centenario del primo satyagraha



di matteo renzi presidente provincia di firenze
Il viaggio in India

Ho messo giù alcune riflessioni sul mio viaggio in
India. Ve le offro come appunti di viaggio convinto
come sono che questa occasione sia stata per me
un'esperienza molto significativa e ricca di stimoli e
spunti. Ne ho parlato lunedì scorso a proposito dei
bambini indiani, ma tante sono state le suggestioni di
natura politica: l'occasione che ha propiziato il
viaggio guidato da Francesco Rutelli infatti era il
centenario del primo satyagraha, la risposta
nonviolenta inaugurata dal Mahatma Gandhi in Sudafrica
e poi ripresa nella battaglia politica per
l'indipendenza indiana contro gli inglesi.

Proprio alla partenza del volo Rutelli ha sottolineato
ai giornalisti come l'incontro con l'esperienza
gandhiana fosse stato per lui la molla ispiratrice
dell'impegno politico. Il Partito Radicale di allora
aveva affascinato molti giovani, prima ancora che con
le questioni legate ai diritti civili, con la grande
battaglia contro la fame nel mondo. La prima
riflessione alla quale ho pensato è stata allora che,
al di là del merito delle battaglie del Partito
Radicale o di un altro partito, questa idea di
affascinare i giovani con un grande obiettivo è
fondamentale. Non andremo mai da nessuna parte
coinvolgendo i giovani sulla riforma elettorale di
turno o sull'unità della coalizione. Arrivi alla
politica solo e soltanto se hai una grande idealità,
una passione, un sogno. O recuperiamo questa
dimensione o disperderemo ogni sforzo e ogni stilla
d'energia che pure sarebbe utilissima in questa
situazione. Continua a farmi pensare una cosa che ho
letto qualche settimana fa in un libro che racconta
gli ultimi venti giorni di John Kennedy prima di
giurare come Presidente degli Stati Uniti e di
pronunciare il celeberrimo discorso "Non chiedetevi
cosa l'America può fare per voi..." In questo libro,
titolato non a caso Ask Not, Non chiedetevi, viene
riportato il commento di un ragazzo che dice "Mi sono
avvicinato alla politica perchè con quella frase JFK
mi ha chiesto di impegnarmi. Qualcuno mi ha chiesto di
impegnarmi" Mi domando quante energie stiamo buttando
via. Quante persone stiamo perdendo?

Il volo era un volo di linea e non come a New York un
volo di stato. Questo ha provocato "l'assalto dei
dipendenti di Alitalia" a Rutelli per chiedergli
informazioni e scambiare opinioni sul futuro della
compagnia. Ora io non ho competenze su questo
argomento. Nei giorni della nostra permanenza in
India, tra l'altro, sono state rese pubbliche le
offerte per la privatizzazione di Alitalia e quindi è
più che comprensibile l'attenzione di chi per Alitalia
lavora. Quello che a me - nella mia ignoranza - non
appare comprensibile è come possa fare il buco (la
voragine) che ha fatto un vettore di un Paese
turistico, che potrebbe o dovrebbe fare dello stile,
del cibo, del gusto, della bellezza la propria cifra
distintiva. E soprattutto: possibile che nessuno paghi
mai? Non sono un demagogo, io sono tra quelli che dice
che i manager, i politici, le posizioni di vertice
devono essere pagati bene, anzi molto bene (i politici
paradossalmente dovrebbero essere pagati di più:
ridurre lo stipendio del 10% è un'ipocrisia, visto che
l'unica cosa che davvero servirebbe sarebbe avere il
coraggio di ridurne il numero dell'80%). Però se ti
riempio di soldi e tu sbagli, non solo ti caccio a
pedate, ma ti faccio anche l'azione di responsabilità.
Qui succede il contrario. Hai fatto un buco? 
Complimenti! E magari ti do anche il premio di
produzione. Speriamo nella privatizzazione?


