgrado fanno temere che gli scontri si
possano spostare nelle città del Kosovo, sia perché un
paio di ore fa si è sentita una forte esplosione nella
zona nord. Dalle telefonate che ovviamente si stanno
susseguendo qui alla sede dell’Associazione per la Pace
pare che si tratti, come nelle occasioni precedenti, di un
ordigno contro un edificio, in questo caso contro il
tribunale, che si trova nelle vicinanze del palazzo
dell’Eulex a Mitrovica nord.
Mentre scrivo stiamo discutendo sulle attività di domani,
siamo in cinque, in una stanza fumosa con della buona
cioccolata per smorzare il momento. Gianna, Monica, Farshid
e Guido di Assopace hanno una lunga esperienza in diversi
contesti di crisi, e conoscono bene Mitrovica e le sue
dinamiche.
Anche qui tra noi sale la preoccupazione, come è naturale,
ma allo stesso tempo si rafforza la volontà di continuare
a dare all’esterno notizie oggettive, prive di
quell’enfasi sensazionalistica che rischia solo di
accentuare inutilmente il clima di tensione e la paura.
In questo senso devo raccontare di un’altra giornata senza
incidenti seppur movimentata. Si è svolta regolarmente la
manifestazione degli studenti di Mitrovica nord, che per il
terzo giorno consecutivo anche oggi alle 12.44 hanno
marciato dall’Università fino alla piazza davanti al
ponte che divide la città.
La coreografia oggi è stata molto ben studiata e
decisamente originale.
Arrivati alla piazza gli studenti hanno simulato la morte
del diritto internazionale. Alcuni ragazzi che indossavano
fasce con i nomi degli Stati che hanno riconosciuto il
Kosovo (Stati Uniti, Italia, Francia, Germania,…) hanno
finto di uccidere un altro ragazzo con la fascia con scritto
“diritto internazionale”. Il “diritto
internazionale” steso a terra veniva soccorso da una
ragazza che rappresentava la Russia, che fingeva una
respirazione artificiale e un massaggio cardiaco. Alla fine,
il “diritto internazionale” morto veniva coperto da una
bandiera della Serbia.
Il corteo era aperto da che studenti portavano le immagini
dei capi di governo dei paesi sopracitati con la scritta
“Wanted”. Tra le bandiere sventolate al corteo, oltre a
quelle serbe, erano presenti anche una bandiera spagnola e
una greca.
Gli studenti hanno organizzato un loro servizio d’ordine
per prevenire provocazioni o violenze da parte dei
partecipanti. Durante i discorsi tenuti, sono stati fatti
anche in inglese appelli decisi affinché non ci fossero
azioni violente e affinché venisse accettata pacificamente
anche la presenza degli internazionali e dei giornalisti.
Bisogna riconoscere che una troupe albanese è stata
allontanata un po’ bruscamente e con decisione
accompagnata al ponte, ma non in maniera così violenta
come ho letto in alcune agenzie. La manifestazione in
generale, molto rumorosa e partecipata, si è svolta in
maniera assolutamente pacifica, come nei giorni scorsi.
Matteo
www.assopace.org