Re: [pace] 7 ottobre - Marcia Perugia-Assisi - Padre Zanotelli: alla marcia per incalzare la politica



Sosteniamo questa posizione di Alex Zanotelli!
Enrico Peyretti

----- Original Message ----- 
From: "Info - Tavola della Pace" <info at perlapace.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Monday, September 10, 2007 11:55 AM
Subject: [pace] 7 ottobre - Marcia Perugia-Assisi - Padre Zanotelli: alla
marcia per incalzare la politica


> 7 ottobre
>
> Marcia Perugia-Assisi
>
> Padre Zanotelli: alla marcia per incalzare la politica
>
> "Scegliamo e pratichiamo la nonviolenza attiva"
>
> 10 settembre 2007 - Lo scorso giugno il Corriere della Sera aveva
> alimentato una polemica sulla presunta abolizione della parola
> "pace" dalla Marcia Perugia-Assisi. Padre Alex Zanotelli reagì
> affermando che sembrava quasi un salvagente lanciato a tanti
> politici. Ne seguì una risposta di Flavio Lotti e una nuova reazione
> di Padre Alex: entrambe sono pubblicate sul numero di settembre di
> Mosaico di pace, rivista mensile di Pax Christi. Su Nigrizia di
> settembre un'ampia intervista a Lotti.
>
> SEGUE IL TESTO DELLA LETTERA DI PADRE ALEX ZANOTELLI E IN ALLEGATO
> L'INTERVENTO DI FLAVIO LOTTI
>
> "Caro Flavio, grazie per la tua lettera. La sento come un invito a
> dialogare, a confrontarci serenamente. Preciso subito che il mio
> commento sulla Marcia Perugia-Assisi era stato motivato dalla tua
> "provocazione " che la parola Pace era ormai usurata e che era
> meglio puntare sui Diritti. Chiedo scusa se sono stato troppo
> irruente o troppo poco sfumato nella mia reazione. Però questo tema
> mi sembrava troppo importante per lasciarlo cadere. In un mondo che
> ha accettato la guerra come un'ineluttabile necessità, mi ostino a
> richiamare tutti alla centralità della Pace. E quindi a rimettere la
> parola Pace nella Perugia-Assisi. E come sottotitolo metterei:
> "Scegliamo e pratichiamo la nonviolenza attiva". È quanto ci ha
> insegnato con forza il fondatore della Perugia-Assisi, Aldo Capitini.
> È quanto ho imparato dal mio Maestro, Gesù di Nazareth.
>
> Penso sia fondamentale oggi che i politici, partecipanti alla Marcia,
> sentano proclamare con forza e vigore, queste verità. Sono quegli
> stessi politici che hanno votato il rifinanziamento della guerra in
> Afghanistan, e la finanziaria con i suoi 23 miliardi per la difesa
> (con il 13 % di aumento sulla finanziaria di Berlusconi). E ora il
> ministro della difesa Parisi ci dice che dobbiamo raddoppiare le
> spese militari. Per cui, almeno noi, continuiamo a gridare il
> contrario. Questo è il nostro ruolo, il ruolo della Tavola della
> Pace. Nego di aver mai insinuato che la Tavola della Pace «parla di
> pace , ma poi è pronta a fare la guerra». Anzi sono profondamente
> grato a quanto ha potuto fare la Tavola della Pace in questi anni.
> Ecco perché ci tengo così tanto a rispondere alla tua lettera.
>
> «È possibile costruire la pace senza fare i conti con la
> politica?», mi chiedi. No, ti rispondo. Ma dobbiamo capire per cosa
> intendiamo per politica e quanto la cosiddetta politica, oggi, può
> decidere. Penso che solo una forte presa di coscienza dal basso, una
> sferzata di "cittadinanza attiva" potrà forzare i nostri politici
> a rifiutare la via della guerra. La mia convinzione è che oggi i
> governi, i partiti, i politici obbediscono non a chi li ha eletti, ma
> ai potentati economico-finanziari o ai complessi militar-industriali.
> Per cui solo un grande movimento dal basso (reti locali e planetarie)
> potrà "forzare" i nostri politici a imboccare un'altra strada.
>
> È la strada dei "beni comuni", dei diritti fondamentali umani
> come l' acqua, l' ariaSL'impegno per questi beni comuni
> diventa l'impegno per il recupero della democrazia. Abbiamo ormai
> tutti sposato il mercato come supremo bene e il profitto come suprema
> legge. Ha ragione Riccardo Petrella quando dice che c'è un virus
> che ha già contagiato anche tutte le sinistre al governo in Europa.
> Ed è questo!
> Dobbiamo tutti convertirci. Ritornare a parlare di beni comuni, di
> diritti fondamentali. Primo fra tutti (e non lo si vuole accettare!)
> è il diritto al cibo! Non possiamo accettare un mondo dove, ogni
> anno, muoiono 50 milioni di persone per fame. Mentre buttiamo a mare
> così tanto del nostro cibo! Non posso accettare un mondo che ritiene
> l'acqua una merce: questo vorrà dire che domani avremo100 milioni
> di morti di sete.
>
> Se ti ricordi, a Nairobi, durante il Forum sociale mondiale, ti avevo
> suggerito di annunciare per la Perugia - Assisi che nessun Comune si
> azzardasse a venire con il gonfalone, se non dopo aver votato per l'
> acqua come bene pubblico, diritto fondamentale a totale gestione
> pubblica. Se parli di una Perugia-Assisi per i diritti questa
