FACCIA di VETO



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Il presidente Usa per ''motivi economici'' ha deciso così: ha posto
il veto sul testo di legge che prevede l'estensione dell'assicurazione
sulla salute a diversi milioni di bambini, attualmente privi di
copertura sanitaria.
Esprimo tutto il mio disgusto e disprezzo non tanto per questo folle e
perverso assassino che non ho mai avuto dubbi sul chi fosse, ma per chi
ha avuto e avrà il coraggio di sostenerlo, ospitarlo, stringergli la
mano, fare accordi in nome della ragion di stato, della diplomazia, del
commercio delle persone e delle cose, condividere con lui denaro e
potere.
Quelle che seguono sono le notizie che ho trascritto dalle varie agenzie
di stampa, senza commenti.
Quelli li lascio a voi.
In televisione ci delizieranno ben poco sull'argomento. Usano la
delicatezza, in questi casi.

Doriana Goracci

	Ha posto il veto sul testo di legge che prevede l'estensione
dell'assicurazione sulla salute a diversi milioni di bambini,
attualmente privi di copertura sanitaria. La norma, che era passata a
larga maggioranza al Senato, prevedeva un fondo extra di 35 miliardi di
dollari che si sarebbero dovuti aggiungere allo State Children's Health
Insurance Programme, di cui oggi usufruiscono oltre sei milioni e mezzo
di bimbi, ma che non viene reputato sufficiente per assicurare il
benessere di tutta la popolazione pediatrica degli States.Secondo i
sostenitori del provvedimento, in questo modo sarebbe salito a circa 10
milioni il numero di bimbi con copertura sanitaria garantita.La quarta
volta dal suo insediamento nel 2001 che Bush usa questa prerogativa
presidenziale.Utilizza il suo potere di 'bloccare' leggi in
discussione, spiega di aver preso la sua decisione per motivi economici:
espandere la copertura sanitaria significherebbe incoraggiare le persone
che oggi sono assicurate privatamente a passare alla sanità pubblica.
Cosa che comporterebbe costi altissimi. La normativa prevedeva comunque
il reperimento dirisorse attraverso tassazioni sul tabacco. Il
presidente Usa ha proposto comunque di aumentare di cinque miliardi di
dollari i fondi destinati al Programma di assicurazione sanitaria
pubblica dedicato ai bambini. Questo argomento è comunque destinato a
diventare 'terreno di battaglia' fra i candidati alle elezioni
presidenziali 2008.
Una battaglia che in questi giorni i Democratici stanno portando avanti
contro il presidente attraverso il volto di Graeme Frost, un ragazzino
di 12 anni che lo accusa di volere la sua morte e la morte di tutti i
bambini e le bambine come lui. Graeme a 8 anni rimase gravemente ferito
in un incidente d'auto. In quattro anni di interventi chirurgici e
lenta riabilitazione è tornato in piedi grazie a Ship, l'acronimo del
programma di assicurazione pubblica statale per minorenni delle famiglie
di reddito basso, che ora però ha terminato i soldi. E' stato Ship a
pagare il conto medico, fisioterapico e ospedaliero attualmente di 400
mila dollari. Un conto che il padre di Graeme, con il suo reddito di 36
mila dollari all'anno, non si sarebbe mai potuto permettere.
Secondo un rapporto del Census pubblicato lo scorso ottobre nel corso
degli ultimi 12 mesi gli americani che non hanno copertura sanitaria
sono cresciuti di due milioni e mezzo, un incremento record che negli
Usa ha portato a 43,6 milioni le persone senza assistenza sanitaria,
pari al 15,2% della popolazione. Di questi circa 8,5 milioni sono
bambini e adolescenti.
Secondo dati governativi, negli Usa ci sarebbero oltre 30 milioni di
persone considerate ufficialmente sotto la soglia di povertà, e solo 10
milioni hanno avuto accesso a servizi rimborsati dallo Stato. Il che
vuoi dire anche che quasi 15 milioni di "non poveri" non possono
pagarsi l'assistenza sanitaria.

La crescita del numero delle persone senza assistenza è dovuta nella
maggior parte dei casi al licenziamento di un componente della famiglia;
il licenziamento oltre il posto di lavoro e lo stipendio fa perdere
anche l'assicurazione medica. Nel contempo l'amministrazione Bush ha
dirottato maggiori risorse pubbliche nelle manovre fiscali a vantaggio
dei più ricchi e nella cosiddetta lotta al "terrorismo" tagliando i
già miseri fondi a disposizione degli enti Medicaid e Medicare che
forniscono una minima assistenza a anziani e meno abbienti. Negli Usa,
la cosiddetta patria della "libertà" e della "democrazia", non
esiste un sistema sanitario nazionale come in tutti gli altri paesi
industrializzati, anche se in via di progressivo smantellamento. Gli
enti pubblici offrono, quando possono, una minima assistenza ai
pensionati oltre 65 anni e ai poveri con un reddito lordo inferiore ai
16 mila dollari l'anno per una famiglia di 4 persone.

L'assistenza sanitaria è affidata alle compagnie private che hanno alti
costi e che comunque rifiutano i nuovi iscritti se non sono
perfettamente sani alla visita di controllo. Per garantirsi da
"errori" di valutazione le polizze private spesso richiedono un
periodo di "prova" da uno a tre mesi durante il quale l'assicurato
paga ma non ha ancora diritto all'assistenza finché non è accertato che
non abbia malattie preesistenti. Il sistema che tratta la salute come
merce ha inoltre polizze molto alte che costano ai lavoratori pesanti
trattenute sulla busta paga e riguardano essenzialmente i lavoratori di
grandi aziende; chi lavora in piccole aziende quasi sempre non ha il
"benefit" dell'assistenza sanitaria, come i moltissimi occupati nei
lavori precari considerati di basso livello.

La maggioranza dei 44 milioni di americani senza assistenza medica sono
afroamericani; la popolazione nera priva di copertura è il doppio di
quella bianca, rispettivamente il 20,2% contro il 10,7%. Sono di più gli
uomini che le donne, 23,3 milioni contro 20,2 milioni; nell'ultimo anno
il numero degli uomini è cresciuto di 1,6 milioni, più del doppio della
crescita delle donne pari a 760 mila unità. La situazione è
diversificata tra i vari Stati e si passa dall'8% della popolazione
senza assistenza nel Minnesota al 24,1% nel Texas; lo stato di Bush ha
il primato dell'infame classifica con un abitante su quattro. senza
assistenza.