Arrivati a New Dehli e accolti con tutta la gentilezza
e cortesia indiana (io sono un po' scorbutico e la
collana di fiori secchi me l'hanno messa, ma il
"bollino rosso" in testa l'ho evitato con uno
stratagemma), abbiamo immediatamente percepito la
differenza profonda tra i nostri alberghi e la gente
stesa a dormire sulla strada che dall'aereoporto
portava in albergo. Il giorno dopo, visitando il
centro storico, questo squilibrio sarebbe diventato un
cazzotto nello stomaco fortissimo vedendo i volti
senza sorriso e i corpi pelle e ossa di bambini
piccoli accalcati a chiedere l'elemosina fuori dalle
principali attrazioni turistiche, correndo dietro i
bus rischiando di essere investiti pur di scacciare la
miseria.
La riflessione sui bambini mi inquieta, ma ne abbiamo
già parlato la scorsa settimana (www.matteorenzi.it)


Abbiamo visitato alcune realtà turistiche di New
Dehli, a partire dal Red Fort e dalla Moschea: cose
interessanti, per carità. Per carità monumenti
interessanti, ma non mi hanno entusiasmato, nonostante
una costante presenza di... fiorentini. Ebbene sì.
Fiorentini anchè li. Fiorentini come gli artigiani che
al Red Fort nel 1.600 hanno lavorato al restauro delle
opere ivi contenute. Fiorentini come i turisti che
visitavano nel pomeriggio di domenica il Minareto. 
Fiorentina come la voglia di Firenze esplosa
all'incontro con i tour operators del martedì: quando
Rutelli ha detto che in delegazione c'era, tra gli
altri, il Presidente della Provincia di Firenze sono
stato  circondato e ho ricevuto almeno 50 biglietti da
visita di realtà turistiche per i quali organizzeremo
un workshop tra qualche mese. Il punto problematico
vero con il quale dobbiamo fare i conti è che forse
solo noi fiorentini non ci accorgiamo della passione
con la quale al nostro territorio guardano da mezzo
mondo. Firenze va oltre Firenze. Dovremmo ricordarcelo
con moderato orgoglio e smisurata responsabilità...


Non capita tutti i giorni di fare colazione con un
Premio Nobel per la pace (naturalmente per colazione
io, che sono di Rignano, intendo mangiare al mattino,
con biscotti e tè non la colazione pranzo come dicono
quelli eleganti). E invece questo è accaduto con
Muhammed Yunus, Nobel per la pace 2006. Rutelli, che
conosce Yunus dai tempi in cui faceva il Sindaco, ha
invitato alla colazione anche Gozi - un parlamentare
che era con noi - e il sottoscritto. Un'esperienza
fantastica, con uno scambio di opinioni a 360'
dall'economia alle istituzioni mondiali, dalla
politica all'ambiente. E proprio sul tema ambientale i
due hanno convenuto di  organizzare nei prossimi mesi
a Venezia un convegno sui problemi provocati dai
cambiamenti climatici. La scelta di Venezia mi pare
molto intelligente e interessante...
Oltre a Yunus c'erano altri due nobel per la Pace :
Lech Walesa, decisamente ingrassato (ma mi rendo conto
che questa non sia la più significativa tra le
annotazioni sul suo conto) e Desmond Tutu. E se
l'aspetto fisico dell'arcivescovo sudafricano dimostra
che egli è invecchiato da quel 1984 dove - bambino -
ricordo l'emozione di quel Premio assegnato a lui
mentre Nelson Mandela stava ancora in una prigione,
"colpevole" solo del colore della sua pelle. Il suo
parlare è stato ricco di commozione e pathos. Sono
passati appena vent'anni ma pare un altro mondo.
L'intervento di Tutu è stato esaltante e coinvolgente,
oltre che molto bello. Trovate alcuni degli interventi
in allegato. Tra questi quello di Sonia Gandhi. E'
davvero incredibile vedere come una donna piemontese
sia oggi al vertice della principale democrazia al
mondo. E mi colpisce il suo amore per questa terra, la
sua dedizione per questo popolo.
Potrei continuare a lungo.....ma mi fermo. Non prima
di aver sottolineato lo stupore per vedere i giornali
indiani (tutti senza eccezione) con la testata a
Materazzi in prima pagina ...ormai è un brand
galattico! O di sottolineare - me lo ricordava
Beatrice Biagini - quanto siano all'avanguardia le
norme indiane sulle pari opportunità e sulle quote
femminili (e io che guido una giunta con metà donne e
metà uomini, sono felice).


      ___________________________________ 
L'email della prossima generazione? Puoi averla con la nuova Yahoo! Mail: http://it.docs.yahoo.com/nowyoucan.html