> potrebbe essere oggi una discriminante! Le grandi guerre non si
> faranno più per il petrolio, ma per l'acqua. È il secolo
> dell'oro blu!
>
> Questo per me è politica, la vera politica che tutti possiamo e
> dobbiamo fare. Se mi permetti, aggiungerei una postilla. Non
> dividiamoci per questo. Continuiamo a discuter fra di noi, a
> dialogare, a confrontarci, ma senza spaccarci. Siamo già così pochi!
> Teniamo questo movimento per la pace unito! In un momento in cui la
> minaccia atomica ritorna con forza, il movimento per la pace si
> ritrovi unitario a dire no a ordigni atomici sul nostro territorio.
> Su questo il movimento italiano ha ritrovato la sua unità!
>
> Camminiamo insieme perché la Pace ritorni a sorridere su questa
> nostra Madre Terra, così minacciata a livello ecologico. Uniamo tutte
> le nostre forze contro i sistemi di morte. Perché vinca la vita!"
>
> Alex Zanotelli - Fonte: Mosaico di Pace - Nigrizia
>
>
> Perugia, 10 settembre 2007
>
>
> ?
>
> Tavola della Pace
> Via della Viola, 1
> 06122 Perugia
> Tel. +39 075 5736890
> Fax +39 075 5739337
> info at perlapace.it
> www.perlapace.it
>
>
>
> -----------------------------
>
> Articolo Flavio Lotti per Mosaico di Pace
>
> Il modo in cui Alex ha attaccato la Tavola della pace mi ha fatto
> riflettere. E' stato un attacco netto, diretto, senza esitazioni e
> reticenze. Alex lo ha fatto d'istinto, senza nulla concedere al dubbio:
> "sarà vero?" Dall'altra parte del telefono una giornalista della sua
> Nigrizia lo aveva interpellato con un scoop: "La Tavola della Pace ha
> deciso di abolire il termine "pace" dalla sigla della prossima edizione
> della marcia Perugia-Assisi." La sentenza di Zanotelli è stata immediata e
> tranciante: "Un modo per togliere dall'imbarazzo tanti politici".
>
> Togliamo subito di mezzo la menzogna e poi riflettiamo sulla sostanza. La
> menzogna è lo stravolgimento della Marcia Perugia-Assisi, la rottura della
> tradizione capitiniana, l'abolizione della parola pace, il maldestro
> tentativo di "togliere dall'imbarazzo i politici". Nulla di tutto questo
ha
> il minimo fondamento nella realtà delle cose, di quei fatti a cui tutti
> amiamo richiamarci salvo poi dimenticare di andarli a verificare. Tutte
> queste dicerie che hanno alimentato commenti acidi e preoccupazioni
> legittime sono pura menzogna e come tali vanno trattate. La prossima
Marcia
> Perugia-Assisi non solo servirà a rilanciare la nostra forte domanda di
> pace e di giustizia ma contribuirà a renderla ancora più credibile e
> concreta.  Quella del 7 ottobre sarà una grande occasione per rilanciare
il
> nostro progetto nonviolento, un progetto tanto ambizioso quanto
> irrinunciabile; per proporlo ancora una volta ai molti che ancora lo
> iscrivono al mondo dei sogni e che si rifiutano persino di considerarlo
nei
> suoi elementi di ormai evidente realismo.
>
> La sostanza di tutta questa vicenda sta invece nell'accusa che Alex
rivolge
> d'impulso alla Tavola della pace. La Tavola, sembra dire Zanotelli, è
> complice di una certa politica che parla di pace ma poi è pronta a fare la
> guerra, ad aumentare le spese militari, a costruire la base di Vicenza.
> Voglio troppo bene ad Alex per far finta di nulla. Non per difendere la
> Tavola della pace da un fatto inesistente ma per sollevare io stesso
alcune
> domande. E' possibile costruire la pace senza fare i conti con la
politica?
> Cosa vuol dire fare i conti con la politica? Quale rapporto ci deve essere
> tra i "costruttori di pace" e i "politici"? In che modo si può stabilire
un
> rapporto costruttivo con la politica senza minare l'autonomia del
movimento
> per la pace? Come può il pacifismo contribuire alla costruzione di una
> politica di pace? E, in Italia, cosa significa tutto questo? Credo sia
> venuto il tempo di affrontare questo nodo a viso aperto. Discutiamone.
> Anche su Mosaico di pace. La crisi della politica, quella nazionale come
> quella internazionale, è così profonda da coinvolgere tutto e tutti. Non
so
> nemmeno se e quando ci saranno le condizioni perché maturi una soluzione
> positiva. So che chi vuole la pace non può restare alla finestra.
> Sbaglieremo. Ci sporcheremo le mani. Forse. E' possibile. Ma la posta in
> gioco è così alta che dobbiamo provare a fare la nostra parte. Chi vuole
la
> pace ha bisogno della politica come noi abbiamo bisogno dell'aria per
> respirare. Non basterà una marcia. Ne serviranno molte ancora. La prossima
> è il 7 ottobre.
>
> Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace
>
> Cagliari, 31 luglio 2007
>
>
>
> --
> Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
> Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace
> Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace
> Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
> http://web.peacelink.it/policy.html
>