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Comunicato stampa "Un Mese di Pace"
- Subject: Comunicato stampa "Un Mese di Pace"
- From: "Eleonora Sartori" <elesar81 at gmail.com>
- Date: Fri, 16 Nov 2007 17:00:55 +0100
Gentilissimi, si allega il comunicato stampa relativo all'incontro ""Da Nairobi all'Europa", che si è svolto ieri, giovedì 15 novembre, alle 17.30 nella sala Delbianco della biblioteca comunale di Staranzano. L'iniziativa fa parte della rassegna "Un Mese di Pace" promossa dalla Provincia di Gorizia, assessorato alla Pace. Cordiali saluti. Eleonora Sartori Agenzia Focus Gorizia Addetto slle tampa "Un Mese di Pace" "DA NAIROBI ALL'EUROPA": RICCARDO DELLO SBARBA RACCONTA A STARANZANO LA SUA ESPERIENZA AFRICANA Staranzano, 15 novembre 2007 - Dopo anni di cooperazione, aiuti e interventi, l'Africa è ancora un continente schiacciato dalle contraddizioni. Che cosa ci sfugge? Questa è la domanda alla quale cerca di rispondere il documentario "Sentieri Africani" Un reportage oltre il forum sociale mondiale di Andrea Pizzini e Patrick Kofler: 35 minuti che non hanno la pretesa di fornire una ricetta precostituita per le tragedie dell'Africa, ma si limitano a ridestare la coscienza assopita degli "occidentali" con semplici spunti di riflessione. Lo scorso gennaio centinaia di Ong e migliaia di cittadini hanno aderito al Forum sociale mondiale di Nairobi per discutere dei problemi del pianeta. Tra questi c'erano anche Riccardo Dello Sbarba, Presidente del Consiglio provinciale della Provincia autonoma di Bolzano, ed il team di filmmakers Helios di Bressanone, un'agenzia di comunicazione audiovisiva specializzata in tematiche ecologiche e sociali. E' stato proprio Riccardo Dello Sbarba in persona a raccontare la sua esperienza a Nairobi e nella baraccopoli di Korogocho giovedì pomeriggio nella sala Delbianco della biblioteca comunale di Staranzano in occasione di un pubblico incontro, inserito all'interno della rassegna "Un Mese di Pace", a cui ha preso parte anche l'assessore provinciale agli Affari internazionali e alla Pace Marco Marincic. Un'esperienza che ha potuto beneficiare di un'eco importante proprio grazie al documentario (finanziato col fondo di spese riservate al Presidente del Consiglio provinciale e co-prodotto assieme al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i diritti umani di Perugia) e al diario scritto dallo stesso Dello Sbarba e poi tradotto in tedesco. L'obiettivo è quello di accrescere nella popolazione la sensibilità per una società centrata sulla dignità dell'individuo e sulla democrazia, sul un rapporto equo e paritario tra Nord e Sud del mondo, sulla salvaguardia dell'ambiente, sulla lotta alle guerre e alla povertà, sulla ricerca di alternative possibili e sostenibili. "Un altro mondo è possibile" è il motto che ha accompagnato il World Social Forum di Nairobi, una grande occasione per gli africani e per l'Africa per dare voce alla propria sete di riscatto e di giustizia. Ma, soprattutto, «una grande occasione per tutti noi occidentali, minoranza privilegiata del globo, per convertirci a un modo di vivere che lasci spazio anche al resto della popolazione mondiale, cui finora abbiamo lasciato le briciole» - ha dichiarato Dello Sbarba -. «E' finito il tempo in cui noi "ricchi" andavamo in Africa per insegnare. Oggi siamo noi a dover imparare quanto la povertà del mondo sia anche responsabilità nostra, di noi 20% ricco dell'umanità che consumiamo l'80% delle risorse del pianeta. Dobbiamo convertirci a un modo di vivere rispettoso dell'ambiente e degli altri esseri viventi, che lasci al resto della popolazione mondiale lo spazio che le spetta». Dello stesso parare è l'economista keniota James Shikwati intervistato da Andrea Pizzini e Patrick Kofler all'interno del documentario: «La cooperazione ha obiettivi buoni e giusti, porta politiche nuove all'Africa, ma di fatto frena lo sviluppo reale del paese. Nel momento, infatti, in cui i soldi arrivano da organizzazioni europee o italiane, si vanno a interporre tra popolazione e politici. In questo modo si crea una disconnessione tra classe dirigente e società. Non solo: in questo modo i politici possono fare ciò che vogliono e il bene del popolo cessa di essere una priorità. Contemporaneamente, i referenti della gente, su cui fare pressioni e fare valere le proprie necessità e i propri diritti, cessano di essere i politici».
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